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Arcidiacono (Gazzetta): "Da tempo l'Italia non disponeva di una nidiata di giovani, Bernardeschi dopo la Juve si prepara a prendesi la Nazionale"

di Rosa Doro

Nel suo commento su La Gazzetta dello Sport, Massimo Arcidiacono ha parlato dei tanti giovani che stanno nascendo in Serie A: "Era da tempo che l’Italia non disponeva di una nidiata di giovani tanto promettenti. A testimoniarlo sono per prima cosa le convocazioni di Roberto Mancini, e le attese che in molti ripongono sull’Under 21 di Di Biagio chiamata a giocarsi in casa il prossimo Europeo di giugno. L’elenco dei giovani, alcuni veri e propri millennials, in odore di azzurro e di gloria crescente si allunga, se è vero che il campionato appena due turni fa ci ha riconsegnato il nome di Kean. C’è Bernardeschi che proprio ieri, dopo essersi conquistato la Juve con la sua sfavillante prestazione contro l’Atletico, si prepara a prendersi la Nazionale («Il mio sogno è diventarne un simbolo» ha detto). C’è Chiesa, ci sono Barella, Zaniolo, Donnarumma, Bastoni, c’è Tonali in serie B nel Brescia, ci sono i due Pellegrini, Luca e Lorenzo, e senz’altro stiamo dimenticando qualcuno. La media d’età della splendida decina che abbiamo citato è di 20,5 anni: sbarbatelli... Se non fosse - altra novità - che tutti o quasi, vivono da assoluti protagonisti la loro gioventù, al centro non solo del futuro ma del presente delle proprie squadre. Se la Juve è sempre più di Bernardeschi, la Fiorentina è di Chiesa, il Milan è di Donnarumma, il Cagliari è di Barella, persino la Roma ondivaga e imperfetta è di Zaniolo. Al contrario del passato anche recente, questi precoci protagonisti non stanno in panca ad aspettare il loro turno (che spesso non arrivava mai), non hanno allenatori che non si fidano della giovane età: vanno in campo, a volte fanno la differenza, altre mettono insieme figuracce, ma l’errore viene presto dimenticato". 


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