L'IMBOSCATA - Derby d'Italia a Maresca è determinazione "politica" che non fa onore a tanti. Che torto a Orsato, Rocchi si piega al "sentire popolare". L'Inter galoppa verso il sole. Mercato chiuso, ma la Juve pensa già ai colpi estivi

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
02.02.2024 00:51 di  Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Derby d'Italia a Maresca è determinazione "politica" che non fa onore a tanti. Che torto a Orsato, Rocchi si piega al "sentire popolare". L'Inter galoppa verso il sole. Mercato chiuso, ma la Juve pensa già ai colpi estivi
© foto di Andrea Bosco

Se hai la possibilità di impiegare Maradona e viceversa lo tieni in panchina a favore di Frustalupi sei un pazzo. Ma nella decisione del designatore Rocchi di affidare il “derby d'Italia” (che noia, con questa definizione) a Maresca invece che ad Orsato c'è molto più di una scelta. C'è una determinazione  “politica“ che non fa onore  alla Figc, all'Aia, a Rocchi, ai  giornalisti miei colleghi che hanno “soffiato“ sulla vicenda, ai politici che sotto alla camicia  portano la maglietta della squadra del cuore, ai millanta nani e ballerine che si esibiscono a favore  di telecamera o di selfie 

Orsato è il numero uno, tra gli arbitri in servizio,  in Italia. E uno dei migliori nel mondo. La decisione di Rocchi è proterva. Comunque: meglio Maresca  dell'improbabile Massa. 

Antonio Conte, però, fosse al timone di una delle due squadre, avrebbe già  provveduto a “proteggersi“ con  aglio, cornetti, ferri di cavallo, acqua santa.

Al Var ci sarà Irrati.  Al quale viene attribuita “fede“ interista. Non saprei dire francamente (anche fosse)  chi se ne frega. Irrati viene considerato il migliore,  tra quanti frequentano la sala di Lissone. L'importante è che non sgambetti sul campo. Là, frequentemente, compie disastri. E non scendo nei dettagli. Visto che l'Inter (pare)  non si fosse  opposta alla designazione di Orsato,  la decisione di Rocchi accontenta  quanti “persero lo scudetto sul divano“. Oltre a qualche avvoltoio televisivo. Rocchi ha fatto un torto ad Orsato. Ma lo ha fatto soprattutto al calcio italiano. Se un designatore non ha il coraggio di difendere i propri uomini (l'errore di Orsato risale a cinque anni fa, errore  che  successivamente non ebbe difficoltà ad ammettere pubblicamente, nel corso di una gara dove gli episodi penalizzanti per la Juventus furono in numero superiore rispetto al secondo mancato giallo ai danni di Pianjc)  allora quel designatore dovrebbe preparare gli scatoloni. E' inammissibile che un designatore si pieghi al “sentire popolare“. 

Spero che la gara  sia bella e combattuta. Spero che  le due squadre ci facciano vedere calcio, non tattica. E che non abbiano il braccino corto. Spero che  la Juventus  non commetta sciocchezze (vedi il “rosso“ beccato da Milik contro l'Empoli), spero venga valutata con equità. Non sempre nelle ultime giornate è accaduto. E spero che  egualmente con equità venga valutata anche l'Inter: sarebbe insopportabile  che il risultato fosse confezionato  (ancora) da qualche  discutibile accadimento. 

L'Inter continua  galoppare verso il sole. Staremo a vedere se le ali del suo destriero saranno solide o di cera. Per ora,  ha funzionato alla grande quello che Claudio Zuliani ha definito “protocollo Lautaro“. Intendiamoci: l' Inter è forte, anzi è la più forte. E Lautaro è l'attuale capocannoniere del torneo. Non coltivo  soverchie speranze. Tra l'altro, se l'Inter dovesse vincere, con una gara ancora da recuperare, dietro si lotterebbe solo per le posizioni tra il secondo e il quarto posto.  Ma il calcio è uno sport imponderabile.

Nel calcio può accadere che il più forte torni negli spogliatoi con le pive nel sacco. A patto che chi dirige, applichi il regolamento: non che lo interpreti. A patto che chi dirige, non “orienti“ la gara, sventolando cartellini a raffica nel primo tempo, salvo dimenticarli nel taschino nella ripresa. A patto che non scassi i maroni con l”intensità“ degli interventi. A patto non annulli i gol facendo sesso con il fuorigioco  semi automatico. Maresca si dimostri hombre vertical. Si pulisca bene le orecchie prima di scendere in campo. I gentiluomini della curva interista tendono ad  “apprezzare“, con esuberanza vocale, le qualità di Dusan Vlahovic.

Ultima del sindaco (interista) di Milano, Beppe Sala:  dopo anni  di rinvii,  battaglie in consiglio comunale,  consultazioni con i cittadini, veti, ricorsi al Tar  si è convinto che la soprintendenza manterrà il vincolo sullo  stadio Meazza . Quindi visto che nel frattempo il Milan si orientato verso San Donato  e  l'Inter verso Rozzano, Sala ha proposto ai club  di non lasciarlo solo e soprattutto di non lasciargli sul gobbo quei  10  milioni di affitto annuale che Inter e Milan versano  e che nessuno potrebbe mai garantirgli. Neppure raddoppiando il numero dei concerti contro  i quali i comitati dei residenti  sono da tempo sul piede di guerra. 

E quindi, "restate cari club, ecco pronto un nuovo progetto, vi lascio la possibilità di avere lo  stadio per 90 anni, vi metto a disposizione risorse e aziende per i restauri, vi garantisco che i lavori si farebbero senza costringervi ad emigrare, pensate all'opportunità di restare a Milano, vi ho fatto i conti in tasca: il costo del denaro è aumentato, valutate. C'è  la possibilità di risanare un intero quartiere di Milano, e poi a  San Donato e Rozzano, come la  mettereste con i vigili che non  ci sono, con i parcheggi che non ci sono, con la metropolitana lontana dagli impianti?“. Ancora Sala non ha offerto “più pilu per tutti“: ancora . La decisione spetta ai club. Sentimentalmente  spero che  il Meazza non cada nell'oblio. Ma al posto dei club  avrei timore del  “danao“ e della sua offerta di doni.    

Mercato Juventus.  E' arrivato un difensore, Djalò , reduce da un grave infortunio. Pare  sia  forte e si spera non sia la replica di Ramsey. Poi due ragazzini: un altro difensore e  un minorenne  che  descrivono come il nuovo Dybala. I procuratori sono sempre bravi a battere la grancassa  e quindi vedremo. Dalla serie B inglese è arrivato anche un argentino dal nome devastante (Alcaraz) pagato (non poco) di prestito ed una (eventuale) cifra spropositata in caso di riscatto.  Non lo conosco, non l'ho mai visto.  A Sky  lo hanno  definito un giocatore di prospettiva.  Clausola interessante: più Alcaraz giocherà, più il prezzo del riscatto si abbasserà. Mossa innovativa. A giugno arriverà lo slavo Adzic:  ho sentito scomodare Gerrard. 

Magara, diceva  quel bravissimo  e simpatico allenatore che fu mentore di Totti. Intanto: no  a Bernardeschi, Kean, rifiutato dall'Atletico  è tornato a casa  (bloccando, per ora, l'arrivo di un giovane elvetico che gioca in Germania, sul quale Giuntoli ha messo gli occhi), no della Fiorentina per Bonaventura, no dell'Udinese per Samardzic e Pereyra, no di Simeone  per De Paul. Per giugno si lavora su Koopmeiners  dell'Atalanta e su altri obiettivi tipo Calafiori  e (a zero) Felipe Anderson.  Tutto in fieri.