Dalle uova ai sorrisi, da AllegriOut ad AllegriIn. Nasce una nuova Juve: deve nascere. Senza il miglior ds italiano

01.06.2021 00:00 di  Ivan Cardia  Twitter:    vedi letture
Dalle uova ai sorrisi, da AllegriOut ad AllegriIn. Nasce una nuova Juve: deve nascere. Senza il miglior ds italiano
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Ho apprezzato parecchio il modo con il quale la Juventus ha presentato il ritorno di Massimiliano Allegri. Non soltanto per l’ironia e per l’affezione rispetto agli episodi citati, ma anche perché ha certificato una cosa. La Juve sapeva di dover cambiare la narrativa. Ha ribaltato una stagione deludente in qualcosa d’altro e una sconfitta societaria in un trionfo social. Perché il ritorno di Allegri, oltre a certificare che il ciclo non fosse davvero chiuso, questo è stato: la resa totale e incondizionata dei propositi maturati in questi due anni della Vecchia Signora. Si dice che a Torino i cavalli di ritornano funzionino: se lo fanno, è perché spesso alla Juve conta più l’identità che altro. Non ha mai speso cifre esagerate per campioni già affermati, non s’è  mai voluta specchiare in una presunta bellezza: lo ha fatto in questi due anni e in tali panni non ci si è trovata benissimo. Dato che la storia conta ancora qualcosa, ha imparato la lezione. Ce lo si augura, almeno. Ha qualcosa da cui ripartire, comunque, e in questo c’è tanto da sottolineare: nella necessaria restaurazione che non può essere tale a 360 gradi perché sia felice, la Juve ha infatti salutato il miglior ds italiano. Perso nei meandri di una rivoluzione che ha voluto anche lui, ma l’errore resta del club, quello di aver pensato che si potesse fare a meno in toto di un ruolo. Il punto è che Paratici rimane il miglior ds italiano. Gli è stato chiesto (ha pure voluto, vero) di fare anche altro e lì si è un po’ incartato, ma se Madama ha talenti da cui ripartire lo deve comunque a lui. Grazie, dopo tutto questo e nove scudetti, è il minimo di fronte a un addio che si è reso necessario ma non va preso comunque sottogamba.

Dalle uova ai sorrisi, quindi. La Juve che rinasce deve essere nuova, per forza. Nel senso che torna Allegri ma la ricetta non può essere soltanto riproporre il ciclo. Quel passaggio, dalle critiche del post Conte all’euforia di oggi, dà il segno di come la situazione sia cambiata. Ha da cambiare pure la ricetta. È vero che ai bianconeri Allegri è mancato, così come è cristallino che avesse ragione lui su tanti temi, da Ronaldo alla svolta verde. L’Allegri/2 deve andare però oltre l’Allegri/1: il calcio è semplice, ma qualcosa in più serve comunque. Pure per smentire la leggenda metropolitana che gli piaccia giocare male. I primi quattro anni sono stati uno spettacolo, nell’ultimo c’è stata la miglior partita della Juve (con l’Atletico) da un decennio a questa parte. È quello, in una versione riveduta e corretta, che serve.