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Nicolas Burdisso: "Juric verrà a giocarsela come il Sassuolo, sarà la sfida tra Ronaldo e Piatek. Perin guadagnerà sempre più spazio. Su Dybala, il mio rifiuto e Calciopoli..."

18.10.2018 16:50 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Nicolas Burdisso: "Juric verrà a giocarsela come il Sassuolo, sarà la sfida tra Ronaldo e Piatek. Perin guadagnerà sempre più spazio. Su Dybala, il mio rifiuto e Calciopoli..."
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

I tifosi bianconeri ricordano Nicolas Burdisso come un leale avversario, ma anche come colui che rifiutò anni addietro la corte della Vecchia Signora. L'ex calciatore del Genoa e di tanti altri club ha dato l'addio al calcio giocato e la nostra redazione lo ha contattato telefonicamente, in esclusiva, per parlare del match contro il grifone e non solo:

Juventus-Genoa arrivano con due stati d'animo completamente diversi. E sulla carta è una partita che appare già scontata. Per te è così?

"Non mi sembra così scontata, anche perché ci sarà un allenatore nuovo come Ivan Juric che prepara davvero molto bene le partite. C'è tanta differenza a livello di rosa e nomi che scenderanno in campo, ma in genere i match dopo la sosta non sono così prevedibili".

È riduttivo parlare di sfida tra Ronaldo e Piatek? Ti aspettavi che il polacco, a questo punto della stagione, segnasse più gol del fenomeno portoghese?

"In questo momento non è affatto riduttivo parlare di una sfida tra loro due, specialmente perché l'attaccante polacco è l'uomo del momento mentre Cristiano lo conosciamo tutti e non ha bisogno di presentazioni. Sarà una bella sfida tra di loro, è un bel paragone".

Quale sarà l'approccio del Genoa a Torino e come mister Juric interpreterà la partita? Secondo te tenterà di ripetere, almeno in parte, quanto accadde nel 16/17 con la vostra vittoria per 3-1?

"Conosco molto bene il mister, per cui penso che verrà a giocarsi la partita. La sua filosofia è quella, non farà mai una partita difensiva in quanto vuol essere sempre protagonista. Farà un po' come il Sassuolo che era venuto a giocarsela allo Stadium. Ricordo bene il 3-1 di Marassi, c'era proprio Juric in panchina e anche con Gasperini abbiamo ottenuto qualche vittoria. A Marassi, la situazione cambia".

Come giudichi il cambio in panchina? E dal punto di vista del calciatore, che cosa significa e che cosa cambia affrontare la prima partita con un allenatore nuovo e con uno stile diverso dal precedente?

"Non ho idea di come poter giudicare il cambio di panchina, semplicemente perché non sono all'interno del contesto. Ballardini di sicuro stava facendo molto bene, Juric come già dicevo è un bravissimo allenatore e ha le idee molto chiare. E' stato un cambio della società e il presidente avrà avuto i suoi buoni motivi per farlo. Ci sarà tanto entusiasmo e questo potrebbe essere un'arma in più per il Genoa".

Un tuo giudizio sul tuo connazionale Dybala: secondo te è troppo legato al paragone scomodo con Lionel Messi? Per te Paulo ha ancora margini di miglioramento?

"Non credo che il paragone con Messi lo metta in difficoltà, Paulo è un grande talento e sta facendo il giusto percorso di crescita, è un gran giocatore. In questa Juventus ha ancora tantissimo da mostrare, sicuramente con campioni del calibro di Ronaldo può solo migliorare"-

Te conosci bene un altro calciatore, ovvero Mattia Perin. In tanti lo stanno criticando per la scelta fatta, che al momento non lo vede protagonista. Tu come hai giudicato la sua scelta? Anche perché le qualità di Mattia sembrano le più vicine, a livello italiano, a quelle di Buffon.

"Mattia ha fatto la scelta giusta, poiché era da tanti anni che si parlava di grandi club per lui. Ha fatto bene a trasferirsi alla Juventus, lui è molto competitivo e il nuovo ambiente lo stimola per lottare verso il raggiungimento di grandi traguardi. Secondo me ha lasciato un buon ricordo a Genova e tutto dipenderà da lui, lo spazio che gli daranno sarà man mano sempre di più".

Quante chance ritieni possa avere la Juventus in Europa? E in Italia, farà fatica come l'anno scorso oppure vincerà agevolmente come già accaduto in 5 dei 7 anni in cui ha trionfato?

"In Europa la vedo molto bene, ma non lo scopro io tutto questo. Sappiamo bene come funziona la Champions, è una competizione in cui i dettagli fanno la differenza ma spero possa arrivare in alto. In Italia, invece, la Juve è sempre avanti a tutti nonostante l'Inter sia migliorata tantissimo e il Napoli abbia acquisito un allenatore come Ancelotti che conosce il significato di vittoria. La verità è che i bianconeri sono di un altro livello".

Due curiosità finali: hai detto che "la Juve non avrebbe avuto senso" perchè avevi già giocato in club importanti come Boca, Inter e Roma. Ma ad 8 anni di distanza, hai mai ripensato al no detto? Hai mai pensato che andare alla Juve ti avrebbe consacrato ancor di più perché ti avrebbe consentito di vincere più trofei?

"Penso di esser stato frainteso perché non ho mai detto che andare alla Juve non avrebbe avuto senso in quanto avevo giocato in grandi squadre. E' un discorso legato al sentimento che mi lega ad Inter e Roma, il Boca non c'entra nulla. Quelle due squadre sono rivali della Juventus e mi sembrava coerente fare una scelta di questo tipo. Ecco perché non sento di avere rimpianti, in quel momento penso di aver optato per l'opzione migliore".

In una delle tue ultime interviste hai parlato, esprimendo il tuo punto di vista, della vicenda Calciopoli che ancor oggi serba rancore tra i diretti interessati. Che coinvolse sia la Juve, con la Serie B, ma anche indirettamente l'Inter che riuscì a salvarsi grazie alla prescrizione. Ci potrà mai essere, secondo te, una sorta di "pace" tra i tifosi di queste due società anche come auspicato da Massimo Moratti qualche giorno fa?

"Ogni volta che si parla di Calciopoli e mi pongono delle domande, viene decontestualizzato ciò che dico. Viene sempre fuori un qualcosa che semina ancora più odio e polemiche tra le persone. Io non parlo mai di una società o dei calciatori, esprimo sempre la mia idea sul processo ma è ormai un discorso chiuso. Sono d'accordo con il presidente Moratti, bisogna lasciarsi tutto alle spalle. Bisogna ripartire da questo".

Si ringrazia Nicolas Burdisso per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.