La beffa di Bessa: nessun dramma, è solo il primo pareggio della stagione

Sono queste le partite che fanno saltare Allegri su tutte le furie. Un pareggio dopo 8 vittorie consecutive non è un dramma, ma per chi cerca la perfezione e predica sempre calma e concentrazione lo è. Non smetterà mai di ripeterlo il tecnico bianconero: la Juventus non ha ancora vinto niente e deve rimanere con i piedi per terra. I tifosi possono anche sognare e volare in alto con la fantasia, ma i suoi giocatori no, a loro non è concesso. Allegri contro il Genoa si può permettere di lasciare in panchina Dybala, Douglas Costa, Chiellini, Emre Can e Bernardeschi. E' questa la differenza più importante rispetto agli altri anni, risultato a parte. A parte, di nuovo, il tedesco e l'azzurro, sono gli altri tre i cambi scelti a gara in corso, cambi che per la prima volta forse non hanno dato i frutti sperati. Il numero 11 su tutti delude gli occhi dei piccoli tifosi che hanno colorato la tribuna Sud.

Forse era troppo presto, forse nonostante il lavoro quotidiano durante la sosta, il brasiliano è lontano dagli standard a cui ci ha abituati e l'infortunio non è ancora smaltito al meglio. La fuga che tutti immaginavano è rimandata a data da destinarsi, anche se i punti dal Napoli sono comunque 4. Detto questo, l'1-1 di questa nona giornata non ha il sapore della sconfitta, ma del semplice intoppo. Ronaldo allunga in classifica cannonieri, Piatek per la prima volta dall'inizio dell'anno non entra nel tabellino marcatori, ma ci pensa Bessa a rovinare la festa bianconera. La partita al rientro dalle Nazionali non è mai scontata, soprattutto se i 2/3 della squadra si allontana per almeno 10 giorni. La reazione avuta a fine match dalla squadra però la dice lunga: c'è delusione, nessuno va a salutare i tifosi sugli spalti, nessuno sorride o festeggia. E' la panchina rossoblu ad esplodere al triplice fischio finale, perchè nessuno avrebbe scommesso qualcosa sul pareggio di ieri e obiettivamente, se lo sono meritato.