Qui Tuttosport - Xavier Jacobelli: "Quei 3 gol in 370” possono cambiare la stagione della Juve, ma ora più che mai serve un grande bomber"

10.01.2022 00:12 di  Xavier Jacobelli  Twitter:    vedi letture
Qui Tuttosport - Xavier Jacobelli: "Quei 3 gol in 370” possono cambiare la stagione della Juve, ma ora più che mai serve un grande bomber"
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Ogni lunedì la redazione di Tuttojuve.com analizza i temi caldi del nostro calcio con una delle firme più autorevoli del giornalismo sportivo italiano, Xavier Jacobelli, direttore di Tuttosport. Ecco il suo intervento:

"E’ presto per dire se la clamorosa rimonta romana della Juve, se quei 3 gol segnati a Rui Patricio in 370 secondi che hanno ribaltato la partita, siano i prodromi della Grande Svolta. L’andamento a zig zag dei bianconeri dall’inizio del campionato, legittima un atteggiamento di prudenza. Non è mai troppo tardi, tuttavia, per cogliere segnali importanti nella strepitosa rimonta dell’Olimpico che ha visto la Juve, alla buon’ora, fare la Juve. E tutto questo, nonostante il grave infortunio al ginocchio patito da Federico Chiesa che schiude scenari di profonda preoccupazione per il campione d’Europa, sia in ambito bianconero sia in chiave Nazionale.

Senza dimenticare che mercoledì, a San Siro, nella finale di Supercoppa con l’Inter, oltre all’ex viola mancheranno  sicuramente gli squalificati Cuadrado e de Ligt nonché Bonucci, che sta ancora recuperando dopo l’ultimo stop.  Nel campionato più pazzo del mondo, tetragono anche all’emergenza Covid che ha squassato il calendario, la Juve ha rialzato la testa con una vittoria figlia del suo Dna. Da novembre a oggi, in campionato la Juve ha inanellato cinque vittorie e due pareggi, sebbene la qualità del suo gioco sia ancora insufficiente per neutralizzare le critiche piovute in quantità industriale, com’era logico che fosse poiché stiamo parlando della squadra che ha vinto 9 degli ultimi 10 scudetti e nove di fila.

E tuttavia, l’Olimpico ha consegnato tre certezze ad Allegri, cioè a Landucci che l’ha degnamente sostituito in panchina. La prima si chiama Dybala: quando c’è lui, l’orchestra suona un’altra musica. La seconda si chiama Szczesny e non soltanto perché ha parato il rigore di Pellegrini, ma per l’alto livello della sua prestazione e per l’incisività delle parole che ha pronunciato dopo la vittoria, improntate all’umiltà e alla franchezza circa lo stato di crescita della Juve che, Tek dixit, ha bisogno di crescere ancora molto. La terza certezza si chiama indispensabilità di andare sul mercato per prendere un grande bomber, uno in grado di andare in doppia cifra. Ciò che non si può chiedere a Morata, all’Olimpico protagonista di una prestazione tatticamente perfetta, ma notoriamente attaccante le cui caratteristiche tecniche non lo candidano al titolo di capocannoniere.. Oggi è il 10 gennaio: mancano ventuno giorni alla chiusura delle trattative. Ogni giorno che passa, è un giorno perso".