Pecoraro chiede la chiusura dello Stadium: tutti gli abbonati sono sotto processo? Ci spieghi....

Le richieste “severe” del Procuratore della Figc Giuseppe Pecoraro in merito al processo “ultrà e biglietti” hanno destato più di qualche perplessità, anche se, per buona parte, erano ampiamente prevedibili. No, non per i capi d’imputazione, la cui ricostruzione è stata grottesca sin da subito (per non dire farlocca), quanto piuttosto per la volontà della parte accusatoria di voler ostinatamente portare a termine una trama ordita a tavolino (che probabilmente non era molto stabile, viste tutte le contraddizioni del caso) per colpire la Società Juventus. Lasciamo momentaneamente in stand by tutto ciò che riguarda Andrea Agnelli e concentriamoci sulla parte più assurda (nell’assurdo) dell’intera vicenda, ovvero la richiesta di far disputare alla Juventus due turni di campionato a porte chiuse, oltre un terzo turno nel quale l’accesso sarebbe vietato agli abbonati di curva sud. Ebbene, ci potrebbe spiegare il Dr Pecoraro, quali sarebbero le colpe degli abbonati all’Allianz Stadium? Ci potrebbe spiegare di quali reati sarebbero accusati gli abbonati della curva sud? Vuole forse dirci, l’esimio Procuratore, che noi abbonati, siamo tutti affiliati alla malavita? Traffichiamo forse noi tutti in biglietti, a latere di chissà quali altre attività criminose? Conosciamo tutti personaggi scomodi o dal curriculum, come dire, un po' ambiguo? Chissà quanti di noi si sono intrattenuti con Genny la Carogna o magari con un Buzzi qualsiasi, tanto per citare un paio di nomi a caso. E no, caro Dottor Pecoraro, non siamo mica tutti dei delinquenti. Vuole il certificato dei carichi pendenti? Il casellario giudiziale? Nessun problema: io, come tanti altri, non ho nulla da nascondere, ma non capiamo. Non capiamo il perché di questa giustizia sportiva a senso unico. Non capiamo il motivo per cui personaggi trovati con le mani in pasta continuano ad essere parte del calcio (da anni) come se nulla fosse; non capiamo perché, altrove, non si siano svolte indagini ed allestiti processi, quando i malviventi te li trovi a bordo campo; non capiamo perché alcune Società siano state più volte salvate quando erano sull’orlo (e oltre) del fallimento; non capiamo perché si siano dati buffetti e pizzicotti a chi falsificava documenti; non capiamo perché si siano fatti passare per onesti coloro che erano i primi ad essere ladri. No, non è che non lo capiamo, anzi, ci è tutto chiarissimo.

Solo che vorremmo che il Procuratore, o l’Istituzione che rappresenta, avessero il coraggio di dircelo chiaramente in faccia, dimostrando, almeno, di avere il coraggio delle proprie azioni. Staremo a vedere quale sarà la sentenza di primo ed eventualmente di secondo grado che emetteranno i giudici. Certo, visti i precedenti, non c’è nulla di buono da attendersi. In caso di conferma delle pene richieste del Procuratore Pecoraro, il sottoscritto ha tutte le intenzioni di adire alle vie legali per tutelare i propri interessi e il proprio diritto. E, opinione personale, sarebbe opportuno che tutti gli abbonati bianconeri si riunissero compatti, a costituire una specie di class action, con la quale richiedere alla Figc (e anche al Procuratore stesso) i danni economici (per impossibilità di poter esercitare il proprio diritto di accedere allo stadio pur non avendo commesso alcun reato) e soprattutto morali. Pensare che non serva a nulla o che non si possa mai fare nulla è sbagliato. E’ una questione di giustizia ma anche e soprattutto di principio. Rimaniamo in attesa della sentenza quindi, ma far sapere a chi di dovere che non abbiamo più intenzione di subire senza fare nulla, sarebbe già un bel segnale forte e chiaro: mo basta!!!