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Massimo Neri: "Troppa prevenzione, non c'è più intensità negli allenamenti. Juve? Media europea è di 10/12 infortuni muscolari, qui il dato è piuttosto elevato"

29.03.2022 13:30 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Massimo Neri: "Troppa prevenzione, non c'è più intensità negli allenamenti. Juve? Media europea è di 10/12 infortuni muscolari, qui il dato è piuttosto elevato"
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La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex preparatore atletico della Juventus allenata da Fabio Capello, Massimo Neri, per parlare approfonditamente dell'aspetto prettamente tecnico e non solo:

Quest'anno, a differenza degli anni scorsi, ci sono molti infortuni muscolari nelle squadre di vetta della nostra Serie A. Quale è la tua spiegazione a riguardo?

"Non so nello specifico l'aumento della quantità, ma questo è un trend che si sta verificando negli ultimi anni, In effetti gli infortuni muscolari, a cui è difficile dare una spiegazione per via delle diverse concause scatenanti, sono aumentati notevolmente, specialmente in quei club che partecipano alle coppe europee. E' solo quello l'unico aspetto in comune, perché le metodologie possono essere del tutto differenti. Mi sono accorto, attraverso valutazioni personali, che l'attenzione è rivolta più all'aspetto preventivo dell'atleta, dimenticandosi che il calciatore come una macchina deve spingere al massimo il motore a pieno regime. E' quello che dovrai fare durante le sedute di allenamento".

E se non lo fai? Che cosa succede?

"Se non spingi il motore al massimo durante gli allenamenti, c'è il rischio concreto di romperlo durante la partita. E' inutile concentrare lavori solo sulla prevenzione come esercizi di stabilizzazione del corpo e di determinati gruppi muscolari che servono a compensare alcuni deficit. Sono esercizi belli da vedere, magari anche importanti, ma non tendono a migliorare la prestazione dell'atleta. L'obiettivo dovrebbe essere quello di spingere il calciatore a svolgere allenamenti ad alta intensità atti a riprodurre in sintesi ciò che avverrà in partita. Ma se in quel frangente non lo abitui a compiere gesti al massimo delle proprie potenzialità, succederà ciò che già sappiamo: si va incontro ad un infortunio muscolare".

Ovvero, tornando a quanto dicevi all'inizio della risposta precedente, l'infortunio in partita.

"Sì, perché l'allenamento a differenza della partita viene condotto con un'intensità che non raggiunge gli alti livelli. Se l'atleta non è pronto per sostenerla, il rischio dell'infortunio è maggiore. Questa è la spiegazione che posso dare all'aumento degli infortuni muscolari. Il trend, rispetto ad una decina di anni fa, è in netto aumento. Anche nei grandi club, impegnati nelle coppe, non c'erano tutti quegli stop forzati. Ad oggi la situazione è diversa, solo le piccole squadre riescono ad avere un numero un po' più basso. Questo, a mio avviso, potrebbe avvenire per il fatto di seguire un metodo tradizionale di lavoro e anche i giocatori non sono tendenzialmente soggetti ad una maggior saturazione tra coppe e nazionale".

Quando i lavori preventivi, invece, potrebbero servire?

"Servono sempre, ma non sono la priorità. Devono essere collocati all'inizio o al termine della seduta principale, il cui obiettivo principale è sempre il miglioramento della performance. Sono molto di aiuto nella fase del pre-campionato, dove una squadra ha a disposizione più di trenta giorni per poter preparare al meglio l'inizio della stagione. E, aggiungo, bisognerebbe trovare il giusto compromesso tra le esigenze degli atleti e il marketing, spesso la fase di preparazione non può essere svolta nella maniera corretta per via dei tanti impegni legati alle tournée o alle amichevoli in giro per il mondo".

La Juventus da gennaio ad oggi si è trovata a sentir la mancanza contemporaneamente di nove giocatori. Che idea ti sei fatto?

"Lo staff è lo stesso di quello che ha vinto tanti scudetti di fila, poi la Juve è sempre stata una squadra di grande carica e agonismo dal punto di vista fisico e atletico. Possono esserci delle annate in cui si verificano infortuni in serie in maniera piuttosto casuale, penso a qualche giocatore logoro oppure a quelli più soggetti a ricadute e recidive anche a distanza di uno o due anni".

Però il numero di infortunati della Juve, nel periodo in cui ha lavorato questo staff, è sempre stato molto alto. Perché? Da cosa può dipendere?

"Non è corretto, dall'esterno, giudicare il lavoro che non conosci dei tuoi colleghi. Quel che posso dire, a mio avviso, è che alla Juventus sono consapevoli di quello che fanno. E bisogna vedere anche il numero degli infortuni muscolari in un anno: la media europea si aggira annualmente ai 10/12 per club. Il problema, secondo me, si pone quando il numero tende a raddoppiare in un tempo ristretto"..

Ad inizio mese, quindi prima della sosta, la conta era di 28 muscolari e 7 traumatici. Ben oltre le medie di cui hai parlato fino a poco fa.

"Qui il dato è piuttosto elevato, ma non credo che lo stesso staff negli anni precedenti abbia avuto un numero così alto di infortuni. Se è cambiato qualcosa nella programmazione bisognerebbe chiederlo a loro, dall'esterno posso solo avere delle ipotesi su ciò che è successo. Forse una di queste può esser dettata dalla rincorsa lunga e stressante in campionato, gli atleti bianconeri effettivamente vivono annate piene di stress psicofisico che può portare ad un logorio fisico. Così si rischia di andare fuori giri".

Una curiosità su Zaniolo e quei giocatori che subiscono la rottura di entrambi i crociati: come si può tornare in piena forma?

"Il crociato, oggi giorno, è diventato un intervento di routine per molti luminari dell'ortopedia. I tempi di recupero devono essere assolutamente rispettati, è inutile fare i fenomeni solo per mandare allo sbaraglio i giocatori che poi si perdono nuovamente. E' molto importante la genetica di chi subisce l'intervento. A questi tipi di atleti bisognerà poi costruire un tipo di programma personalizzato che terrà conto della problematica riscontrata".

Che cosa è possibile fare per prevenire altri infortuni?

"Ad inizio anno lo staff medico e i preparatori atletici fanno un'analisi di quelli che sono stati gli infortuni pregressi, allo scopo così di poter preparare delle sessioni su misura per l'atleta. In questo caso diventa realmente fondamentale la prevenzione: molto meglio a livello individuale che a livello collettivo".

Si ringrazia Massimo Neri per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.