QUI INTER - Skriniar a Repubblica: "Mi aspetto una Juventus incavolata nera e cattiva. Il futuro..."

27.04.2018 10:30 di  Alessandra Stefanelli   vedi letture
QUI INTER - Skriniar a Repubblica: "Mi aspetto una Juventus incavolata nera e cattiva. Il futuro..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Ai microfoni de La Repubblica è intervenuto il difensore dell’Inter Milan Skriniar: “Il futuro? I complimenti sono belli, ma un atleta non deve ascoltare, se no si deconcentra e non rende. Non so cosa accadrà in futuro. Ora voglio essere perfetto solo per l'Inter, l'unico orizzonte è portare il club in Champions, è così importante per tutti noi. Uno dei miei sogni è alzare quella coppa, ma per prima cosa vorrei giocarla. Spero proprio di farlo con l'Inter".

Sulla gara contro la Juventus: “Me la aspetto incavolata nera e cattiva, deve vincere. Ma anche noi siamo pronti e cattivi: lo stadio ci darà una carica enorme, abbiamo superato una crisi che ci ha resi più forti, nelle ultime 9 abbiamo preso solo 2 gol. Ma loro per carità, sono la Juve. Higuain, Mandzukic, Dybala, Douglas, e quei centrocampisti. Ma li attaccheremo. L'intervento difensivo che mi piace di più? Quando l'uomo mi punta, ma io intuisco, metto il piede, porto via e faccio ripartire la squadra: che soddisfazione. Con Insigne mi riuscì spesso a Napoli, era difficile con lui. Per noi difensori gli attaccanti più duri sono quelli che si muovono molto, che danno profondità ma poi rientrano anche, tipo Belotti che è pure grosso, tipo Simeone, sono faticosi. Invece Higuain o Dzeko non corrono tanto, ma se hanno la palla in area addio. Un lavoraccio. Il più bravo in assoluto qui è Koulibaly. Nel mondo, Sergio Ramos. Sempre presente? Mi piace, voglio starci sempre in campo. La fatica la sento, ma l'importante è il recupero, conosco il mio corpo. Poi vivo un sogno. Credetemi, mai avrei pensato di trovarmi qui, all'Inter, e domani c'è la Juve a San Siro con 80mila persone. Mi sembra tutto incredibile. Ma non posso sempre sognare, devo vivere questa vita. Anche la mia famiglia non crede ai suoi occhi, siamo persone semplici, veniamo da un paesino sotto le montagne dove si conoscono tutti. Quando torno ci sto bene, ho i miei amici, è casa".