IL SANTO DELLA DOMENICA - Prosegue la marcia della Juve, e a Milano monta il nervosismo...

31.12.2023 00:54 di  Alessandro Santarelli   vedi letture
IL SANTO DELLA DOMENICA -  Prosegue la marcia della Juve, e a Milano monta il nervosismo...

Il cuore, il gruppo, l’identità, la voglia: in poche parole la squadra. Ecco spiegato il mezzo miracolo con cui si chiude il 2023, con la Juventus incollata ad appena due punti dalla super favorita per lo scudetto. E un minimo di nervosismo, a Milano lo si deve respirare, se viene mandato Acerbi a commentare e parlare di mercato e spese, facendo peraltro molto male i conti. Ma questa Juve, non deve guardare in casa altrui, vezzo invece che appartiene a tutti gli altri, bensi’ restare concentrata sul proprio percorso, che ad oggi è stato esemplare.

L’ultima perla è arrivata contro la Roma del grande Jose, rispedita a casa con le pive nel sacco. E non si tratta del solito corto muso, perché gli uomini di Allegri potevano chiudere con almeno due gol di scarto, e di fatto non hanno mai sofferto. Tre punti d’oro che permettono da un lato di recuperare due lunghezze sulla capolista, e da quell’altro di spedire a ben 15 punti di distanza la Roma. L’anno si chiude dunque nel migliore dei modi, con una certezza in più: quella del giovane turco. Yildiz ha bissato la bella prova di Frosinone, anzi, se vogliamo ha pure alzato l’asticella, visto il valore dell’avversario. Testa alta, sicurezza, classe e una sicurezza invidiabile. Kenan ha il piglio giusto per vestire la maglia bianconera, e da ora in poi li davanti Allegri avrà una freccia in più al proprio arco.

Freccia che potrà servire anche per stimolare Chiesa, entrato bene nella partita e pronto a lottare per riprendersi il posto. Una concorrenza sana, positiva, che in un gruppo unito e solido come quello bianconero, non può altro che far bene. Sognare non è proibito, al netto di quello che eventualmente potrà arrivare dal mercato di gennaio. La squadra ha bisogno di rinforzi, ma dovranno essere rinforzi mirati e scelti con attenzione. La Juve non è la più forte, non ha la rosa migliore e neppure quella più profonda, ma ha dalla sua un equilibrio e una compattezza che ad oggi sta facendo la differenza. Cosi come la differenza la fa la presenza e il lavoro di Giuntoli, che unito a Manna e al resto dei dirigenti ha permesso ad Allegri di lavorare solo ed esclusivamente sul campo.

La crescita di Mckennie, la conferma di Rabiot, la sicurezza di Bremer e la solidità di Gatti sono gli esempi tangibili di quanto di buoni fatto. Sognare dicevamo, un sogno da cullare rimanendo con i piedi bel saldi per terra. Non solo davanti c’è una squadra costruita unicamente per vincere, ma anche, diciamo cosi, fortunata con le decisioni arbitrali. Quanto visto venerdi sera a Genova ha del surreale, non solo per la gravità dell’errore, ma anche per la ripetitività delle situazioni a favore dell’Inter.

Il tutto naturalmente nel silenzio quasi generale, che accompagna e accompagnerà il cammino della squadra che è in simpatia a mezza Italia, quella che non tifa Juventus. Motivo in più per continuare si questa strada intrapresa, con la consapevolezza che la Juventus quest’anno non è stata costruita con l’obbligo di vincere. Ma a Milano qualcuno comincia a sentire la pressione, e questo è già un grande risultato, vero carissimo Acerbi? Buon anno a tutti.