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DUE SFIDE CON SIMILITUDINI E DIVERSITA'

18.09.2014 00:00 di  Massimo Pavan  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - DUE SFIDE CON SIMILITUDINI E DIVERSITA'
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La  Juventus di Massimiliano Allegri vince la prima gara di Champions con la cenerentola del girone in casa, buon risultato, ma nessuna esaltazione, del resto la qualificazione la Juventus se la giocherà con Atletico Madrid ed Olympiacos e sarà con queste squadre, a partire dalla trasferta in terra madrilena che i bianconeri dovranno confermare quanto mostrato di buono nella prima gara

E’ lecito un confronto con la gara con il Copenaghen della scorsa stagione, ci sono alcune somiglianze e differenze, verso due formazioni paragonabili anche se forse gli svedesi sono più forti dei danesi.

I bianconeri di mister Allegri hanno ottenuto il 12% in più di possesso palla rispetto alla Juventus di Conte, 65% contro 53% e segnato 1 rete in meno, non subendone nessuna, mentre l’anno passato Mellberg aveva battuto Buffon.

 

PIU’ TIRI, MENO IN PORTA – da notare che i bianconeri avevano tirato meno l’anno passato (22) a (20) ma erano stati più precisi con 13 in porta contro gli 8 di questa stagione. 65% di precisione di tiri in porta per la Juventus di Conte, solo 36% per i bianconeri martedì. 4 i tiri subiti in entrambe le sfide, ma questa volta solo 1 degli svedesi è finito nello specchio contro i 3 dei danesi l’anno scorso.

La Juventus di Allegri ha collezionato poi ben 7 tiri dalla bandierina contro i 4 della formazione di Conte l’anno scorso. Sempre la formazione bianconera 2014/2015 è andata in fuorigioco 6 volte a 4 e ha provocato 3 cartellini gialli negli avversari che però hanno commesso più falli (16 Malmoe) a (11 Copenaghen) in questa stagione.

Infine, i passaggi che sono meno per la formazione di quest’anno (573), rispetto all’anno scorso (641), la precisione della gara di ieri ha toccato il 90% contro l’80% circa della passata annata.

Due formazioni diverse, Malmoe e Copenaghen, ma stesso atteggiamento tattico. A deciderle però un denominatore comune: i campioni. Allora fu Vidal, oggi Tevez.

I tifosi si augurano che quest’anno la storia del girone possa essere diversa.

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