L'IMBOSCATA - Spuntano "dossier" Var per sviare l'attenzione, svelati altri inganni. La bacchettata di Criscitiello, la pista olandese e le voci su Higuain. Marotta li vuole tutti, ma Paratici non sta a guardare. Gravina sembra Abete

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
21.12.2018 00:10 di  Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Spuntano "dossier" Var per sviare l'attenzione, svelati altri inganni. La bacchettata di Criscitiello, la pista olandese e le voci su Higuain. Marotta li vuole tutti, ma Paratici non sta a guardare. Gravina sembra Abete

2018: ODISSEA VAR 

 Si è arrivati ai “dossier“ contro la Var. Alle accuse esplicite di favoritismo. Alla multa a un giocatore per avere messo un like al profilo di un avversario. A chi ulula che nel calcio italiano va fatta “tanta pulizia”. Ad azzeccagarbugli che impunemente intasano uffici e procure. A chi esterna il proposito di “schiacciare“ gli avversari in campo e fuori: vincere (se accadrà, quando accadrà) pare non gli basti.  A chi sostiene che si starebbe agevolando il cammino della Juve per consentirle di occuparsi fin da febbraio solo della Champions. A conferma che la qualità del “pakistano“ è decisamente peggiorata.

Mi sono impegnato a non commentare gli episodi arbitrali. Nessuno: di nessuna squadra. La tecnologia, ho letto, ha ridotto il 70% degli errori, rispetto al passato. E' tantissimo. Illudersi di arrivare alla perfezione, al 100%, tuttavia è utopia.

C'è gente che continua a concentrarsi sugli episodi, scollinando il contesto generale. Gli fa comodo. Per giustificare campagne acquisti inadeguate, cambi di allenatore, pochezza di investimenti, strutture societarie ridicole. Da anni la classifica in testa, al centro e in coda, potrebbe essere stilata prima del fischio d'inizio del campionato: non ci vuole Nostradamus.

 Agosto è il mese dei sogni, degli inganni e delle illusioni. Poi arriva l'autunno con le sue piogge. E poi l'inverno con i suoi rigori. I sogni sfumano, gli inganni vengono svelati, le illusioni si dissolvono. 

 Ma la colpa, per certa gente, è dei Var, della Var, del Protocollo, del Designatore. Pateticamente mentendo. Da tanto non la sentivo, ma era prevedibile arrivasse: sudditanza psicologica.

Bertotto: chi era costui ? 

Non vi piace questa Var? Ve la faccio io, una proposta: mettete dei droni sopra ad ogni campo. Poi collegateli ad una mega sala operativa. Ad ogni fuorigioco, ad ogni contatto in area, ad ogni fallo, il computer generale segnalerà l'infrazione . Non servirebbero più arbitri in campo , né varisti, le partite durerebbero tra le tre e le quattro ore  .

Volete il cervellone di “2001: Odissea nello Spazio“? Occhio, però. Perché a viaggio in corso,  HAL 9000 si incazza con gli astronauti. E quasi fa piazza pulita.

 

DI FRA: CHE INGIUSTIZIA

C'è Juventus – Roma in programma. Una classica che racchiude insidie. La Roma ha la qualità degli Under, dei Kluivert, dei Pellegrini, dei Florenzi, dei Cristante. Sta vivendo tempi “cupi“. E Di Francesco è stato messo ingiustamente sulla graticola.

Madama recupera Khedira e ha in rampa di lancio Spinazzola. In amichevole Kean e Bernardeschi hanno fatto faville. Ora i tifosi le aspettano anche all'Allianz da Cristiano Ronaldo. Che - parola di Allegri - risposerà. Reputo contro la Sampdoria. Non contro la Roma e neppure a Bergamo. Il 29 dicembre, Max dixit, si tireranno le somme. L'idea è quella di mantenere invariata la distanza in classifica da chi insegue .La Roma è squadra che gioca e lascia giocare. Reputo possa essere una bella partita. Neve e gelo, permettendo . La neve non puoi “fermarla“ . Ma anche i bambini sanno che in inverno, di notte, la temperatura scende sotto lo zero. Vero, Lega? 

CRISCITIELLO, MAROTTA ( IO )  E IL MERCATO

Ospite di “Stile Juventus“ assieme a Michele Criscitiello mi sono preso le “bacchettate“ e l'ironia del direttore di Sportitalia per aver sbagliato il tempo di un verbo. Ho detto: “seguo in tv il campionato olandese“, ma avrei dovuto dire “ho seguito (fino alla scorsa stagione) il campionato olandese su Sky“ .

 Si parlava di De Ligt e forse avrei dovuto precisare che il capitano dell'Ajax fresco di Golden Boy lo avevo più recentemente seguito in Champions . Mi scuso per l'imprecisione. Criscitiello ama punzecchiare (soprattutto) gli amici.

Notoriamente è un grande esperto di mercato. Io non lo sono, ma qualche buona informazione ogni tanto mi arriva.

Su De Ligt, la Juventus, pur consapevole della concorrenza del Barcellona, sta puntando forte. Si è mosso, con la dirigenza dei Lancieri,  in prima persona Andrea Agnelli. Le possibilità di vedere a giugno De Ligt con la maglia della Juventus sono cospicue. Auspico senza sacrificare Kean, gestito, con De Ligt  da Raiola e che piace all'Ajax .

Se sui verbi sorrido con Criscitiello,  una cosa non gli perdono tra quante ha detto a “Stile Juventus“ . E cioè che io “li voglia tutti“, i giocatori .

Non è così. Registro l'interesse della Juventus per Piatek (che piace a tanti in Italia e all'estero) e per Todibò (che a mio parere finirà in Premier) . Non credo alla pista Isco (City per me) e neppure a quella Rabiot (Barcellona, assodato). Ritengo una bufala quella James. Mi risulta abbia gambe quella Ramsey, se si libererà a zero. E soprattutto se Paul Pogba, dopo la cacciata di Josè Mourinho resterà a Manchester anche dopo il mercato estivo .

Ancora una volta ribadisco: De Ligt e Tonali da firmare a gennaio e da far arrivare a giugno. Tonali, persino tra un anno, fosse necessario. Non “tutti“: loro due. Solo loro due .

Comunque (e non parlo di Criscitiello​​), siamo arrivati al “tifo“ anche per il Calciomercato. De  Ligt ? E' avanti il Barcellona. Todibò ? Il Napoli ha superato la Juve. Barella? L'inter è in “ nettissimo“ vantaggio. Tonali? Anche lui sarà dura strapparlo all'Inter. Modesto pensiero: Tonali tifa Milan. Sarà dura, caso mai, strapparlo a Leonardo. 

A proposito di Milan: le voci che lo vorrebbero tentennante sul riscatto a giugno di Higuain, sono a mio parere, prive di fondamento. Higuain non è certamente “imbrocchito“ in pochi mesi . Si riprenderà perché è un fuoriclasse che solo i deboli di mente possono declassare a Calloni.

 Poi c'è il fattore economico . Il prestito è stato oneroso a 18 milioni. Il riscatto prevede l'esborso di altri 36 a giugno . E' un “diritto“ , non un “obbligo“ . Ma è come lo fosse. Perché il Pipa prende 9 milioni all' anno di stipendio: sono 18 lordi. E diciotto più 18 fanno 36 milioni. Solo un folle, può spendere una tale cifra per un anno, senza alcun rientro. Il Milan, immagino, chiederà una “dilazione“. Non escludo che la Juve acconsenta. Ma la vedo dura. Perché quei 36 milioni a giugno le serviranno per fare il “ suo , di mercato.

 Dovesse, tuttavia, il Milan “darsi“ , Higuain tornerebbe alla Juve, che a quel punto lo metterebbe in vetrina, sapendo che l'interesse del Chelsea non è scemato. Ma in questo caso converrebbe al Milan, pagare la Juve e poi avviare una sua trattativa con i londinesi. Magari nel quadro di uno scambio con Morata. Certo, servirà al Milan qualificarsi per la Champion's. In caso contrario il rispetto del fair play finanziario impedirebbe a Scaroni  di muoversi agevolmente sul mercato.

Del restante mercato, per dirla alla Giampiero Mughini,“me ne stropicci “.

Lascio all'Inter i dolori del “Giovane Maurito“ e alla consorte Wanda (unica superstar neroazzurra) di trovare il modo per lenirli. Lascio a Massimo Moratti e ai tifosi il sogno di un ritorno dello Special One . Lascio, a quanti piace, la polemica Nedved – Marotta.

Beppe Marotta è un dirigente dell'Inter. Al suo posto avrei evitato di accasarmi in un'altra società prima di giugno. Ma io non sono Marotta. E in estate frequento la Costa Azzurra: non altre località balneari  . 

Piuttosto: adesso anche l'Inter si è fiondata (Marotta dixit ) su un talento portoghese.  Adesso anche l'Inter vuole Trincao, esterno d'attacco, campione d'Europa Under nella finale con l'Italia.

Un anno fa, se glielo chiedevi, si interrogavano se fosse originario di Conegliano. Adesso “lo vogliono“. 

Paratici sta seguendo Trincao da due stagioni. Grazie ai buoni uffici di Jorge Mendes potrebbe avere discrete possibilità di portarlo a Torino. Altrimenti “trincherà“ Ausilo, brindando con Marotta e Zhang. Ma se è per questo adesso Marotta vuole anche Milinkovic Savic e Chiesa. A Madrid,  da mesi, Modric ha i bauli pronti: destinazione Milano. Marotta: lui sì, li vuole tutti. Perché adesso lavora per uno che gli avversari li vuole “schiacciare“ . Sul campo e “ fuori . 

Io “non li voglio tutti“. Anche per un solido motivo. La Juventus, reputo, farà poco a gennaio, forse niente. Farà a giugno. Ma più di tanto non ha bisogno, considerato che li ha già buoni. C'è una cosa che mi piacerebbe vedere: Fagioli, la prossima stagione, assieme a Kean  stabilmente in prima squadra. 

ECCO GRAVINA: SEMBRA ABETE

Ho ascoltato l'intervista che Sky ha realizzato con il neo presidente federale, Gravina . Lunga e  senza obiezioni. Ci sarà tempo per entrare nei dettagli. Mi soffermo solo su due dei punti declinati da Gravina. Il format della serie A resta a 20 squadre. Quello della serie B lui lo vuole a 22. Quello della Lega Pro a 60. Sono 102 società: una “peculiarità “ italica . Perché poi c'è la sterminata landa sulla quale impera Sibilia : La Lega Dilettanti . Se qualcuno si attendeva la riforma dei campionati, ha sbagliato era, anno, calcio. Gravina è il nuovo che avanza: maledettamente simile ad Abete. Ma almeno il Don Abbondio che “decise di non decidere“, ogni tanto tirava fuori qualche citazione di Socrate, Platone, Kant ed Hegel. Almeno si dava un “tono“ .

Ha poi spiegato Gravina che le donne “restano ai remi“ . Non è tempo di professionismo, per loro. Perché, “il calcio femminile ha ancora tanta strada da fare in Italia e ancora non è pronto per il professionismo “ .Tradotto : proprio non se ne parla . E, sul trono Gravina, non se ne parlerà .  

SCIREA E PULICI

Non l'ho ancora visto. Ma i promo girano e al Golden Boy è stato presentato:  un documentario firmato Federico Buffa su Sky dedicato a Gaetano Scirea. Chi ha potuto vederlo l'ha definito , commovente. Pochi sanno raccontare lo sport e i suoi eroi come Buffa. In attesa di vederlo, lo segnalo. Là, nel paradiso dei campioni, Gaetano Scirea è stato raggiunto da Felice Pulici, portiere della indimenticabile Lazio di Maestrelli. Non aveva studiato, ma terminata la carriera era diventato, con forza e sacrificio, un bravo avvocato. Come aveva difeso la sua Lazio sul campo, così fece nelle aule giudiziarie. Chi lo ha conosciuto mi ha raccontato che era un grande uomo.