CUADRADO: "CR7 speciale, lavora tantissimo. Puntiamo a vincere tutto"

17.11.2018 15:15 di Giovanni Spinazzola Twitter:    vedi letture
CUADRADO: "CR7 speciale, lavora tantissimo. Puntiamo a vincere tutto"
TuttoJuve.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Juan Guillermo Cuadrado, ala della Juventus, ha rilasciato una lunga intervista a Marca. Ecco quanto tradotto da TuttoJuve.com.

Sei felice a Torino?

"Si molto. Sono già molti anni che che sono qui in Italia e la mia famiglia è contenta".

Di cosa hai bisogno di più? Il cibo?     

"Non molto. A casa si cucina sempre il cibo colombiano. Qui trovi tutto, yucca, banana e qualsiasi prodotto... La cosa più difficile è la famiglia: i nonni, gli zii, le zie. Vivo qui con mia moglie, mia figlia e anche con mia madre".

Come sopporta il freddo di Turino un ragazzo di Necoclí?

"Qui sta iniziando il freddo. Però non è tanto al momento. Ad oggi è sopportabile, in dicembre sarà peggio".

Com'è dividere lo spogliatoio con Ronaldo?

"Tuti sappiamo della sua professionalità. E' una persona speciale, con un gran cuore. Tutti i giorni impariamo da lui, ha sempre voglia di vincere e centrare obiettivi".

Cosa ti ha sorpreso di più di lui?

"E' una persona molto normale, come tutti i compagni. Abbiamo il privilegio di dividere lo spogliatoio con lui ma dobbiamo sottolineare la professionalità che ha. E' una persona normale, con la differenza di essere un grandissimo calciatore, un grande atleta che ha vinto raccogliendo i frutti del suo lavoro".

Nel Real Madrid si diceva fosse il primo ad arrivare e l'ultimo ad andare via. E' così anche a 33 anni?

"Abbiamo tutti un orario da rispettare. Però si, quando arriva svolge sempre una parte di lavoro in palestra poi va sul campo a svolgere la sessione. E' un centravanti e lavora molto".

E' un grande amico dei colombiani, lo era di James ai tempi del Real Madrid. Sembra sia lo stesso con Juan Guillermo...

"Si, abbiamo una grande amicizia. Ma con tutti. E' amico con tutti i ragazzi della squadra.

Gli hai insegnato a ballare?

"Non abbiamo avuto ancora la possibilità (ride). Vedremo se un giorno vorrà festeggiare un gol così".

La Juve vuole vincere tutto?

"Si, abbiamo una grande squadra. Dobbiamo essere tranquilli, perché c'è tanta concorrenza. Dobbiamo tenere i piedi per terra, lavorare, mettere tutto nelle mani di Dio e la ricompensa arriverà. Lavoreremo duro per poter combattere in tutte le competizioni".

Cosa ti chiede Allegri? L'anno scorso giocavi laterale, ora in attacco?

"Mi chiede sempre lo stesso ed io mi preparo per giocare in tutte le posizioni. Darò sempre il 100% per la squadra. Tutti conoscono quali sono le mie caratteristiche. Ho sempre giocato esterno destro, e mi trovo bene lì però sulla fascia ho dato il mio meglio".

Nel futuro immediato?

"Niente, solo essere alla Juve e centrare con l'aiuto di Dio tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati. Dobbiamo arrivare a marzo per ed essere in lotta per tutte le competizioni. Poi ci sarà la Copa America, una bella opportunità per ottenere qualcosa con la Colombia".

In nazionale come vi trovate con il nuovo selezionatore?

"Reyes ha fatto un buon lavoro fin qui. Siamo riusciti a capirci molto bene, ha portato una gioia diversa da quella che ha fatto Pékerman. Ognuno ha stili diversi, ma penso che il CT abbia fatto un ottimo lavoro. Non è nelle nostre mani prendere decisioni, è compito della Federazione e sicuramente faranno del loro meglio affinché la nostra selezione sia la migliore per contribuire e raggiungere gli obiettivi. Appoggio sempre il talento del nostro paese, credo che ci siano persone con condizioni di poter essere lì al comando della squadra nazionale".

Colombiano meglio che straniero?

"Io studierei tutte le opzioni. La persona che arriva deve avere un carattere forte, perché sappiamo che il mondo del calcio non è facile. Ha personalità per sapere che quando sei nella nazionale è un motivo per essere orgoglioso di rappresentare il tuo paese. Ciò che prevarrà è la selezione".

Nell'ambiente della Selezione vi aspettavate la partenza di Pékerman?

"No, non ne avevamo idea. Noi viviamo giorno dopo giorno, ci alleniamo e prepariamo le gare. Iniziarono i rumors perché aveva il contratto in scadenza però nulla è passato nelle nostre menti".

Dopo la gara con l'Inghilterra, ci fu pessimismo per la sconfitta e l'addio di Pekerman?

"No, eravamo solo tristi per il mancato passaggio del turno. Non pensammo per un solo momento all'addio di Pekerman. Eravamo tristi perché pensavamo di poter fare più strada in quel Mondiale".

Fu il colpo più duro ricevuto da questa generazione della nazionale?

"E' il calcio. La vita è questa, a volte si vince, altre si perde".