LEZIONI DI MAGIA

14.01.2018 06:45 di  Caterina Baffoni   vedi letture
LEZIONI DI MAGIA
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

-Capitano o capitana? -Calciatore o calciatrice? -Giocatore o giocatrice? -Cannoniere o cannoniera? -Il Mister o la Mister? No, non ci siamo. Se il calcio è davvero lo sport che noi tutti amiamo, e se è vero che il bianconero ci ha insegnato ad apprezzare sopra ogni cosa la storia di quella maglia al di là del cognome aggrappato alle spalle, non dovremmo mai pensare di fare questi tipi di distinguo. Anche perchè, quando si ha la possibilità di ammirare le ragazze di Rita Guarino tutte queste futili considerazioni, marchio di fabbrico del nostro paese, non riescono a trovare spazio e a sopraggiungere nelle nostre menti. Eh sì, perchè la storia della Vecchia Signora ci ha insegnato proprio questo, ovvero come lei (e il calcio in generale) sia interclassista e bipartisan, è tutto ciò che ci accomuna in termini di passione e coraggio. Se la magia del calcio ha ispirato poeti, scrittori e registi, da Gramsci a Pasolini, allora forse può di certo essere tutto attribuibile anche alla classe cristallina di una rosa composta da gente come Bonansea, Rosucci o Glionna, giusto per citarne alcune. Se il calcio continua ad appassionare, forse la ragione vera è da rintracciare in quella semplicità geniale nel coinvolgere passione e tormento, gioia e sofferenza, donne, uomini, bambini e anziani. Perchè nemmeno l'età qui può avere il permesso di dividere. E il tutto, è riassumibile proprio nel loro atteggiamento non appena scendono in campo che rappresenta il fulcro del gioco e della mentalità mentalità, quello che fa la differenza in campo rispetto a tutte le altre concorrenti, oltre alle qualità eccelse delle singole ovviamente, accompagna anche lo spirito offensivo, attendista, paziente, volto alla costruzione del gioco e del possesso palla. Si tratta di un atteggiamento mai domo quello delle bianconere che non sempre necessitano dell'eccelsa qualità nelle giocate, perchè anche nelle rare occasioni di sofferenza sanno farsi ancor più gruppo, innalzando come un muro invalicabile di assoluta certezza e lucidità mentale. E' uno dei punti di forza encomiabili di queste ragazze, e questa squadra in quel di Vinovo ha saputo creare quell'unicità dal sapore unico, come fosse cosparsa di magia, di un calcio che si sta rinnovando di settimana in settimana, che attrae ed è bello farne parte.

Si tratta della magia di un gruppo che ci permette di resistere e scardinare pregiudizi e convenzioni sociali imposti nel tempo. E' una magia che ci permette di resistere alla spettacolarizzazione del calcio senza quel costrutto sociale che corrode e confonde, ma che si fa necessaria solo per coloro ai quali brillano gli occhi quando vedono il bianco ed il nero rincorrere un pallone e farlo rotolare tra i ciuffi d'erba. Loro rappresentano quanto più di poetico possa esistere nel concetto di resistenza e di libertà di espressione. A seguito dell'ennesima vittoria sonora delle Women accompagnata da una sontuosa e ottima prestazione a discapito delle ragazze clivensi della Valpo, è ormai chiaro quale sia il messaggio che ci viene spedito e lasciato in eredità: le vittorie di questa squadra sono impastate di umiltà, abnegazione e di volontà, e resistendo sui gradini dello stadio Ale & Ricky di Vinovo non si può far a meno di notare o avere la sensazione di come questo presente prima o poi passerà ancor di più alla storia. E perchè no, direttamente nella leggenda. Anzi, ci siamo già dietro. Tutti. La loro è come se fosse una sorta di magia fatta di determinazione, umiltà, duro lavoro e che ci permette di passare dal mondo visibile a quello invisibile delle emozioni e della passione per il calcio in un attimo. Ma soprattutto, di impararne le lezioni in entrambi i mondi. L