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TJ - ALLEGRI: "I social non sono per tutti. Ci giochiamo due terzi di scudetto, Ronaldo gioca. Il mio futuro? Parlerò col presidente"

02.03.2019 12:35 di  Edoardo Siddi  Twitter:    vedi letture
LIVE TJ - ALLEGRI: "I social non sono per tutti. Ci giochiamo due terzi di scudetto, Ronaldo gioca. Il mio futuro? Parlerò col presidente"
© foto di Tuttojuve.com

Vigilia di Napoli-Juve. Sebbene la testa dei tifosi sia già alla sfida di Champions League, i bianconeri devono prima pensare al faccia a faccia con quella che resta l'unica inseguitrice in campionato e Massimiliano Allegri, in conferenza stampa, presenta la gara. Tuttojuve.com vi riporta le sue parole in diretta.

Fa molto rumore questo suo silenzio social, ce lo può spiegare?

Questo è un problema. Uno perché scrivevo un messaggio dopo la partita, non sono mai stato un grande seguace di questi social e la ritrovo una cosa normale. normale come sono entrato e normale come sono uscito. Ero a cena, parlavo non ricordo di cosa e ho deciso di  chiudere i social. La trovo una cosa normale, un essere umano che esce dai social. Poi che succede a cena o che l'ispirazione di giocare con due centrocampisti mi viene la mattina mi sorprende. Mi ha sorpreso questo clamore, chissà cosa c'è dietro, la strategia mondiale. Solo uno che è uscito dai social. Poi se qualcuno la sua preoccupazione era che scrivevo -20, -16 e non sa contare all'indietro dico che oggi mancano dieci giorni alla partita con l'Atletico.

Le chiedo un'altra risposta umana, che si scollega da questa prima...

Ma infatti se non torniamo alla normalità diventa tutto un problema. Invece la normalità e una cosa semplice. Capisco che le cose semplici destabilizzino, ma la normalità deve essere all'ordine del giorno per quanto mi riguarda.

Normale chiedersi se sta facendo qualche riflessione sul suo futuro? Viste anche le voci di un possibile approdo all'Inter...

Tutte (Ride, ndr). Semplice, ho visto il presidente l'altro giorno, che vedo quasi sempre quando è qui a Torino. E come tutti gli anni, visto che siamo in un momento in cui abbiamo domani una bellissima partita, l'Udinese e il ritorno con l'Atletico Madrid, ci vedremo per parlare di come sta andando l'annata e di quale può essere il futuro ma senza nessun problema. Io sono legato alla Juventus, in quattro anni ci siamo tolti tante soddisfazioni. Quest'anno siamo ancora in corsa per il campionato e per la Champions, dispiace per la Coppa Italia, ne avevamo vinte quattro una volta può andare male. In Champions siamo lì, capita di perdere 2-0 all'andata, ma dispiace per le reazioni che ci sono state perché si erano create aspettative che la Juve dovesse andare con l'Atletico e vincere 3-0. Questo è da persone poco intelligenti e scollegate dalla realtà. Non scordiamo che nella mai gestione la Juve ha perso 11 volte. Una a Berna e Siviglia con il turno già passato, poi una col Manchester in casa e avete visto come, un'altra l'abbiamo persa a Monaco, che poi avevamo pareggiato, e tutte le altre partite le abbiamo perse con Barcellona, Real e Atletico. Due, due e due. Io non sono amante dei dati, ma questo è un dato. E sono le tre squadre che nel Ranking europeo sono sopra la Juventus. Però chiudiamo questo argomento che se no lunedì prossimo di cosa parliamo? Invece parliamo del Napoli che sta facendo un grande campionato. Domani sarà una bella serata di sport in primis e troveremo un sacco di gente e uno stadio che spingerà il Napoli. Noi dovremo farci trovare pronti facendo una grande partita lucida, tecnica e di intensità sapendo che a Napoli el partite non finiscono mai.

Ti hanno fatto male tutte le critiche che dopo la sconfitta di Madrid ti sono piovute sui social? Ti ha portato a fare riflessioni sul futuro più che sui social?

Riflessioni le faccio sempre. Nell'immediato futuro e nel futuro più lungo. Io poi i social non li leggo. Ho sentito in giro queste cose. Poi io sono cascato dal pero perché abbiamo giocato contro l'Atletico, abbiamo fatto un brutto secondo tempo, ma nel calcio è semplice. Una palla fa la differenza, questione di centimetri. Poi che le critiche ci siano è giusto, perché quando si perde ci devono essere critiche. Però sono critiche dettate da un'aspettativa che va al di là di ogni realtà perché la Champions è una competizione in cui può succedere di tutto, perché se lunedì l'Atletico ne ha tre con l'influenza ha difficoltà. A noi lì ci mancavano sei giocatori. La Champions è così, non è il campionato che puoi recuperare, in Champions se perdi sei bello che andato. Io le critiche le accetto, se costruttive fanno bene, ma se si parte da un presupposto in cui si perde di vista la realtà non è un problema mio. Perché vincere non è facile, anzi è straordinario e lo dimostra la Juventus in tutti questi anni, perché nessuno regala niente, e non è semplice perché il Napoli sta facendo un grande campionato e in Champions può succedere di tutto. Il Real ci ha messo undici anni a vincere la Decima. Vero che ne ha vinte poi quattro, ma per undici anni non ne ha vinte. E si parla del Real Madrid.

A livello personale avverti un po' di ingratitudine nei tuoi confronti?

Io mi rendo conto che magari... Io sono così. Chi mi piglia sono così. Lavoro con grande passione ed entusiasmo, i tifosi mi hanno fatto sentire il loro apporto in modo straordinario e non posso che ringraziarli, poi se a fine partita appena fischia vado dentro gli spogliatoi o magari non manifesto con salti capriole e cose la gioia non posso farci niente. Faccio l'allenatore e devo dare il buon esempio. Perché in panchina siamo degli esempi. Devo essere accettato per quello che sono. Io mi sono infastidito per come abbiamo perso il secondo tempo, ma me la sono preso con me stesso, poi le critiche fanno parte del gioco. L'importante è che io sia lucido in quello che vedo e in quello che sarà.

Parlando di domani le chiedo un punto sui possibili recuperi e soprattutto come sta Ronaldo, se giocherà sicuramente o riposerà.

Sta bene, si è allenato con la squadra e domani giocherà. Per quanto riguarda gli infortunati, Khedira farà controlli e non ci sono date di rientri. Douglas speriamo di recuperarlo per l'Atletico. Gli altri non rientrano. L'unico che possiamo recuperare è Douglas Costa.

Poco fa ha detto dell'ispirazione di giocare con due centrocampisti, è un'idea o gioca come al solito?

Dipende. La possibilità di giocare con due, due e mezzo, dipende da quanti giocatori offensivi metto davanti, dai cambi che ho, da come mi immagino la partita. In questo momento se giocano Dybala e Bernardeschi con Mandzukic e Ronaldo in panca abbiamo solo Kean, altrimenti uno tra Dybala e Berna starà fuori e sarà un cambio importante, Questi però sono quelli che abbiamo e dobbiamo fare bene. E sono convinto che domani la Juve farà una grande partita. 

Dopo Madrid aveva parlato di quella bottiglia d'acqua da riempire goccia a goccia, le chiedo com'è la bottiglia in questo momento? Come sta la squadra?

Goccia a a goccia no perché se no non facciamo in tempo a riempirla. La squadra arriverà alla partita con l'Atletico in ottime condizioni. Questa settimana e la prossima e i giorni prima di Madrid saranno giorni che sfrutteremo per migliorare la condizione atletica. Le condizioni di Bonucci e Chiellini miglioreranno sicuramente, Douglas speriamo di recuperarlo e Pjanic come tutta la squadra andrà avanti di condizione. Poi se passeremo non lo so, ma sicuramente saremo pronti per la partita.

Marzo è ogni anno il periodo con le voci sull'addio di Allegri. Quest'anno rispetto agli ultimi due si sente nella stessa situazione o c'è qualcosa di diverso in positivo o negativo?

Ci hanno dato per morti prima di essere eliminati, quindi sono venute fuori voci che Allegri va via per una seria di motivi che non sono veri. Io mi vedrò col presidente, parleremo come tutti gli anni e decideremo se continuare o se ognuno andrà per la sua strada. Dopo aver parlato deciderò, deciderà e decideremo cosa fare l'anno prossimo senza nessun problema. Ma dobbiamo essere concentrati su quello che dobbiamo ora, abbiamo partite da giocare, un campionato da vincere e poi penseremo a questa partita del 12 dove ci sarà bisogno di tutti e di uno stadio che per 95 minuti dovrà spingere la squadra a fare l'impresa. Questo è importante, uno stadio intero che spinge la squadra, non uno stadio intero che spinge la partita.

Domani può essere una partita utile per preparare quella con l'Atletico, visto che sono due squadre simili o sono due partite completamente diverse?

Sono diverse. Domani è una partita che vale molto per lo scudetto perché in caso di risultato positivo le nostre possibilità aumenterebbero tanto. Poi è una grande sfida perché loro vogliono batterci per dimostrare che sono più bravi di noi, ce l'hanno dentro, è una settimana o forse più che preparano questa partita. Noi dovremo fare una partita di grande livello perché si affrontano due squadre che negli ultimi anni hanno lottato per lo scudetto. Io credo che domani non sarà una partita bloccata, il Napoli gioca in modo diretto e troveremo quindi qualche spazio.

Il fatto che Mandzukic nel nuovo anno non è ancora riuscito a segnare è legato al post infortunio o è un momento così?

Momento così come capita a tutte le punte. Nelle prime partite ci si preoccupava che Ronaldo non segnasse, Dybala è tornato al gol domenica. Mandzukic ritorverà il gol, sono sereno. Bisogna ritrovare gol da parte dei centrocampisti, Bernardeschi deve fare qualche gol e sfruttare meglio anche le palle inattive.

L'Atletico è secondo il Liga, il Napoli è secondo in Serie A, si può dire quindi che la A è meno probande della Liga?

Discorso difficili. La Liga è un campionato diverso da quello italiano. Il Napoli ha 59 punti, la proiezione alla fine è che arrivino a 85 punti, magari anche 90 al momento. E' che la Juventus finora ha fatto un campionato importante. L'anno scorso il Napoli a questo momento aveva 10 punti in più, la Juve 4 in meno. Vincere i campionati non è semplice, a Bologna abbiamo trovato difficoltà, poi al ritorno è più difficile perché non c'è più tempo da perdere. Fino a tre domeniche fa era una lotta per il quarto posto ora la lotta sembra per il terzo e il quarto. Devi dare continuità, finché la matematica non dà certezza. Le vittorie dei campionati passano dalla quotidianità la Champions è un'altra roba.

Gli anni scorsi a marzo eri sempre arrivato con una squadra con un'identità precisa, quest'anno non sembra così. Valore aggiunto o limite?

Valore aggiunto. Ora devo sfruttare al meglio i giocatori che ho a disposizione a da qui alla fine l'unico da ritrovare è Douglas Costa, a parte Khedira che speriamo di riabbracciarlo sia come uomo, che vorrà dire che starà bene, che come calciatore. Cuadrado è molto difficile. Quelli sono i giocatori e tutto sta nell'arrivare in fondo nel migliore dei modi, ma conta quello che uno ha dentro, la voglia, l'entusiasmo. Dopo Madrid la partita di Bologna è stata uno strascico perché c'erano tante aspettative che tutti, anche i giocatori, ne abbiamo risentito. E in un ambiente di alto livello come la Juve non può succedere. Anche perché non siamo fuori, c'è da giocare il ritorno.

A proposito dello strascico di Bologna, cosa può dare una vittoria nella partita di domani?  E a livelli di classifica quanto scudetto vi giocate domani?

Domani ci giochiamo due terzi di scudetto. Questione di matematica. Domani è una partita dove noi ci giochiamo tantissimo dello scudetto. A livello mentale sarebbe una soddisfazione andare a battere la seconda e confermare quello che stai facendo, perché il campionato alla fine lo vince la più forte, quella che è stata più regolare e ha dato continuità perché devi arrivare a un tot di punti facendo gol e subendone pochi.

Domani possiamo vedere Emre Can dall'inizio, visto che è il più fresco?

Domani uno tra Emre Can e Bentancur sarà in campo.

Le dà più fastidio sentire le speculazioni intorno al suo futuro o lo scetticismo imperante in una tifoseria che è più attiva in un processo che nel pensare che c'è un ritorno?

Non penso nessuna delle due cose. Come dico, dentro lo stadio non avverto questa cosa. Poi credo che i risultati fino a questo momento siano ottimi, poi la negatività io cerco di scacciarla, di dire che bisogna guardare positivo, ma contro quelli che sono negativi non ci possono fare niente. Invece lì bisognerebbe fare un salto in avanti, ma io posso dirlo, ma se si perde una partita e si vede tutto nero vuol dire che c'è qualcosa che non torna, che vanno cambiate un po' di cose. Io do il mio apporto e cerco di cambiarle, di dare cose giuste, poi però di quello che fanno el altre persone sono problemi loro. D'altra parte ci lamentiamo quando dopo, tornando ai discorsi dei social, si leggono cose e succedono dei fatti che sono gravi. Però purtroppo i social sono uno strumento valido ma non per tutti. Questa è la verità, perché quando poi si legge pedofilia, stalking, viene tutto dai social perché la ente si nasconde. Ma questo non è un problema che Allegri non capisce niente, che ci sta pure. È un problema sociale e non è per tutti, come tante cose della vita non sono per tutti.