CHIELLINI, intervista doppia con Filippo Tortu a La Stampa: "Sotituire Buffon non è facile. Ronaldo come Bolt o Federer"

13.02.2019 09:50 di  Alessandra Stefanelli   vedi letture
CHIELLINI, intervista doppia con Filippo Tortu a La Stampa: "Sotituire Buffon non è facile. Ronaldo come Bolt o Federer"
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Giorgio Chiellini, difensore e capitano della Juventus, ha parlato nel corso di un’intervista doppia (assieme a Filippo Tortu) ai microfoni de La Stampa:
Tortu «Ora che ti ho parlato la mia stima aumenta, magari ti imbarazza sentirlo però ho capito che il giocatore che conosciamo dipende dalla persona che sei... diverso dalla maggioranza dei calciatori. Non era facile ereditare la fascia da Buffon eppure stai facendo persino meglio».
Chiellini «Sostituire Gigi non è niente semplice. Io di te sapevo che vai veloce, che sei un italiano giovane e in gamba e ora ho capito che sei uno per bene. Forse non sembra, ma ti assicuro che è utile. Un domani mi piacerebbe scoprire che due dritte te lo ha date».
Chiellini parla poi degli sport individuali: Non mi piacerebbe. Anche se mettere d’accordo 25 persone nel quotidiano è dura. Da capitano non devi farti gli affari altrui, ma mantenere l’equilibrio sì e in uno spogliatoio multietnico con origini, abitudini e religioni diverse non è sempre facile. Però condividere è bello. Ti faccio i complimenti perché devi avere una forza mentale fuori dal comune per essere te, ancora te, sempre te e solo te»
E ancora Chiellini: «Leader si diventa, io sono curioso, sono un buon osservatore e imparo. Avere vicino Ronaldo, per esempio, è interessante. È di quelli come Bolt, Federer: conoscere le abitudini di chi ha una marcia in più serve. Non per imitare, per allargare il punto di vista».
T. «Io in nazionale guardo soprattutto Tamberi e Donato. Poi guardo la Juve. Anche te. A Firenze hai segnato e mi hai fatto perdere al Fantacalcio. Ti avevo l’anno scorso, ma questa stagione costavi troppo. Il gol al Barcellona invece se lo ricorda tutta Formia: ero in raduno, in stanza con mio padre. Urla da folli».
C.

«Azzardo un altro consiglio: non ti sposare subito. Non si può fare tutto da giovani, sei già così maturo per il modo in cui gestisci il tuo lavoro, cerca di essere anche spensierato».
T. «Viene automatico. Pure l’euforia per i successi mi dura una notte. Almeno ora».
C. «Lloris il portiere della Francia ha detto che dopo il Mondiale vinto ha avuto mesi difficili perché non trovava nuove forze o motivazioni. Attento perché credo in nazionale sia così, l’ho visto sugli juventini che avevano vinto nel 2006 , erano stralunati. Con il club è diverso, alla Juve una vittoria è soprattutto sollievo: “Questa è andata”».
T. «In una settimana ho conosciuto tutti i miei idoli, a parte Berruti che avevo già incontrato. A Sanremo ho visto Patty Pravo, non che sapesse proprio chi ero... una pazza idea se l’era fatta. Meno male che nessuno mi ha chiesto di cantare».
C. «Cantava Claudione, meglio di lui non c’è niente».
T. «La gente di spettacolo è molto diversa dagli sportivi, sono più prime donne».
C. «Li immagino estrosi, particolari: Sanremo l’ho visto 10 minuti ma mi è capitato uno coperto di tatuaggi che tutto in piano non deve essere. Del resto succede anche nel calcio: Nainggolan non è come me, ma non meglio o peggio solo completamente diverso. Vale pure nel nostro spogliatoio: ho vissuto con Vidal per anni, buono come il pane ma... particolare».
T. «Fatti una cresta bionda».
C. «Capelli non ne ho, al massimo posso incidermi la testa alla Pogba».