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IL SANTO DELLA DOMENICA - La Juve tra presente e futuro dopo la cocente delusione di martedì. Le scelte vanno fatte oggi per costruire il domani .E sul rinvio di Juve Napoli...

di Alessandro Santarelli

La vita è adesso, ma il futuro è già cominciato, e per non commettere gli errori del passato, deve essere programmato per tempo. Non è  un trattato di filosofia, bensì la situazione della Juve post eliminazione champions. Mentre siamo ancora storditi, da una serata per certi versi assurda, e che per il  secondo anno consecutivo ci vede uscire agli ottavi di finale con squadre oggettivamente più deboli della nostra, dalla lezione di martedì sera ognuno, e parliamo di dirigenti allenatore e giocatori, dovrà trarre degli insegnamenti importanti. Non si finisce mai di imparare, e gli errori di solito aiutano a crescere e capire dove agire per evitarli in un prossimo futuro. Di errori nella costruzione di questa squadra, al netto di infortuni, casi di covid, e lungodegenti evidentemente sottovalutati, ne sono stati commessi. Ne abbiamo parlato abbondantemente e dunque pensiamo sia il caso di guardare oltre.

Nella settimana in cui è stato  celebrato il centenario della nascita del grande Gianni Agnelli, hanno colpito le parole del nipote John Elkann, di fatto l’unico a proferire parola dopo la cocente delusione. E’ iniziato un processo di ringiovanimento della squadra, che proseguirà anche la prossima stagione, con degli inevitabili aggiustamenti. Questa la sintesi delle parole. Un addio ai senatori? Probabile, un passaggio doloroso ma necessario (con il reinserimento di alcuni di loro nei quadri dirigenziali, dove qualche avvicendamento sarebbe anche auspicabile) per dare nuova linfa alla squadra in vista dei prossimi anni e dei prossimi cicli. Si  perché nelle parole di Elkann è sembrato di scorgere quasi un segnale di abdicazione  del titolo per questa stagione

Sia chiaro, la squadra ha il dovere di lottare fino alla fine, a partire dalla delicatissima trasferta di Cagliari, dove capiremo di che pasta sono fatti molti degli attuali giocatori. Dalla Sardegna passerà tanto del finale di stagione. La rincorsa alla vetta, difficile , anzi difficilissima, non deve farci trovare impreparati di fronte ad eventuali passaggi a vuoto da parte di chi oggi ci precede.

Prepariamoci però in queste settimane a vivere su un binario parallelo. Quello del campo, e quello delle voci che già si inseguono sul futuro di Ronaldo. Il suo post, dopo giorni di silenzio ha detto molto sulla motivazione del campione, e ha risposto indirettamente ad alcune critiche, ma non ha svelato niente su quello che sarà il suo futuro. Lo deciderà lui, valutando da parte della dirigenza eventuali benefici di una sua cessione o di una sua permanenza. Le voci si inseguiranno anche sul futuro della squadra e di suoi numerosi interpreti. Sotto esame in questo momento ci sono diversi elementi. Alcuni si farà di tutto per cederli, penso a Ramsey, ancora una volta infortunato ad Alex Sandro, che sembra essere arrivato alla fine del suo ciclo in bianconero, mentre si valuteranno altri giocatori come Rabiot, corteggiato dalla Premier League, Dybala, resta cruciale il nodo rinnovo e Bentancur, che di fronte ad un’offerta importante, potrebbe anche essere sacrificato. Insomma la Juve, complice anche la prematura uscita dalla Champions sta gettando le basi per un futuro che verosimilmente  avrà in Chiesa in De Ligt in Kulusevsky  i punti inamovibili di un progetto che vuole essere vincente

Non si giocherà invece mercoledì prossimo il recupero della gara con il Napoli. Decisione che dal punto di vista tecnico conviene indubbiamente a tutti e due i club ,ma che lasciatemelo dire non mi piace. Alla fine si fa esattamente ciò che il presidente della società partenopea desiderava, cioè non incastrare la partita a cavallo di 2 trasferte come quelle di Milano e Roma.

Situazione decisamente rivedibile, che fotografa la grande confusione in cui regna, da Juve Napoli in poi, il calcio italiano, tra un protocollo completamente saltato e “furbetti” del quartiere che alla fine la fanno sempre franca. Capisco e comprendo la posizione della Roma, costretta a giocare il giovedi in Ucraina e rientrare il venerdi, a differenza del Napoli che invece arriverà allo stadio Olimpico  bello riposato. Aggiungo però che dopo la sentenza del Coni, uno schiaffo all'intero protocollo sottoscritto da tutte le società, nessuna di queste si è fatta sentire... Speriamo almeno che il 7 aprile si possa ristabilire il giusto valore sul campo .


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