Juventus, Gentile: “Già da giovane ero un super tifoso, non avrei mai pensato di poter lottare per questa maglia”

29.12.2016 21:45 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Juventus, Gentile: “Già da giovane ero un super tifoso, non avrei mai pensato di poter lottare per questa maglia”
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Claudio Gentile, ex difensore della Juventus, è intervenuto ai microfoni di Radiogoal24. Ecco le sue parole: “Già da giovane ero un super tifoso della Juventus, non avrei mai pensato di poter lottare per quella maglia e ottenere dei successi incredibili, per me è stata una fede ed ho realizzato un sogno così bello nel contribuire a successi così belli”.

E’ stato vicino nel 2006 alla Juventus come allenatore ?

“Ho avuto l’opportunità di allenare i bianconeri, purtroppo avevo chiesto alla federazione se potevo andare alla Juventus ma avevano progetti per me e dovetti dire di no al presidente Boniperti ed ho perso una grande opportunità perché dopo tre mesi mi hanno mandato via. Dopo il 2006 non ci sono più stati contatti con la Juventus”.

Qual è stato il più bel trionfo con la maglia della Juventus?

“Sicuramente il primo scudetto, per me che ero arrivato da poco ottenere già un successo così importante non si dimentica. Ci sono poi tanti altri avvenimenti, la prima Coppa Internazionale, la Coppa della Coppe ma quello rimane il più bello perché il primo non si dimentica”.

Quanto è cambiato oggi il ruolo del difensore rispetto ai suoi tempi?

“Il calcio è cambiato moltissimo rispetto al mio periodo. Una volta il difensore era difensore, aveva sempre un punto di riferimento che era il giocatore che doveva marcare. Oggi invece è cambiato, non si ha più un punto di riferimento ma si ha una zona del campo dove il difensore deve agire”.

Qualche aneddoto sulla marcatura su Maradona o Zico?

“Avere il compito di dover marcare due giocatori di quel livello non è stato facile. Ho dovuto applicarmi guardando molti filmati e capire quale erano i loro pregi e i loro difetti. Facendo questo sono riuscito a contenerli e non dare tanto vantaggio all’avversario”.