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BUFFON: "Mi tengo l'amore viscerale e reciproco con i tifosi della Juve. Futuro? Devo decidere con razionalità"

di Edoardo Siddi

Gianluigi Buffon, dalla panchina di San Siro, ha parlato ai microfoni di Sky Sport: "Bellissimo, giornata speciale. Il sottofondo fa venire la pelle d'oca pensando al Mondiale". Inevitabile parlare di Juve: "Ero molto sereno sabato perché sono un uomo rinfrancato che in quella giornata ha ricevuto tanto affetto e tanta stima e per me è stata una vittoria, perché è stata un po' la giornata del raccolto di ciò che ho seminato. È stata la mia vera vittoria, che mi ha dato la serenità. Cosa mi rimane di tanti anni di Juve? La felicità di aver potuto indossare e rappresentare una maglia così prestigiosa, i rapporti di grande amicizia che ho avuto con tutti i miei compagni e con alcuni posso arrivare fino alla fratellanza, la stima incondizionata con il presidente e con tutti gli uomini della società e poi questo amore viscerale, passionale e reciproco con la gente. Questi credo siano gli aspetti più belli di tutti.

"Quanto ci ho messo a maturare la decisione? - ha proseguito -. Devo dire che realmente col presidente ci siamo incontrati spesso e ogni volta abbiamo aggiunto un mattone e salito un gradino su quella che era la decisione giusta. Lui mi è stato di grande aiuto perché sinceramente credo con la Juve non ci fosse modo migliora di chiudere soprattutto per uno sportivo che ha 40 anni. Il futuro? Non è obbligatorio leggere i giornali. Ho bisogno di prendermi una settimanina per stare sereno e a bocce ferme analizzare tutte le cose del caso, perché non sono scelte semplici e quindi una persona di 40 anni deve badare non solo all'emotività, ma anche alla razionalità per prendere le decisioni più giuste.

"Nazionale? - ha chiuso -. No, non voglio tornare da protagonista. Non vado a fare la partita in Nazionale perché sinceramente come ho detto altre volte sono sempre stato un valore aggiunto per le mie squadre e sono stato percepito così. Siccome in nazionale mi sembra di essere diventato un problema negli ultimi due anni io per l'orgoglio che ho e la stima che ho di me stesso levo tutti dall'imbarazzo, primo tra tutti me stesso che in una situazione di disagio non ci sto bene. Sono sempre stato invitato alle feste perché sono stato ritenuto un giocatore importante, se gli altri non la pensano così, ne prendo atto".