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La carica di Di Livio: "Juve mai seconda a nessuno, Chiesa è uguale al padre. Occhio al Sassuolo, si esalta con le grandi. Locatelli? Oggi non c'è bisogno di lui"

Potrete riascoltare uno stralcio dell'intervento a "Cose di Calcio" in onda su Radio Bianconera (visibile sul canale 68 dtt)
08.01.2021 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - La carica di Di Livio: "Juve mai seconda a nessuno, Chiesa è uguale al padre. Occhio al Sassuolo, si esalta con le grandi. Locatelli? Oggi non c'è bisogno di lui"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La redazione di TuttoJuve,com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex centrocampista campione d'Europa e del mondo con la maglia bianconera, Angelo Di Livio, per parlare del prossimo match di campionato della Juventus e non solo:

Uno stralcio dell'intervento sarà possibile ascoltarlo durante la messa in onda di "Cose di Calcio", visibile su Radio Bianconera sul canale 68 del digitale terrestre:

A quale vittoria storica ottenuta a San Siro può assomigliare il match vinto mercoledì sera?

"E' stata una gran vittoria, ma non so a quale match può assomigliare. Penso sia stata la partita della svolta, della forza. La Juve non è continua, a volte perde delle partite incredibili. Speriamo dopo San Siro ci sia ancor più convinzione".

Forse la Juve quando si trova alle strette, tira fuori il meglio di sè. Condividi con questa analisi?

"Sì, diciamo che ha giocato contro un bel Milan a cui mancavano diversi giocatori esattamente come ai bianconeri. C'è la sensazione che quando bisogna vincere la partita, la Juve ci riesce. Se avesse perso a Milano, non dico fosse fuori dalla lotta scudetto ma quasi. Ha dimostrato grande carattere".

E adesso arriverà la sfida col Sassuolo, che testerà ancor di più le ambizioni scudetto della Juventus.

"Stiamo vedendo che campionato sta venendo fuori, nello scorso turno oltre al Milan hanno perso anche Inter e Napoli. Chi avrà più continuità arriverà allo scudetto. Ci sono squadre come Roma e Atalanta che stanno facendo bene, c'è molta concorrenza. In zona calda sono presenti club importanti come Genoa, Torino, Fiorentina, addirittura il Benevento che è una neopromossa è nella parte sinistra della classifica. Può succedere di tutto".

Che sfida sarà quella col Sassuolo in particolare?

"Sarà una partita da prendere con le molle, è vero che il Sassuolo ha perso qualche partita ma dispone di grande qualità. E' bravo ad attaccare, ti prende in velocità mettendoti in difficoltà. Sicuramente sarà una partita da preparare al meglio, ma questo sia Pirlo che il suo staff lo sanno meglio di me. Lo scorso anno gli emiliani sono stati gli unici a rimanere imbattuti contro la Juventus, si esalta quando affrontano le grandi".

Sarà l'occasione perfetta per Locatelli di sfidare i bianconeri. Che cosa ne pensi di lui?

"E' fortissimo, cresciuto tantissimo nell'ultimo periodo. A me piace parecchio, farebbe comodo a moltissime squadre. Ha una personalità incredibile".

Credi che Locatelli sia fondamentale nel centrocampo dell'attuale Juventus? 

"No, ad oggi non credo. Io stravedo per Bentancur, anche se giocano nello stesso ruolo hanno delle caratteristiche differenti. Penso che per andarlo a prendere attualmente ci vogliono dei bei soldini, ad oggi però la Juventus sta puntando un ariete d'attacco. Potenzialmente questa è una squadra fortissima, abbiamo visto grandi colpi da Chiesa e Kulusevski. In più sta tornando Dybala. Bisogna essere più equilibrati, ci sono state troppe ripartenze del Milan in zone pericolose. A volte sbagliano a giocare il pallone, c'è bisogno un po' più di assestamento".

Forse si potrebbe giocare a tre mettendo McKennie dall'inizio?

"Secondo me, in determinate partite con un centrocampo un po' più folto potrebbero giocare insieme Dybala, Ronaldo e Morata. Si potrebbe fare".

Oltre a Bentancur c'è un altro centrocampista di qualità, mi riferisco ad Arthur. Forse è lui che potrebbe far fare il salto di qualità definitivo al centrocampo

"Diciamo che tutto va un po' a periodi, è chiaro che quando è in forma Bentancur devi far giocare lui e viceversa quando accade con Arthur. Alla Juve è così, il posto fisso lo hanno davvero in pochi e tutti devono essere bravi a far bene quando impiegati".

Sul campionato, credi che i sei punti potenziali che si potrebbero ottenere con Sassuolo ed Inter renderebbero nuovamente favorita a pieno regime la Juventus?

"La Juventus è sempre favorita, qui dovrà avere la continuità di risultati e deve evitare di fare prestazioni come quelle contro la Fiorentina. Chiaramente nel calcio puoi anche perdere, ma devi sempre provare ad imporre il tuo gioco. E' vero che viene da nove scudetti e quindi potrebbero esserci un po' di giocatori logori, ma la Juve non deve essere mai seconda a nessuno".

Chi potrebbe essere l'ariete d'attacco che citavi prima?

"Per me serve un Llorente in grado di dare il punto di riferimento. Non so su quale strada poi andrà la società, ma questa è una squadra che va perfezionata qualitativamente e non numericamente lì davanti. L'esempio perfetto accade quando manca Morata, non c'è un attaccante capace di sostituirlo dal punto di vista delle caratteristiche".

In chiusura affrontiamo l'argomento Chiesa: ti ha ricordato un po' Enrico?

"Sì, sono uguali. Lo ricorda molto nel modo di calciare, di correre, delle sue movenze. Non avevo dubbi su Federico, è chiaro che aveva bisogno solo di un po' di tempo. Col Milan ha fatto due gol straordinari, ma le sue giocate sono davvero straordinarie. Lui deve essere sempre un pericolo costante sulla fascia".

Si può dire che Federico abbia soddisfatto il sogno di suo papà che ambiva ad arrivare alla Juve?

"Con Enrico ho giocato alla Fiorentina, ho conosciuto un giocatore pazzesco. Ma la Juve è una società ambita da ogni calciatore, tutti vorrebbero approdare in bianconero perché è un club straordinario oltre che una grande famiglia. Se sei un professionista devi arrivare lì, c'è tutto per poterti togliere grandi soddisfazioni".