LETTERA DEL TIFOSO Elia: "Così mancano di rispetto ai tifosi"

Caro direttore,
sono uno studente universitario e oggi, sabato 27 agosto, mi sono svegliato con un'indignazione verso la proclamazione dello sciopero dei calciatori o per meglio dire, del capriccio dei calciatori, tale da portarmi a scrivere questo articolo.
Io sono una di quelle 100.000 persone che hanno acquistato il biglietto per seguire la partita della propria squadra del cuore; in questi giorni ho cercato di seguire attentamente gli argomenti che mettevano sul piatto della bilancia le parti chiamate in causa, ma quello che mi ha colpito colpito maggiormente è stata, aimè la totale indifferenza che hanno avuto nei confronti dei tifosi.
Ma gli uomini del capriccio si rendono conto che per qualche centinaia di calciatori ci stanno rimettendo centinaia di migliaia di tifosi che poi sono gli stessi che con la loro passione gli riempiono le tasche?
Forse non si rendono conto dell'immensa mancanza di rispetto che stanno avendo nei confronti di uomini che la domenica litigano con le mogli per guardare la partita, di ragazzi che ogni settimana fanno chilometri su chilometri per andare allo stadio ed incoraggiare la propria squadra, di bambini che giocano nel campo della parrocchia con la maglia del proprio begnamino e che erano già in fribillazione all'idea di seguire la partita della propria squadra del cuore.
Scrivere queste parole e rendermi conto di essere uno di loro, oggi,di fronte a questa situazione a dir poco imbarazzante mi fa sentire inerme in un mondo, quello del calcio, che in parte sento anche mio.
Prima di scrivere questo articolo avevo un forte senso di rivendicazione verso queste persone e non nascondo che avrei voluto concluderlo promuovendo per la seconda giornata di campionato uno sciopero dei tifosi, ma scrivendo queste righe mi sono tornati alla mente ricordi ed emozioni che il calcio mi ha regalato e per questo ora più che mai ho viglia di discutere con la mia fidanzata per guardare una partita, macinare chilometri per andare allo stadio perchè, quel bambino che giocava all'oratorio con la maglia del proprio beniamino è ancora vivo dentro di me.
Tifosi, la parte bella del calcio, siamo noi!
Elia Dal Cin