CHIELLINI al Corsera: "Caduti nel baratro si può solo rinascere. La Juventus non risentirà del nostro flop. Mese difficile e importante, ma siamo in crescita. Su Buffon, Allegri, Mandzukic, Dybala e Messi..."

16.11.2017 08:55 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
CHIELLINI al Corsera: "Caduti nel baratro si può solo rinascere. La Juventus non risentirà del nostro flop. Mese difficile e importante, ma siamo in crescita. Su Buffon, Allegri, Mandzukic, Dybala e Messi..."
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Giorgio Chiellini ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera. Ecco le sue parole raccolte da Paolo Tomaselli: 

Sullo stato d'animo: "C’è delusione, come è normale. È ancora fresca e non ci rendiamo ancora conto di quello che è successo. Tutti quanti. Forse lo realizzeremo al 100% solo a giugno. Perché ancora sembra impossibile non essere al Mondiale".

Giorgio indica la strada: "Bisogna fare in modo che un punto così basso sia un punto di rinascita. L’atmosfera di San Siro è la base: un amore così incondizionato non l’ho mai vissuto. Ho ancora i brividi addosso per l’inno. Questo servirà per far crescere il nuovo gruppo verso l’Europeo 2020. E ripartire come movimento. Il sistema va azzerato? È chiaro che ora sia partita un po’ di caccia alle streghe, ma fare di tutta l’erba un fascio sarebbe un errore. È altrettanto chiaro che c’è la necessità di riforme (...)".

Chiello smentisce alcune indiscrezioni: "Dopo il k.o. del Bernabeu si è rotto qualcosa tra noi giocatori e il c.t. Ventura? Ho letto tante di quelle storie: fantasie, favole paragonabili alla famosa rissa di Cardiff che ancora vorrei capire. Prima del ritorno con la Svezia Ventura ha detto: «Basta, andiamo al Mondiale poi mi dimetto»? Sono tutte favole. Ho avuto modo di parlare col mister e ripeto che non mi permetterei mai di dire di giocare in un modo, o di chiedere di far giocare Chiellini e non Barzagli. Vale per me e per i miei compagni. E già questo toglie il 99% delle favole che sono uscite. Poi è stata ancora messa in mezzo la famosa riunione di Torino...Quella non è un’anomalia? No. Perché succede mille volte, alla Juve, in Nazionale o da altre parti. E soprattutto era concordata e condivisa con l’allenatore. La volontà era quella di ridare più certezze e sicurezze. Non per delegittimare l’allenatore, anzi, l’esatto contrario".

Gli domandano se Allegri e la Juve devono temere contraccolpi negativi: "La volontà è quella di rivalsa e dovremo stimolarci a vicenda per far sì che la delusione si trasformi in energia nei momenti meno facili".

Sulla imminente sfida con Messi: "Nel momento in cui vuoi anticipare le sue mosse sei morto, perché ha una velocità di lettura che non ti permette di poterlo fregare. L’unico modo è limitarlo con il lavoro di squadra. Anche il migliore al mondo, se pensa di rubargli la merenda da solo, con lui non ha speranza».

Sull'addio di Buffon alla Nazionale: "L'Italia senza Gigi? Prossimamente lo sarà anche la Juve ed è strano e difficile. Ho avuto la fortuna di averlo accanto in campo e fuori. Gigi è una persona vera, che quando parla riesce ad entrarti dentro. È stato un esempio in tanti momenti delicati. Ha sempre trovato i modi e le parole giuste. Dove lo vede tra un anno? Nazionale, Juve, Fifa, Uefa. È di tale livello che può fare tutto quello che vuole. Conoscendolo, sceglierà qualcosa da vivere con passione".

Sul suo futuro in Nazionale: "Io in azzurro da capitano o in poltrona? Le scelte a caldo non si fanno mai. A freddo avevo pensato di smettere dopo il Mondiale per gestire al meglio le energie. La cosa migliore è valutare con meno emozione di quella che c’è adesso. Ma a San Siro ho salutato i compagni, non sapendo se ci sarà un’altra occasione. Noi vecchi speriamo di aver lasciato qualcosa che li possa aiutare".

Sul ciclo di ferro che attende la Juve: "Entro Natale affrontiamo Samp, Napoli, Inter e Roma? Mi intriga arrivare davanti a tutti alla fine. È un mese importante e difficile. Ma credo che la squadra sia in crescita ed è il momento di dimostrarlo: abbiamo 22 titolari e la panchina sarà fondamentale, perché chi entra ti cambia le partite. Abbiamo ampi margini di miglioramento? Sì, ed è un piacere che sia così. Storicamente siamo un diesel, ma i punti li devi fare anche quando non sei al top: con quello che hai dentro».

Sulla principale antagonista: "I complimenti che riceve il Napoli sono uno stimolo per batterlo? Negli ultimi due anni è stato così, perché obiettivamente il loro gioco è spettaco- lare a tratti, con pregi e difetti, come tutte le squadre. Ma le chiacchiere le porta via il ven- to e contano i punti che stan- no facendo: sono davanti a noi con merito. Ma faremo di tut- to per batterli».

Su Allegri: "La sua caratteristica più importante è la voglia di migliorarsi ogni giorno. Non sempre si trova negli allenato- ri, ma in quelli grandi sì. Da ogni situazione, bella o brutta, lui ricava un miglioramento per la squadra".

Su Supermario: "Mandzukic è un Chiellini travestito da attaccante? Potrebbe fare anche il difensore centrale! L’anno scorso mi ha sorpreso, dimostrando un’intelligenza calcistica che non si era vista al primo anno. Può fare tutto, perché ha tutto. È un po’ l’ago della bilancia della nostra squadra".

Su Dybala: "Sorpreso del fatto che Dybala non segni in Europa da aprile, proprio contro il Barcellona? No, perché lui è un grande campione, ma gli viene sem- pre chiesto di più e fa notizia se sbaglia mezza partita. È il destino dei numeri 10, ma lui sarà sempre una risorsa per noi. Mai un problema"