Moggi su Libero: "Juve- Napoli ci salverà dalla noia"

Dalle pagine di Libero, l'ed Dg bianconero Luciano Moggi commenta così la sfida infinita Juve- Napoli: "A parte il duello Juve-Napoli, e la querelle di giornata che sta montando a Roma - (quando c’è Zeman non basta neanche la vittoria a rasserenare gli animi, ma non è detto che stavolta abbia tutti i torti) - non vediamo molta passionalità in giro, per un campionato, questo, sicuramente molto povero di emozioni. I campionati di una volta erano molto più carichi di tutto, questo che stiamo vivendo pecca un po’ di anonimato, e se il concetto è troppo forte ci limitiamo a rilevare una carenza di entusiasmo soprattutto dal punto di vista di chi non vive solo della sua bottega e del suo tifo. Una (la) spiegazione di base c’è ed è nota, la partenza di pezzi da novanta, soprattutto da quando anche Berlusconi ha scoperto che ingaggi «folli» non si possono più sostenere, e detto da lui che li inventò è tanto. Moratti l’ha seguito a ruota, la Saras non dà più tutta la fornitura che dava - e, curioso, il patron nerazzurro ha cominciato a risparmiare sull’allenatore, salvo poi pensare che Stramaccioni vale quasi come Mourinho, l’illusione deriva dal fatto che l’Inter ha saputo resistere al ritorno del Milan, così come fece quella allestita dallo «Special One» a Barcellona. Moratti ha dato poi uno sguardo al calendario, il dopo sosta vedrà il Catania a San Siro, che nelle sue idee potrebbe dargli un altro en-plein. Inter in sostanza rinata di ambizioni, il contrario di quanto nelle nebbie della sua dolente classifica vede o teme il Milan. Rossoneri rimasti all’undicesimo posto e nel dopo sosta c’è la Lazio in trasferta, che ha tranquillamente passeggiato a Pescara. Il caso Milan è diventato un mistero assai poco glorioso. Si erano appena rialzati in Champions League i rossoneri e sono tornati sulla maleodorante via delle sconfitte, il solito gol subito su calcio inattivo sotto rete, fa bene Allegri a prendersela con i suoi, è il sesto gol che la squadra subisce in identica situazione, e non basta, il tecnico del Milan ha attaccato di petto l’arbitro Valeri. La moviola ha dimostrato che non c’era nessun fallo di Emanuelsson su Handanovic, poteva quindi essere buono il successivo gol di Montolivo. Nessun criterio compensativo - ha ragione Allegri - per il rosso a Nagatomo: era nella regola. Ignorato il fallo da rigore di Samuel su Robinho nel finale. L’attenzione è ora tutta per Juve-Napoli antipasto di vigilia del prossimo turno post sosta. L’incollatura di ciascuno all’al tra è rimasta solida, bianconeri ed azzurri sono la diarchia vincente, che si approssima a staccarsi, se una delle due riuscirà a battere l’altra. È il sogno accarezzato anche dalle inseguitrici, che però non disdegnerebbero un pari.
Sarebbe l’apripista di una lotta al vertice non più limitata a due sole protagoniste. Non avevamo molti dubbi che niente sarebbe cambiato in cima in questo turno, vedevamo la Juve vincente a Siena e se anche non è stata una passeggiata, così è accaduto. Poi ci si è messo anche il giallo non dato a Chiellini, che ha mandato su tutte le ire (e nello spogliatoio) Cosmi. Sarà un caso, ma siccome Chiellini è della Juventus il fatto ha avuto il clamore eccitato che sempre viene dato ogni qualvolta un cartellino o presunto tale viene risparmiato a un giocatore bianconero. Corsi e ricorsi, ma anche il solito arsenico e vecchi merletti. Passato quasi sotto silenzio il fuorigioco inesistente fischiato a Giovinco lanciato a rete. Il Napoli temeva l’Udinese, ma aveva anche molta fiducia nelle sue prime linee, vittoria di misura e conferma in testa. Lo scontro con la Juve sarà il crocevia di stagione per Mazzarri, anche per Conte e di riflesso per il campionato. Potrebbe esserci una solitaria in fuga, o un appiattimento. Di sicuro ciascuna delle due squadre riguarderà in ogni fotogramma la gara di Coppa a Pechino, dove al di là delle polemiche il Napoli ha sicuramente rappresentato un avversario molto pericoloso per i bianconeri. A Roma, invece, non si vive tranquilli, e Zeman ci ha messo del suo, fuori in blocco De Rossi, Burdisso e Osvaldo, alla fine è venuta la vittoria dopo che molti sono stati a rischio di coronarie. L’Atalanta ha avuto quattro palle gol nitide nel primo tempo, gol annullato a Denis, che era regolare, e rigore non dato ai giallorossi. Ad impulso si può dire che Zeman ha esagerato, però le scelte e anche le esclusioni rientrano nelle prerogative dell’allenatore che sul punto rischia sempre in proprio. La Fiorentina ha fatto fuori il Bologna ed è salita al quinto posto, la Samp è caduta di nuovo facendo risorgere il Chievo, ma Ferrara può valutare una classifica ancora buona, nella «sua» Genova Gasperini ha portato il Palermo a sfiorare la vittoria, Cellino finalmente gaudioso, il suo Cagliari è andato ad espugnare il campo del Torino".