PADOIN integrale: "Possiamo arrivare in alto. Soddisfazione immensa per aver vinto a Milano. Qui c'era bisogno di Conte. Pirlo impressionante. Il passaggio alla Juve? E' successo tutto in un paio d'ore..."

10.02.2012 14:30 di  Redazione TuttoJuve   vedi letture
PADOIN integrale: "Possiamo arrivare in alto. Soddisfazione immensa per aver vinto a Milano. Qui c'era bisogno di Conte. Pirlo impressionante. Il passaggio alla Juve? E' successo tutto in un paio d'ore..."
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Il neo acquisto della Vecchia Signora, Simone Padoin, è il protagonista della puntata odierna di "Filo Diretto", il programma di Juventus Channel che dà la possibilità a tutti i tifosi bianconeri di mettersi in contatto con i propri beniamini. TuttoJuve.com ha trascritto integralmente e in tempo reale le dichiarazioni rilasciate dal centrocampista di Gemona del Friuli nel corso della trasmissione condotta dalla collega Valeria Ciardiello:

Ciao Simone. Stai bene?
"Sì tutto bene".

Hai pranzato?
"Sì, siamo pronti per l'allenamento".

Che emozioni hai provato ad esordire con la maglia bianconera in una partita importante come quella di San Siro? Quali sono state le tue prime impressioni sui valori tecnici della Juve e dove pensi possa arrivare questa squadra?
"Riguardo alle mie emozioni, c'è stata una soddisfazione incredibile, anche perchè non tutti hanno la fortuna di poter esordire in uno stadio bellissimo come quello di Milano, contro il Milan, e poi vincere una semifinale di Coppa Italia. Il contesto era molto importante e la soddisfazione di aver vinto è immensa".

Ti tremavano le gambe?
"No, tremarmi le gambe, no. Sicuramente c'era tanta emozione, però ero anche molto carico, perchè sapevo dell'importanza di questa partita e per fortuna è andato tutto bene".

Le impressioni dal punto di vista tecnico? Dove potete arrivare?
"Secondo me può arrivare in alto. Ognuno è libero di fare tutti gli scongiuri che vuole, però sicuramente la squadra mi ha fatto una grandissima impressione. Penso che la partita, anche dal punto di vista personale, sia andata bene, e questo testimonia il fatto che l'organizzazione di gioco è di alto livello e sicuramente è stata questa la prima impressione".

Sia tu che Caceres vi siete integrati immediatamente...
"Sì, è andata bene. Il merito è di tutto il gruppo che ci ha accettato e ci ha ospitato veramente in una maniera positiva. Ho conosciuto i compagni e sono veramente felice di essere qua".

Cosa impressioni hai avuto del mondo Juve?
"E' un qualcosa di incredibile, l'organizzazione è veramente di primo piano, a tutti i livello. Una cosa che mi ha colpito molto è stato il ritiro che abbiamo fatto a Milano l'altra sera, diciamo che c'era un intero piano dell'hotel completamente riservato a noi, c'erano tantissimi tifosi che ci hanno scortato nella hall dell'hotel e ci hanno accompagnato fino allo stadio, quindi questo per dire che l'organizzazione è veramente incredibile". 

Hai dormito da solo in camera?
"No, ero con Andrea Barzagli, il mio nuovo compagno di stanza".

Un colosso della difesa...
"Sta facendo un campionato incredibile".

Tu sei impegnato nel sociale?
"Assolutamente, viviamo in un modo dorato, io sono il primo a rendermene conto e poi via via anche tutta la mia famiglia. Sicuramente mi impegno con iniziative benefiche ed è comunque un piacere aiutare le persone che sono meno fortunate di noi, soprattutto in un momento come quello attuale in cui il Paese sta attraversando una crisi. Noi ci dobbiamo rendere conto che siamo veramente molto fortunati e dare una mano a chi ha più bisogno di noi".

Hai avuto difficoltà a cambiare velocemente mentalità, passando da una società che puntava alla salvezza ad un'altra che punta alla vittoria?
"No, per adesso no. E' stato un cambiamento radicale a livello di vita, perchè comunque io mi ero ambientato a Bergamo, quindi è stato più un  cambiamento a livello di vita. A livello di mentalità, credo che giocare per vincere sia la cosa più bella, quindi da questo punto di vista credo che non avrò problemi. Mi sono accorto di questo cambiamento perchè se avessi giocato con l'Atalanta e fossimo andati a giocare a San Siro, magari avremmo preparato la partita sulla difensiva. Invece, giocando qui alla Juve, si cerca di proporre il nostro gioco, di pensare meno alla fase difensiva e proporre il proprio gioco".

Con mister Conte in panchina ancora di più...
"Esatto".

Ci racconti qualcosa di te? Sei sposato? Hai figli? Fratelli? Cosa ti piace fare nel tempo libero?
"Io sono sposato più o meno da un anno e mezzo...".

Ma tu sei giovanissimo...
"Ho 27 anni, tra poco 28...".

E tua moglie quanti anni ha?
"Anche lei ne ha 27. Io il 18 marzo ne faccio 28. Non abbiamo figli".

Come si chiama tua moglie?
"Valentina".

Fratelli? Sorelle?
"Ho un fratello di 21 anni".

Fa il calciatore?
"No, no, lui è proprio il contrario di me. Io sono uno sempre in movimento, lui invece è un po' più pigro e ama molto i computer. Sta studiando alla facolta di ingegneria a Udine. I miei genitori abitano a Gemona del Friuli in provincia di Udine".

Ma tu parli il friulano quando stai a casa con la tua famiglia?
"No. Loro lo parlano bene, io non l'ho mai imparato, però lo capisco perfettamente".

Nel tempo libero cosa ti piace fare?
"Mi piace molto leggere. Adesso sto leggendo un libro di John Grisham. Mi piacciono anche i gialli di Giorgio Faletti".

Sai che Giorgio Faletti è un grandissimo tifoso della Juventus?
"Non sapevo. Avremo modo di conoscerlo. Ho letto tutti i suoi libri. poi per quanto riguarda il mio hobby, mi piace molto il tennis, lo seguo in tv e lo pratico".

Sei più Federer o Nadal?
"Io più Nadal. Non ho molto talento, però ci metto l'impegno".

Antonio Conte è diverso rispetto a quando allenava l'Atalanta?
"Adesso sinceramente lo vedo un po' più tranquillo, rispetto a quando era a Bergamo".

Ah, più tranquillo?
"Sì, sì (risata generale)".

Lui si muove tantissimo...
"Sì, lui si muove, però se penso agli allenamenti credo che ora sia un po' più tranquillo. Magari adesso ci lascia un po' più liberi, mentre quando era a Bergamo ci faceva scherzare un po' di meno. Poi sotto il profilo tecnico-tattico, credo che sia cambiato molto perchè prima giocava col suo 4-2-4 e non aveva altre vie d'uscita, nel senso che era propri sicuro di questa sistema e non lo cambiava mai. Adesso penso che comunque in questi mesi abbia dimostrato di saper cambiare moduli e giocatore, in base alla squadra che si va a incontrare. Per cui sicuramente è una cosa che va apprezzata questa".

I tuoi compagni che non lo avevano mai avuto prima, hanno sempre definito il mister "un martello"....
"Da questo punto di vista non è cambiato. Anzi. Anche quand'era a Bergamo c'erano veramente degli allenamenti duri e si rientrava a casa veramente cotti. Da questi dieci giorni che comunque ho vissuto qua, le sensazioni sono le stesse alla fine dell'allenamento".

Poi vedrai quanto il tuo allenatore viene acclamato allo Juventus Stadium...
"Giustamente".

E' bello per un calciatore avere un allenatore così riconosciuto anche dal tifo...
"E' bello, è bello. Ma secondo me la Juve aveva bisogno di un allenatore così riconosciuto e benvoluto dal pubblico, anche perchè secondo me il pubblico si identifica in una determinata persona e quando vede che - come nel caso di Antonio Conte - ha dato tutto se stesso per questa maglia, ha voluto fortemente tornare per allenare la Juve, credo che il pubblico sia ancora più carico e questa carica la trasmette ai giocatori".

Dove ti trovati quando ti ha chiamato la Juve e quando è successo?
"E' stato incredibile. Avevo appena finito l'allenamento a Bergamo, era un lunedì... e il mercoledì avremmo giocato.  Arrivo a casa e c'era lì anche mia moglie: ho ricevuto la chiamata del mio procuratore e mi ha detto: 'Vuoi andare alla Juve?'. E si è messo a ridere. Io sinceramente sentendolo ridere  gli ho risposto: 'Mi stai prendendo in giro?'. E invece lui mi ha detto che c'era questo interessamento e da lì non ho pensato ad altro. Mi sono venuti tantissimi pensieri in testa, è stato veramente incredibile. Poi la serata è stata abbastanza movimentata perchè poi sono dovuto andare a Milano a firmare il contratto, mi sono visto con i dirigenti della Juve. E' stato incredibile perchè è successo tutto in un paio d'ore, senza preavviso".

Tua moglie cosa ha detto?
"Mia moglie era felicissima per me. Ha detto che non potevo non cogliere un'occasione del genere e adesso è felice".

Vi siete già trasferiti a Torino?
"Non ancora, io sono qui da solo per questi due-tre mesi, perchè comunque lei ha il suo lavoro a Bergamo e cercherà di sistemarsi. Poi dalla prossima stagione, a giugno, verrà qua con me".

Le distanze tanto non sono così...
"No, sono 190 chilometri, quindi...".

Che obiettivo ti ero posto quando hai iniziato a giocare a calcio? Speravi nel salto di qualità o credevi di restare a vita all'Atalanta?
"No, sinceramente non me lo sarei mai aspettato di venire qua alla Juve. E' ovvio che da ragazzino pensi e speri di arrivare sempre il più in alto possibile. La Juve per me rappresenta il punto più alto che potessi mai toccare. Sinceramente due mesi fa io avevo firmato il contratto di cinque anni con l'Atalanta, quindi mai mi sarei aspettato di venire in una squadra così importante come la Juve. Anche perchè comunque ho quasi 28 anni e diciamo che non sono più giovanissimo. Certo, non so vecchio, però a livello calcistico, a 28 anni, è difficile ricevere una chiamata così importante. Invece è cambiato tutto velocemente e adesso sono felicissimo qua. Questo è un punto d'arrivo vedendola da una certa angolazione, perchè comunque tutti sperano di giocare in una squadra come la Juve, però deve essere anche un punto di partenza perchè come ho sempre detto io non ho mai vinto niente e spero di vincere negli anni che sarò qui a Torino".

Cosa pensi di poter dare alla Juventus?
"Quello che io prometto è tantissimo impegno, perchè comunque è una maglia importante e dovrò onorarla al massimo. Poi il mio obiettivo è quello di dare un contributo per vincere qualcosa".

Hai avuto modo di percepire la pressione anche mediatica che ruota sempre attorno alla Juventus? Ti spaventa? Ti senti maggiori responsabilità?
"A livello di responsabilità sì, sicuramente ci sono delle responsabilità maggiori rispetto all'Atalanta o in una provinciale. Però penso che questo sia e debba essere un sintomo di crescita importante, uno stimolo che ti fa dare quel qualcosa in più che secondo me è sempre positivo".

Sei rimasto colpito da qualche compagno in particolare? Con chi parli di più? Con chi ti confronti maggiormente?
"A livello tecnico penso che quello che mi ha colpito di più sia stato Andrea Pirlo. Impressionante. L'avevo visto giocare solo la domenica, ma io che ho la fortuna di allenarmi insieme a lui, fa di quelle cose che...io che sono un centrocampista mi chiedo: 'Ma come farà ad avere quella tranquillità, quella serenità nel giocare il pallone'. Per quanto riguarda il rapporto con i compagni, sono tutti veramente bravi. Conoscevo De Ceglie, Claudio Marchisio e soprattutto Giorgio Chiellini, col quale ho vissuto delle stagioni importanti in Nazionale, con lui sono stato campione europeo Under 19 con la maglia azzurra, quindi sicuramente è con lui che parlo maggiormente. La sera che ha ricevuto la notizia del mio passaggio alla Juve, mi ha scritto e mi ha fatto i complimenti".

Invece i big? Buffon, Del Piero...
"Li vedo come qualcosa di incredibile, perchè comunque per tutto quello che hanno dato per questa maglia in tutti questi anni, li vedo come un qualcosa di incredibile. Però sotto sotto sono delle persone normalisse, anche lo mi hanno aiutato e mi stanno aiutando ad ambientarmi, quindi è molto bello".

C'è un ruolo nel quale prediligi giocare e che possa far emergere le tue qualità?
"Il ruolo nel quale ho giocato mercoledì, una delle due mezz'ale, in un centrocampo a tre. Questo è il ruolo che prediligo, che sia a destra o a sinistra, non c'è problema'.

Non ha fatto esperimenti su di te il mister?
"No".

Perchè a lui piace spostare...lo ha fatto con Giaccherini, Marchisio...
"Diciamo che anch'io sono abbastanza duttile, ho fatto tanti ruoli in questi anni, però quello che ho fatto mercoledì in Coppa Italia è il mio preferito".

Il primo gol è nato da una tua percussione. C'era il fallo a tuo favore, ma per fortuna l'arbitro ha dato il vantaggio...
"Sì, menomale. Bene, sono contento".

Si dice che Pirlo parli poco, invece nello spogliatoio...
"E' un combina guai, combina scherzi".

Qual è il tuo piatto preferito? Preferisci le cene in famiglia o ti piace uscire e provare i ristoranti della città? 
"Il mio piatto preferito sono le lasagne, quelle che fa mia moglie poi sono buonissime. Per quanto riguarda la sera, se sono solo con mia moglie mi piace stare a casa, se invece sono in compagnia esco volentieri per una pizza".

Hai avuto modo di conoscere Torino?
"Sì, perchè comunque alloggio in un hotel che è vicino al centro, ho avuto modo di conoscere il centro della città e mi piace perchè è molto tranquillo, raccolto, e questa è una cosa veramente positiva. I tifosi ti lasciano vivere serenamente. Poi è ovvio, io non sono i Del Piero, non sono i Buffon vari...(ride, ndr)".

Tu sei Padoin...
"Esatto, quindi...non è che faccia molto clamore".(redazione TuttoJuve.com).
 

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