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ESCLUSIVA TJ - Luigi De Agostini: "Juve? Quando cambi normale adattamento iniziale: l'importante è vincere, come l'anno scorso. Per lo scudetto occhio alla Roma"

di Luca Cavallero

Riguardo al momento attuale della Juventus, la redazione di TuttoJuve.com ha intervistato in esclusiva Luigi De Agostini, ex calciatore bianconero, tra il 1987 e il 1992.

Terza sosta per le Nazionali e tempo di un primo bilancio complessivo. Come giudichi la Juventus di Pirlo, sin qui?

"Bilancio positivo. Quando cambi praticamente tutto è normale che ci possa essere un periodo di adattamento: l'importante è vincere alla fine. Anche l'anno scorso con Sarri è stato lo stesso, poi i bianconeri hanno vinto lo scudetto. Secondo me le cose stanno andando complessivamente bene: a parte qualche pareggio qua e là la Juve non ha mai perso, a parte in Champions contro il Barcellona, che ci può stare".

Nel banco degli imputati è finita anche la difesa, accusata di non essere più impenetrabile come un tempo...

"La Juve, così come tutte le altre squadre, subisce più gol perchè è più esposta all'errore. Se guardiamo come ormai tutti iniziano l'azione, si parte sempre dal portiere - dal basso - quindi è più facile in situazioni di pressing perdere il pallone. I bianconeri, e non solo, hanno preso tanti gol da questo tipo di situazione".

Il giocatore che ti ha colpito di più tra i giovani?

"Kulusevski. La Juve ha fatto un colpo davvero importante. Non è semplice per un giovane adattarsi subito ad una realtà come quella della Juventus, venendo da un contesto come quello del Parma, completamente diverso".

Capitolo corsa scudetto: quali sono, dal tuo punto di vista, le favorite?

"Spero la Juve, che secondo me - a parte qualche pareggio di troppo - sta facendo bene. Poi sono colpito dal Milan, anche dal punto di vista del gioco: sta proponendo un calcio davvero interessante. Napoli e Lazio possono dire la loro. E occhio alla Roma: ha un tridente davvero interessante davanti e Fonseca fa sul serio".

Ti aspettavi l'Inter di Conte così in difficoltà?

"No: credevo che l'anno scorso si fossero poste basi importanti in vista del futuro. Questa Inter pare completamente diversa rispetto al modo di giocare di tutte le squadre che ha avuto Conte".