CANNAVARO a tutto campo: "Il futuro? Ho un contratto da dirigente con la Juve. I bianconeri hanno tempo e forza per puntare allo scudetto"

31.12.2010 19:00 di  Redazione TuttoJuve   vedi letture
CANNAVARO a tutto campo: "Il futuro? Ho un contratto da dirigente con la Juve. I bianconeri hanno tempo e forza per puntare allo scudetto"
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© foto di Federico De Luca

L'ex difensore della Juventus, Fabio Cannavaro, attualmente in forza all'Al-Ahli di Dubai, ha rilasciato una lunghissima ed interessante intervista ai microfoni di Sky Sport 24. TuttoJuve.com l'ha trascritta integralmente.

Sei sicuro della scelta di essere venuto a Dubai? Ho visto questo posto, credo sia inutile farti questa domanda...
"Sì, penso sia inutile farla perchè comunque sono capitato bene, in un posto dove si vive bene, dove funziona tutto, dove la qualità della vita è alta. Io non ero mai stato a Dubai: quando ho firmato non sapevo niente di Dubai e nemmeno della mia squadra. Mi andava di fare un'esperienza diversa, mi andava di andare di nuovo all'estero e di staccare un po' la spina da tutta la pressione italiana".

Tu hai ancora un anno di contratto. E poi?
"Ho un contratto per quest'anno, più ancora per un anno. Poi non lo so. Dopo vedremo. Parlerò con la società. Io ho ancora un contratto con la Juve da dirigente. Valuterò con molta tranquillità. Ho due anni per poterci pensare".

Tu hai detto che hai un contratto con la Juve da dirigente. Questo - ricordiamo - resta valido?
"Sì, sì, quello è valido".

Quindi se tu decidessi, diventeresti automaticamente un dirigente della Juve...
"Sì, non so in che ruolo, però comunque ho questo contratto con la Juventus che facemmo l'anno scorso. Ripeto, sono tranquillo e per adesso mi godo questo posto".

Ricordiamo che questa è casa tua, non abbiamo scelto la spiaggia più bella di Dubai...
"Sì, la fortuna è che ho la casa, la spiaggia e subito sono al mare".

Ci racconti la tua giornata tipo qui a Dubai?
"A parte che la mattina vado a scuola di inglese. Poi torno a casa, mangio, sto un po' in spiaggia, arrivano i bambini e dopo la solita vita: allenamento....qui ci sono tantissime cose da fare, perchè Dubai ti offre tanto. Certo che quando fa molto caldo, fino a settembre, è molto più difficoltoso. Ma da settembre a maggio è fantastico".

All'Al-Ahli ti hanno scelto come simbolo e capitano. Come potresti convincere altri grandi campioni a venire a giocare qua?
"Dipende da quello che si cerca. Questa è un'esperienza dove non hai lo stress del calcio europeo, c'è molto più rispetto per la vita al di fuori del calcio. Chi vuole venire qui, sicuramente, deve avere molta pazienza, perchè qui rispetto ai club europei le cose sono sicuramente diverse".

Fra un anno e l'altro bisogna fare i bilanci. Ci racconti il tuo 2010? Quanto ti ha reso felice e quanto no. E cosa ti aspetti dal 2011...
"Nel 2010, sicuramente, la delusione del Mondiale è stata importante, perchè sappiamo l'importanza di un Mondiale. Sapevamo di non poter vincere, ma ci aspettavamo almeno di poter fare qualche partita in più. Il brutto è che siamo usciti al primo turno, in malo modo. E mi è dispiaciuto che qualcuno abbia goduto più alla nostra uscita dal Mondiale in Sudafrica che alla vittoria di Berlino".

Hai un nome?
"No, ce ne sono tanti".

Non vuoi farne uno?
"No, no, è l'ambiente, quello che sentivi dopo...Ti dava la sensazione come... "cacchio, hanno goduto più adesso che nel 2006".

A proposito del Mondiale, quanto tempo ci si mette a dimenticarlo? Quanto tempo ci vorrà ancora?
"No, penso che quello è ormai alle spalle, soprattutto per i calciatori che vi hanno preso parte. Il Mondiale è un'opportunità per tutti, che capita ogni quattro anni. Non tutti hanno l'opportunità di poterlo fare. Sicuramente è stata una spedizione da dimenticare. Adesso c'è un nuovo allenatore, un nuovo vice allenatore, si stanno preparando per il 2012, stanno andando benino, quindi possiamo stare tranquilli".

Si può ricostruire in breve tempo?
"In breve tempo non lo so, perchè comunque c'è da lavorare, c'è da prendere giovani nuovi, c'è da avere fiducia in un movimento che in questo periodo, piano piano, sta cercando di venire fuori".

Il calcio italiano, visto da qui, com'è?
"La cosa strana, parlando anche con la gente locale, è che qui seguono molto di più il calcio inglese e quello spagnolo, eppure quando qui vengono l'Inter e il Milan impazziscono. Noi, secondo me, lo promuoviamo non benissimo, quindi bisognerebbe pubblicizzarlo un po' di più. E' vero che non è ai livelli di quattro-cinque anni fa, ma il calcio italiano resta un calcio importante".

Conosci la formula per uscire da questa impasse?
"La formula? Non ho la formula, però sicuramente la Federazione sta cercando di cambiare, i presidenti dovranno cambiare, i giocatori dovranno cambiare, perchè dall'anno prossimo credo che non avremo più quattro squadre in Champions League. Quindi questo è l'ennesimo segnale".

E' questione di mentalità?
"E' questione di mentalità, è questione di educazione sportiva, è questione di abitudini. La Juventus penso sia la prima società ad avere un suo stadio e questo è già un passo importante. Ma solo una è poco, perchè appena metti il piede fuori dall'Italia ti rendi conto che tutti gli stadi sono più belli dei nostri".

Dietro di te vedo tanto azzurro e mi viene in mente l'azzurro del Napoli. Ti girano le scatole per non essere stato trattato benissimo? Ricordiamo che De Laurentiis aveva detto che eri vecchio per tornare a Napoli...
"No, ma io rispetto le scelte del presidente, perchè alla fine è quello che paga e quindi può fare tranquillamente tutto. Era un mio desiderio, non solo l'anno scorso, anche prima, ma non è stato possibile. Adesso sono venuto qui a fare questa nuova esperienza, sono sempre tifoso del Napoli e faccio ovviamente un in bocca al lupo alla squadra perchè sta facendo bene".

Lo scudetto è un sogno del momento o può realmente diventare qualcosa più di un sogno? Il Napoli può davvero pensare di vincere lo scudetto?
"Non lo so. Se guardi sulla carta sicuramente è molto complicato, però in questo momento il campo sta dicendo che loro corrono più degli altri, vincono, si divertono e sono ancora nelle coppe. Ora il Napoli è una delle squadre più in forma del campionato. Bisogna vedere a lungo termine".

Il favorito, ad oggi, è...
"Oggi è il Milan, senza dubbio. E' il Milan perchè, al di là che abbiano preso Ibrahimovic, un giocatore straordinario, hanno l'esperienza e la voglia di vincere, che magari squadre come l'Inter hanno meno".

Il Milan, oltre a Ibrahimovic, ha preso anche Cassano. Si è sempre sostenuto che i grandi vecchi dello spogliatoio dicessero a Lippi di non convocarlo...
"Questo non è vero, perchè il mister non ha bisogno di consigli da parte di nessuno".

Cosa pensi di Cassano al Milan?
"Antonio l'ho visto l'altro giorno e l'ho visto molto serio. Sicuramente Antonio è un patrimonio del nostro calcio. Deve trovare il suo equilibrio, deve cercare di esprimere il suo valore non solo all'interno del campo ma anche all'esterno. E' un ragazzo che a volte perde le staffe e purtroppo è un peccato".

Ma chi ha sbagliato finora? Lui o chi doveva gestirlo?
"Lui, lui, lui. Io ho sempre che detto che lui ha buttato....anzi, non buttato, perchè comunque ha ancora il tempo per poter fare grandi cose, però quando uno ha la possibilità di giocare al Real Madrid e non la sfrutta è un peccato. Adesso ne ha un'altra al Milan e speriamo vada bene".

Invece per quanto riguarda l'Inter, è arrivato Leonardo. Nessuno si aspettava questa scelta. Come l'hai vista?
"E' una scelta sicuramente coraggiosa perchè Leonardo è uno che è sempre stato nell'ambiente Milan, conosce benissimo l'ambiente Milan, meno quello dell'Inter. Leonardo però ha la tranquillità, è stato un grande giocatore, ha fatto solo un anno da allenatore, ma può fare sicuramente bene all'Inter perchè hanno una squadra fortissima".

Ad un certo punto si parlava di Capello. Tu hai pensato un attimo che sarebbe potuto arrivare lui all'Inter?
"No, perchè il mister Capello sta allenando l'Inghilterra. Per lui è una cosa molto stimolante ed era quello che voleva fare. Quindi non credo che sarebbe tornato indietro".

Prima ci raccontavi che hai un contratto da dirigente della Juventus. A proposito della Juve: quanto tempo ci vuole per ricostruire? Per tornare quelli che eravate voi...
"C'è da lavorare. L'importante è che anche l'ambiente ritrovi fiducia. Io leggo i giornali, leggo internet e sicuramente rispetto all'anno scorso c'è molta più fiducia, c'è molta più stima, c'è molta più pazienza. Questo perchè sono stati bravi il presidente, il direttore sportivo e l'allenatore. Certo adesso loro sono usciti dalla coppa e dovranno puntare tutto sul campionato. Hanno il tempo e la forza per poterlo fare".

Hai mai pensato ad un'ultima partita con la Nazionale?
"No, no, ormai no, perchè ne ho fatte abbastanza. Farne ancora un'altra non avrebbe senso. Per me la Nazionale è stata qualcosa di straordinario. Ho fatto tantissime partite, Under 21, prima squadra, ho vinto due titoli Under 21, ho vinto il Mondiale, ho fatto una finale dell'Europeo, quindi il feeling con la Nazionale è un feeling importante".

Te lo chiedo perchè ci sono due immagini di te che raccontano la storia recente in Nazionale: quella della coppa alzata al cielo e quella con la testa bassa nel tunnel dello stadio, dopo l'ultima partita al Mondiale in Sudafrica. Sei sicuro che quella sia l'ultima immagine?
"Io penso che quell'immagine non cancelli ciò che di buono abbiamo fatto prima. Il 2006 resta qualcosa di straordinario, dopo nel 2010 c'erano altri giocatori. L'allenatore era lo stesso, ma la squadra era molto cambiata. L'esperienza è andata male, ma io voglio ricordare più quella del 2006 che quella del 2010".