CONTRO IL BENFICA: C’E’ CHI PENSA A GUTTMANN, CHI AL CAMPO…

21.04.2014 16:00 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Fonte: di Deborah Schirru
CONTRO IL BENFICA: C’E’ CHI PENSA A GUTTMANN, CHI AL CAMPO…
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Se siete superstiziosi il Benfica, fresco di scudetto, dovrebbe essere un avversario superabile per la Juventus che se lo ritroverà di fronte nella semifinale di Europa League. Nel 1962, infatti, dopo aver conquistato due Coppe dei Campioni alla guida dei portoghesi, Béla Guttmann, l’allenatore dell’epoca, pretese un aumento di ingaggio che gli venne, però, negato dalla dirigenza. Il no incassato mandò su tutte le furie il tecnico che lasciò i portoghesi annunciando che non sarebbero mai più stati campioni d’Europa per almeno 100 anni. Ed effettivamente, fino ad oggi, nonostante il Benfica sia arrivato a giocare 5 volte in finale di Coppa dei Campioni e 2 volte in finale di Europa League, sembra che il malaugurio di Guttmann abbia funzionato. Per gli scettici, invece, il club di Jorge Jesus potrebbe essere un avversario a dir poco ostico, nonostante la Juventus rimanga la squadra favorita per il trofeo europeo. In ogni caso, la doppietta del capocannoniere Lima ha regalato alle Aquile il 33° titolo nazionale della loro storia dopo tre anni di dominio Porto, quindi la vecchia Signora si ritroverà di fronte un avversario ringalluzzito dal titolo appena vinto.

Inoltre i portoghesi sono ansiosi di riscattare la sciagurata scorsa stagione, che sembrava inizialmente l’anno giusto per mettere fine a tutte le superstizioni se non fosse che il Benfica perse tutte le competizioni ad un passo dalla gloria. Insomma qui la maledizione non c’entra, piuttosto sembra essere un problema di tenuta mentale. C’è da sottolineare, però, che il Benfica è una squadra imbattuta da novembre, che non perde in casa in competizioni europee da 11 partite e che è uscita dalla Champions League nonostante abbia fatto 10 punti. In campionato ha il miglior attacco e la miglior difesa e non fa praticamente differenza tra partite in casa e in trasferta. Insomma i ragazzi di Conte non dovranno fare l’errore di prendere sottogamba quello che si prospetta essere un osso duro sotto molti aspetti.