Moby Dick - Morata può essere il nuovo Boksic. Ma per conquistare la Juventus serve carattere

Editorialista del mensile "Calcio 2000" fondato da Marino Bartoletti, collaboratore de "Il Riformista". Vincitore del premio "Miglior giornalista di Puglia". Autore delle biografie di Paolo Montero e Antonio Conte.
08.10.2014 00:45 di  Alvise Cagnazzo  Twitter:    vedi letture
Moby Dick - Morata può essere il nuovo Boksic. Ma per conquistare la Juventus serve carattere
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Non è certo un cartellino rosso a delineare il perimetro di un carattere. Con un arbitro non stordito dalla bolgia dello Juventus Stadium e vittima di una partita sin troppo nervosa per essere annoverata nella ristretta cerchia delle gare dell'anno. Per risultare indispensabili, diceva un saggio, occorre esser duri senza mai perdere la tenerezza. Questione di testa, per carità. Ma anche di cuore. La frustata che ha schiaffeggiato la traversa avrebbe certo meritato miglior sorte, considerando la difficoltà nel sbaragliare il muro di Manolas e la resistenza di una retroguardia, quella giallorossa, comunque in grado di proteggere il proprio giovane portiere polacco.

 

Abile di testa, rapido nello scatto e nel tiro, Morata possiede tutte le doti necessarie per imprimere il proprio nome nella storia della Juventus. Sotto certi aspetti lo spagnolo cresicuto nella cantera dell'Atletico Madrid prima di passare ai fratellastri, odiati, del Real, ricorda il croato Boksic, forte fisicamente ma nel contempo abile nel ricamare l'azione. Per imporsi nella squadra più aristocratica ed elitaria d'Italia occorrerà però irrobustire un carattere ancora tenero, poco incline alla battaglia. Affinando qualche emotività sino ad oggi dimostratasi un freno davanti davanti alla porta.

 

Lo stallo di Llorente, basco ancora in cerca d'autore rimasto all'asciutto in campionato, potrebbe inoltre favorirne l'ascesa. La diversa morfologia dei due attaccanti, il primo più statico ed abile in area, il secondo più moderno nell'interpretazione del pressing offensivo e dell'elasticità fra le linee orizzontali e verticali d'attacco, potrebbe persino creare, in alcune sfide ad alto tasso “muscolare”, una piacevole coesistenza.

Magari concedendo un turno di riposo al caudillo Tevez, vero trascinatore di una Juventus che ha trovato nell'argentino, oramai vicino al rinnovo sino al 2018, il proprio ispiratore.

 

 

 

I VIDEO DI ALVISE CAGNAZZO

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CHI E' ALVISE CAGNAZZO - Alvise Cagnazzo (1987) è nato a Bergamo e vive a Bari. Giornalista, scrittore, autore e conduttore televisivo, è il più giovane vincitore del premio “Miglior giornalista di Puglia” sezione carta stampata -sport, istituito dall’Odg. È autore dei libri “Tutti zitti, parlano loro”, (2007), “Semplicemente Rafa” (2010) e, “Montero, l’ultimo Guerriero (2010) e, sempre per Bradipolibri, "Antonio Conte, l'ultimo gladiatore" (2011). Ha collaborato con Carlo Nesti. Ha condotto, per centosessantaquattro puntate, il programma televisivo “Parliamo di calcio”, in onda su Rtg Puglia in prima serata. È firma di Calcio2000, mensile nazionale e internazionale fondato da Marino Bartoletti, diffuso in trentadue paesi. Collabora con il giornale “Puglia”, fondato da Mario Gismondi, ex direttore del “Corriere dello Sport”. Collabora con “Il Riformista”. Editorialista per “Tuttojuve.com con la rubrica Moby Dick”. Ha partecipato come opinionista tv a “Quelli che il calcio” su Rai 2 e “La giostra dei Gol” su Rai International.