Flessibilità e entusiasmo. Pirlo ha già cancellato Sarri. Ora parola al campo

17.09.2020 13:00 di  Quintiliano Giampietro   vedi letture
Flessibilità e entusiasmo. Pirlo ha già cancellato Sarri. Ora parola al campo
TuttoJuve.com

Un minimo di scetticismo è lecito nei confronti di un neo patentato a cui viene affidata la guida di una fuoriserie come la Juventus. Pirlo però ha mostrato di avere le idee chiare su alcuni principi attraverso cui vuole portare la sua Signora al successo. E' tutto scritto ne "Il calcio che vorrei", la tesi con cui il neo tecnico dei bianconeri ha chiuso il corso Uefa Pro a Coverciano, ottenendo così il patentino da allenatore a tutti gli effetti. "L'idea fondante del mio calcio è basata sulla volontà di un calcio propositivo, di possesso e di attacco" si legge nell'introduzione. Stando a queste parole viene in mente la filosofia di Sarri, in realtà le differenze tra i due sono sostanziali.

Il primo tassello con cui Pirlo ha voltato pagina rispetto all'ultima stagione è legato all'esigenza di non avere uno schema fisso. Per esempio, in fase d'impostazione difesa a 3, quando invece la palla è tra i piedi degli avversari uno dei due centrocampisti esterni arretra e si vira sulla linea a 4. Quest'ultima invece è l'aspetto sul quale non deroga Sarri, a prescindere dalla situazione di gioco. E' ormai famosa la risposta ad un cronista straniero che lo scorso anno durante la tournée estiva gli chiese se intendesse variare questo assetto: "Never", replico' in modo perentorio l'ex allenatore di Madama. Pirlo parla di "contesto liquido delle gare" cui i giocatori devono adattarsi, mentre per Sarri le situazioni sono molto più definite. Il possesso palla è un altro mantra che accomuna i due tecnici, ma mentre per il Maestro può avvenire anche tornando indietro, l'imperativo del Comandante è di andare sempre in avanti e ad un solo tocco.

Pirlo sposa l'idea di calcio moderno che prevede una disposizione dei giocatori dinamica e variabile. Anche in questo Sarri è più rigido. "Credo che negli ultimi 30 metri la creatività ed il talento individuale debbano farla da padrone, con i calciatori liberi di potersi esprimere cercando delle giocate decisive" è un altro punto importante per l'ex fuoriclasse. Musica dolce soprattutto per le orecchie di Ronaldo, Dybala e del centravanti che li affiancherà. Tanti altri i principi contenuti nelle 30 pagine di tesi, in cui prevale senza dubbio l'idea di un calcio d'attacco, ma con un'attenzione particolare anche alla fase difensiva, tallone d'Achille nella gestione Sarri.

Per formare la sua idea "pallonara", Pirlo rivela di essersi ispirato ad alcune squadre, alcune delle quali lo hanno visto tra i protagonisti: il Barcellona di Cruiff, poi quello di Giardiola, l'Ajax di Van Gaaal, il Milan di Ancelotti e la Juventus di Conte. Tattica e tecnica a parte, un altro aspetto su cui batte in modo deciso il tecnico bianconero è quello emotivo. "Maggiore entusiasmo nell'ambiente, maggiore coinvolgimento da parte di giocatori e staff. Dinamiche, queste, necessarie a creare quell'empatia che è alla base delle squadre di successo". L'entusiasmo è un concetto ribadito anche dal presidente Andrea Agnelli e forse mai sbocciato con Sarri. Stando alle dichiarazioni dei giocatori, sotto questo profilo la missione di Pirlo è iniziata bene. Ora la palla passa al campo. Tra tre giorni si comincia.