Moggi: "Nel 2006 non c'era bisogno di comprare arbitri, la finale Mondiale sembrava Villar Perosa. Suicidio? Ho pensato di tutto"

21.03.2023 16:40 di  Alessandra Stefanelli   vedi letture
Moggi: "Nel 2006 non c'era bisogno di comprare arbitri, la finale Mondiale sembrava Villar Perosa. Suicidio? Ho pensato di tutto"
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© foto di Stefano Porta/PhotoViews

L'ex dg della Juventus Luciano Moggi è stato ospite del podcast 'One More Time' di Luca Casadei: "Palladino? È stato un mio giocatore ed è uno che vale. È un allenatore forte. Guarda caso molti dei giocatori che hanno giocato con me sono diventati tra i migliori allenatori: Deschamps, Zidane, Conte, Gasperini. Sono cresciuti tutti con me, evidentemente qualcosa di buono glielo abbiamo insegnato alla Juventus. Io alla Juve ho avuto tre allenatori: Lippi e Capello, che sono stati due simboli, e Ancelotti. Ancelotti era un po’ diverso dagli altri due. Doveva essere aiutato in modo particolare, ha fatto dei buoni campionati, poi si è trovato il disastro del Curi. Io ho continuato a sostenerlo perché era giovane. Poi quando ho deciso di riprendere Lippi ho fatto un contratto di un anno ad Ancelotti, nel frattempo mi ha chiamato Berlusconi che lo voleva al Milan".

Su Calciopoli: "La mia attività era fondata sul far giocare bene le squadre. non c’era bisogno di comprare arbitri. A Berlino nel 2006, nel Mondiale, c’erano 6 bianconeri in campo in finale. Nell’altra squadra che competeva con l'Italia c’erano Thuram, Deschamps, Zidane. Sembrava Juve A Juve B a Villar Perosa. Se ho pensato al suicidio? Ho pensato di tutto. Ho passato dei tempi molto brutti, ma la fede mi ha aiutato".