Malagò: "Lunedì nuova punta sui diritti tv, da parte mia c'è serenità ma..."

25.05.2018 14:05 di  Rosa Doro  Twitter:    vedi letture
Malagò: "Lunedì nuova punta sui diritti tv, da parte mia c'è serenità ma..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il presidente del CONI e commissario straordinario della Lega Calcio, Giovanni Malagò, intercettato da RMC Sport ha parlato della situazione dei diritti tv della Serie A: "Lunedì c'è una nuova puntata, stiamo aspettando una nota ufficiale di un Consiglio di Amministrazione della holding che controlla la partecipazione di Mediapro. Penso che possa essere un elemento che possa far valutare in un senso o nell'altro alcune società che finora hanno preso determinate posizioni. È anche il motivo per cui si è chiesto lo spostamento dell'assemblea a lunedì, per essere sicuri di avere un nuovo elemento formale sul tema".

Si aspetta novità sulle garanzie?
"Sì, come ho detto con serenità, nell'ultima assemblea sono state prese due delibere una in contrasto con l'altra. Ci sono nuove proposte di Mediapro a livello di garanzie, se le ritenevano valide si andava avanti e praticamente tutte le votanti tranne una hanno detto che non erano valide. Venute meno le garanzie, nella richiesta successiva invece siamo fermi allo stallo che ben conoscete. Io auspico, poi i proprietari sono loro e le responsabilità sono loro, che o da una parte o dall'altra, a me non importa perché sono neutrale, si abbiano il coraggio e la forza di fare delle scelte. Magari non l'ideale, ma quella meno peggio. Da parte mia c'è serenità"

Se lunedì si facesse la governance?
"Io ho detto che, al di là della formalità del ruolo, per cui ringrazio Micciché, ho già dato la mia parola che rimarrò sempre a disposizione per ogni assemblea. Se richiedono un contributo, posso darlo".

L'ultima assemblea non è stato un bello spettacolo.
"A cosa serve che lo dica io? L'importante è trovare soluzioni"

Il Milan aspetta la decisione UEFA. Che idea si è fatto?
"Sarei un pazzo se dicessi qualcosa di diverso da quanto letto. Aspettiamo metà giugno, fino a quella data ogni supposizione lascia il tempo che trova. È chiaro che fino a quella data il Milan deve stare fermo".

Danno d'immagine per il calcio italiano, oltre che per il Milan?
"Sì, però in questo momento mi sento di dire che è un problema, ma lo è di più per la società. Altre società hanno avuto a che fare col fair play finanziario, questo è un caso particolare perché è venuto meno anche il settlement. Non mi pare che l'UEFA abbassi l'asticella dei parametri richiesti, anzi ho l'impressione che in futuro si vada verso la richiesta di maggiori garanzie".