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Nicola Mosti: "Alla Juventus non mi abituai subito, ora col Gavorrano punto alla salvezza. Mi ispiravo a Saponara. Dybala? Ammiro il suo sinistro"

17.11.2017 12:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Nicola Mosti: "Alla Juventus non mi abituai subito, ora col Gavorrano punto alla salvezza. Mi ispiravo a Saponara. Dybala? Ammiro il suo sinistro"
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© foto di Francesco Scarpetti

Per la rubrica "Giovani in prestito", la nostra redazione ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'attuale numero 17 del Gavorrano, Nicola Mosti, per parlare della sua attuale esperienza e non solo:

Nicola, come sta andando in Toscana?

"Dal punto di vista ambientale mi son trovato fin da subito alla grande, lo staff è stato molto gentile e si è messo subito a disposizione per aiutarmi il più possibile. In campionato, purtroppo, siamo partiti un po' male e forse abbiamo pagato il salto di categoria. Ora stiamo andando bene e speriamo di continuare su questa squadra".

Hai vissuto anche la prima gioia con la maglia del Gavorrano. Quali sono state le tue emozioni?

"Sono rimasto assolutamente contento di questo, perchè con il mio gol siglato nei minuti finali siamo riusciti a non perdere. E' stato un orgoglio".

Quale obiettivo ti poni in questa stagione?

"Spero di poter giocare il maggior numero di partite, magari segnando anche tanti gol (ride ndr) ma il mio primissimo obiettivo è quello di poter condurre alla salvezza la mia squadra".

Non tutti lo sanno, ma hai studiato Riccardo Saponara per giocar meglio nel tuo ruolo. Come è nata questa ammirazione?

"Sì, mi ispiravo a lui per il ruolo e perchè lo vedevo sempre allenarsi in prima squadra. Studiato qualcuno nella Juventus? Mi piacerebbe poterli studiare tutti (ride ndr). Colui che più mi ha stupito è Dybala, lo ammiravo molto per il modo che ha di calciare di sinistro. E poi, sono riuscito a parlare con lui... Beh è stato unico".

Hai avuto modo di poterti allenare con la prima squadra. Cosa avevi notato?

"Ho notato che avevano un ritmo pazzesco. Sono emozioni uniche, perchè da piccolo sognavo di vederli e poi ti ritrovi magicamente ad allenarti con loro. Sono emozioni uniche. Conoscevo già Rugani perchè ad Empoli prendeva il mio stesso pullman, con gli altri ho scambiato qualche parola e mi sono trovato bene con tutti quei campioni".

Nella primavera bianconera avevi tanta concorrenza.

"Eravamo davvero un bel gruppo, per me anche molto forti. Peccato non sia andata bene alla fine, ma abbiamo fatto sicuramente un buon anno. Poi quando passi dall'Empoli alla Juve devi abituarti a tutto, inizialmente ero un po' timoroso ma poi ho rotto il ghiaccio. Ho notato delle differenze nelle strutture: quelle toscane erano davvero belle, ma quelle bianconere sono molto all'avanguardia e questo mi colpì fin da subito".

Il rapporto con Fabio Grosso come era?

"Ero molto legato al mister, lo sono tutt'ora che è a Bari. Mi ha aiutato molto sia dentro che fuori dal campo e lo ritengo molto bravo nel suo lavoro. Mi sta molto a cuore (sorride ndr)".

Come giudichi dall'esterno i bianconeri?

"Nella prima squadra ci sono grandi campioni e anche quest'anno faranno grandi cose. La primavera, purtroppo, non è partita bene per via di un progetto nuovo e di un mister nuovo. I nuovi arrivi hanno fatto un po' fatica, ma gli ultimi risultati sono stati positivi e questo è un buon auspicio. Spero possano far sempre meglio, magari vincere quel campionato che a noi è sfuggito".

Infine chiudo con una curiosità: il tuo futuro lo vedi in bianconero? E' questo il tuo desiderio?

"Per me sarebbe un sogno, crederci è lecito e lavoro giorno dopo giorno per poterlo realizzare. Tornare alla Juventus sarebbe il top (ride ndr)".

Si ringrazia Nicola Mosti e il Gavorrano per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.