Inter, Ausilio: "A Djalò pensavamo per giugno, poi ha scelto la Juve e siamo tutti felici. Su Gudmundsson e Lukaku..."

08.05.2024 16:30 di  Alessandra Stefanelli   vedi letture
Inter, Ausilio: "A Djalò pensavamo per giugno, poi ha scelto la Juve e siamo tutti felici. Su Gudmundsson e Lukaku..."
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Lunga intervista ai microfoni di Libero per il ds dell'Inter Piero Ausilio: "Stagione positiva. Anche per il coordinamento dell'area, le performance dei calciatori passa da un gruppo di lavoro importante. C'è buona comunicazione anche nell'area medica, non c'è solo chi è sul campo. Si vince perché sicuramente quando hai più giocatori a disposizione dai più possibilità all'allenatore di avere più scelte a disposizione e di portare a casa i risultati - le parole raccolte da L'Interista -. Lo Scudetto? una cosa che mi appartiene, cosa tipica di chi fa il mio lavoro. Da uno a 100, 95 è solo sofferenza e il 5% rimanente è lavoro. Il godimento di quello che stai vivendo è breve, dal giorno dopo anche per colpa vostra ci siamo dimenticati di quello che abbiamo fatto e si parla solo di mercato, di chi arriva e chi va. Ma noi vogliamo goderci questo momento, meritato. Dietro c'è un grandissimo lavoro di squadra e di gruppo".

Il prossimo mercato sarà a zero?
"A logica è questa la risposta. L'estate scorsa sapevamo che sarebbe stato lungo e avremmo dovuto spostare 12 calciatori, anche situazioni impreviste. Alcune per scadenze di contratto. A febbraio-marzo cominciamo con gli scout a fare un programma, e guardando le scadenze e la qualità della squadra, ci siamo resi conto che ora i giocatori da cambiare sono assolutamente pochi. Oggi l'Inter, se inizasse la stagione fra una settimana, avrebbe una rosa competitiva, forte e in grado di ambire a quella che è già stata la stagione".

La rosa va rinforzata?
"Secondo me è una cosa buttata un po' lì. Uno dei segreti, al di là di questa squadra, è stata quella di avere una rosa giusta. Due giocatori per ruolo, due portieri, devi dare a tutti la possibilità di allenarsi ed essere presi in considerazione, lavorando con un gruppo di lavoro giusto. Uno pensa solo alla domenica, oggi con le rose lunghe e tutti vanno in panchina. Il problema è il lavoro di settimana, soprattutto quando si fa un lavoro tattico dieci su dieci. In più aver fuori qualcuno che lavora di tecnica individuale ti può andar bene per un ragazzino che secondo me non è positiva e trovo che sia antipatica da proporre a un calciatore di esperienza e anni di carriera alle spalle. Preferisco avere il numero giusto e quando c'è bisogno attingere da quelle che sono le risorse dei nostri giovani, che possono permettersi invece queste situazioni".

Inter ha chiesto a Gudmundsson di prendere tempo?
"È un giocatore sicuramente di qualità, bravi al Genoa che l'hanno individuato. Piace anche ad altre squadre, ma in questo momento noi in quel reparto siamo a posto così. Abbiamo Arnautovic ancora sotto contratto, per Sanchez non si può dire che non ci sia la possibilità di andare avanti anche con lui. Poi abbiamo dei giocatori in prestito, che stanno facendo benissimo, come Satriano in Francia che fa parlare di sé, Oristanio a Cagliari, Carboni a Monza, Pio Esposito allo Spezia, Sebastiano Esposito alla Samp che ha fatto un bellissimo gol nell'ultima giornata di campionato...noi dobbiamo valutare con calma e serenamente anche queste cose qua. Dopo un po' di vacanza valuteremo tutto".

Anche il prossimo mercato a zero?
"Sarà come negli scorsi anni. Sappiamo a cosa andremo incontro, sarà un mercato diverso dall'anno scorso perché devi ritoccare le cose un pochino. Se dovesse iniziare il campionato l'Inter sarebbe già pronta. Ad oggi non ci sono particolari necessità. Le cessioni di Brozovic e Onana si sono rivelate situazioni favorevoli, senza il Man United e quell'offerta non l'avremmo portata a termine".

Si narra della tua arrabbiatura con Lukaku.
"Sì, però non voglio tornarci su. La telefonata c'è stata, ma anche altre. I segnali diversi dal ragazzo...poi quando ho capito cosa sarebbe successo ho chiuso lì. Noi abbiamo preso la nostra strada, lui la sua e noi siamo molto contenti della nostra".

E sul rinnovo di Lautaro?
"Situazione normale che c'è in tutte le società per un giocatore importante come lui. A livello economico sposta qualcosa e quando si parla di questi contratti serve tempo. La volontà del club è tenere Lautaro tanti anni, vogliamo assolutamente che prolunghi. Qual è la volontà del giocatore? La stessa. L'ha detta lui e l'agente, ma serve un equilibrio economico. Oggi lo stiamo ancora cercando, ma il contratto scade nel 2026. Non c'è nessuna fretta, non cambiano i programmi del giocatore che rimarrà capitano".

Rinnovo Inzaghi?
"Una formalità. Quanti anni di rinnovo? È talmente normale che ci troveremo intorno a un tavolo e la risolveremo insieme".

Zielinski e Taremi sono idee vostre, come Dzeko di febbraio?
"Sì, noi negli ultimi anni abbiamo colto opportunità importanti. In finale a Istanbul nei primi 11 ce n'erano 7 che non sono costati nulla. Commissioni a parte? Normale che si porti dietro qualcosa in più, normale ci sia un riconoscimento in più visto che non hai pagato il cartellino".

E Djalò?
"Sarebbe stato un inserimento da giugno, non pensavamo di prenderlo a gennaio. C'erano squadre italiane che volevano prenderlo sei mesi in prestito, lui però si sentiva pronto per far parte di una società più ambiziosa, poi ha scelto la Juve e siamo tutti contenti".