IL SANTO DELLA DOMENICA - Guai a sottovalutare il Lecce. Chiesa, e l'infortunio che preoccupa.

21.01.2024 00:01 di  Alessandro Santarelli   vedi letture
IL SANTO DELLA DOMENICA -  Guai a sottovalutare il Lecce. Chiesa, e l'infortunio che preoccupa.
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Sento parlare troppo di sorpasso, e sono sincero, la cosa mi preoccupa. Sarà il mio carattere “leopardiano”, sarà che non mi fido delle squadre che partono sulla carta battute, sarà che questo campionato si gioca sul filo dell’episodio e delle circostanze. Tutti fattori che mi portano ad essere molto prudente rispetto alla gara di questa sera. Le ultime indicazioni ci parlano di una squadra in forma, in salute ( non tutti purtoppo) e in piena autostima, ma questo ritornello del sorpasso ancora non mi convince. E fa bene Allegri a riportare l’ambiente con i piedi per terra, perché espugnare lo stadio di via del mare non sarà cosa semplice. Peseranno, speriamo non troppo, le assenze di Rabiot e Chiesa.

Il primo rappresenta il vero motore del centrocampo, fisicità e quantità, il secondo estro, fantasia e tecnica. Preoccupa la situazione di Federico. Se il francese è alle prese con un fastidio al polpaccio, e Allegri lo ha spiegato bene, per il talentuoso numero sette siamo alle solite: per uno spezzone di partita fatto, ne arrivano altre da saltare, tanto che lo stesso tecnico ha glissato, demandando tutto allo staff medico. L’ottima fase iniziale, con sette partite giocate senza mai fermarsi e 586 minuti totali, si è andata a scontrare con la seconda parte del girone di andata. Prima lo stop dopo la partita con l’Atalanta, al quale sono seguite altre 8 gare da 518 minuti. Fino a Genova, dove Federico ha interrotto la sua serie di partite cominciando a giocare al ritmo di una si e una no, diminuendo sensibilmente i minuti. La fortuna della Juve è stata l’esplosione di Yildiz, ma è chiaro che si si vuol cullare un sogno, Chiesa deve essere attore protagonista della sceneggiatura, e non comparsa. Anche alla luce di questa situazione, sarà da valutare bene la probabile cessione di Kean. Siamo proprio sicuri, al netto della volontà del giocatore di andare a giocare di più, di non averne più bisogno?

Un sacrificio si potrebbe fare in caso di entrata, magari del tanto agognato centrocampista, le speranze si assottigliano ma ci sono ancora giorni, diversamente le riflessioni dovranno essere molto accurate. Perché se i ladri scappano, meravigliosa la battuta di Allegri, le guardie devono avere benzina nel motore per inseguire, altrimenti la macchina è destinata a fermarsi. Davanti abbiamo una squadra forte, costruita per vincere, ma non abituata al testa a testa. Restare li, e arrivare al 4 febbraio incollati, con o senza paraocchi, potrebbe rendere il sogno sempre più interessante. Ma prima c’è da superare l’ostacolo salentino. Una Juve votata all’attacco, decisa convinta e desiderosa di sognare può alimentare qualcosa che ancora sembra lontano. Ma sembrava lontano anche a settembre…