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Buso su Vlahovic: "Che personalità il debutto con la Juventus, è già una macchina perfetta. Può diventare il più forte al mondo. Fiorentina destabilizzata dal suo addio"

07.02.2022 16:00 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Buso su Vlahovic: "Che personalità il debutto con la Juventus, è già una macchina perfetta. Può diventare il più forte al mondo. Fiorentina destabilizzata dal suo addio"
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© foto di Giacomo Morini

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex centrocampista bianconero e tecnico del settore giovanile della Fiorentina, Renato Buso, per parlare approfonditamente di Dušan Vlahović e non solo:

Ci ha messo solo 13' per conquistare ancor di più il cuore dei tifosi bianconeri. Hai rivisto lo stesso Dušan Vlahović conosciuto ai tempi di Firenze?

"Sulle sue qualità non ho mai avuto dubbi, è sempre stato un ragazzo di personalità e che già all'epoca era molto promettente. Non ha avvertito nessuna pressione per il debutto con la nuova maglia, non è da tutti indossare la maglia della Juventus e far subito bene".

Come era nel settore giovanile?

"Era uno dei giovani più determinanti, il talento più prezioso insieme a Federico Chiesa. Ha effettuato un ulteriore upgrade nel momento in cui veniva aggregato alla prima squadra, perché quando tornava nel settore giovanile voleva mettersi ancora di più in mostra. Non si sentiva affatto arrivato. Anzi: Dušan si presentava con più umiltà e determinazione. E le sue prestazioni erano sempre eccezionali. L'ho ritrovato qualche anno dopo con Prandelli, era ormai diventato un grande professionista. Il culto del lavoro e la sua volontà gli hanno permesso di arrivare dove è ora".

Viene spesso accostato a Cristiano Ronaldo per mentalità e voglia di lavorare.

"Nono conosco bene CR7, quindi non so come è nella realtà, ma Dušan è un qualcosa di straordinario sotto questo aspetto. Lui è uno di quelli che va oltre all'amore che prova per il proprio lavoro, non smette di allenarsi neanche a casa e va via sempre più tardi degli altri. Pur essendo così giovane, è già una macchina perfetta. E' così che poni le basi per diventare un grande calciatore".

Prandelli, per lui, è stato più un secondo padre che un allenatore. E' bastato solo quel tipo di fiducia per permettere ad un ragazzo così talentuoso di esplodere definitivamente?

"Non è da tutti dare fiducia ad un ragazzo così giovane, anche se Dušan possiede delle qualità innate che era impossibile non rilevare. Cesare è stato uno dei primi ad accorgersene, lo ha sempre supportato e gli è stato vicino nei momenti in cui non giocava bene. Quel tipo di attenzione e dedizione è stata assolutamente ripagata, perché lui si è responsabilizzato a tal punto da credere ancor più fortemente nelle sue qualità. E' stata quella la scintilla giusta, poi il resto è sotto gli occhi di tutti".

E' vero, il resto è sotto gli occhi di tutti: ad oggi Dušan Vlahović è uno degli attaccanti più forti al mondo.

"Meglio volare bassi, capisco l'entusiasmo ma nella Juventus sei sempre messo alla prova. E questo succede anche quando fai gol e disputi una grandissima prestazione come quella di ieri sera. Penso che trovare un attaccante così giovane con queste potenzialità sia molto difficile, la speranza è che Dušan possa diventare il più forte. L'ho visto con i miei occhi, è indubbiamente straordinario".

Lo speri o sei convinto che diventerà il più forte?

"Ha tutte le qualità per poter diventare l'attaccante più forte al mondo, non è così distante da Haaland e tutti gli altri. La Fiorentina avrebbe voluto trattenerlo, ma un'offerta così alta non si poteva rifiutare in un contesto del genere. A Firenze era il protagonista, a Torino dovrà esser sempre sul pezzo e si troverà in squadra con grandi campioni. E' un bel banco di prova anche per lui, non dimentichiamoci che ha solo 22 anni".

Come lo vedi con Dybala e Morata? Meglio il tridente oppure una coppia con uno dei due?

"Ho visto un'ottima prestazione da parte di tutti e tre gli interpreti, poi dal punto di vista tecnico non vedo così tanti problemi di coesione. Li vedo molto complementari, possono giocare al meglio in qualsiasi schieramento. L'unica difficoltà, forse, è rappresentata dall'equilibrio, perché Dybala, Morata e Vlahovic fanno fatica a tornare indietro. Anche se Dušan è un ragazzo molto generoso per la squadra in fase di non possesso palla".

A proposito di equilibri, ma la sua partenza può aver destabilizzato la Fiorentina? La prima senza di lui non è andata proprio benissimo.

"La partita di sabato fa poco testo, il gol di Milnkovic-Savic ha stroncato una Fiorentina che aveva giocato un buon calcio. E' chiaro che fai fatica a sostituire un calciatore da 17 gol come Dušan, anche se Cabral è un buonissimo attaccante. Sicuramente all'inizio è sempre un po' destabilizzante, poi ci vuole tempo ad amalgamare chi arriva da un campionato differente dal tuo. E c'è pochissimo tempo, ma Italiano saprà come lavorare al meglio".

Si ringrazia Renato Buso per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.