Volpecina a Il Mattino: "Sono un uomo fortunato a cominciare da quel gol, nato dall'egoismo di Andrea Carnevale"

12.02.2016 15:20 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Volpecina a Il Mattino: "Sono un uomo fortunato a cominciare da quel gol, nato dall'egoismo di Andrea Carnevale"
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© foto di Federico Gaetano

Giuseppe Volpecina, terzino del Napoli di Maradona che batté la Juventus a Torino per tre a uno, e che poi vinse lo scudetto nella stagione '86-'87 parla a Il Mattino: «Sono un uomo fortunato a cominciare da quel gol, nato dall'egoismo di Andrea Carnevale: che parte e non la scambia con me nonostante gli avessi chiamato il pallone, e poi è costretto a darmela. Se avesse passato prima, cambiava tutto, e si sarebbe ritrovato solo davanti alla porta. Invece, ha tergiversato e per questo finisco in fuorigioco. Alla fine, sul limite dell'area, finalmente, la tocca, io mi fermo e tiro». Un sinistro angolato, che finisce alla destra di Tacconi, che non può arrivarci. È il terzo gol, dopo quelli di Ferrario e Giordano che avevano ribaltato l'iniziale vantaggio della Juventus con Laudrup. Il gol di Fabio Grosso alla Germania è molto simile, anche se ha una area di rigore più affollata. Sono entrambi difensori che vanno a risolvere la partita. «Dopo il gol, non vedevo l'ora che l'arbitro fischiasse la fine. Correvo e sapevo di aver fatto una cosa importante, non pensavo, però, che durasse tanto. Qualche settimana fa, su un campo di periferia a Caserta, un uomo, anziano, si è inginocchiato per ringraziami». Oggi Volpecina fa l'osservatore per il Torino in un vortice di coincidenze ma vive ancora a Caserta, da dove partì la sua esperienza di calciatore. «La cosa che mi dicono subito: che bellezza, eri in fuorigioco. Godono del torto, e poi elogiano il tiro».