IL SANTO DELLA DOMENICA - Dal sogno all'incubo in appena un mese. Serve una scossa per non impiccare la stagione

18.02.2024 00:09 di  Alessandro Santarelli   vedi letture
IL SANTO DELLA DOMENICA -  Dal sogno all'incubo in appena un mese. Serve una scossa per non impiccare la stagione
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Dal sogno all’incubo nel giro di appena un mese, e senza trovare una via di mezzo. Verona doveva rappresentare lo spartiacque tra periodo di appannamento e crisi, e purtoppo la mancata vittoria in terra veneta apre lo spazio al secondo scenario. Due punti in quattro partite sono troppo pochi, soprattutto se gli avversari si chiamano Empoli, Udinese e Verona, tralasciando i futuri campioni d’Italia. Involuzione che preoccupa e non poco. La reazione contro i gialloblu non c’è stata, la squadra sembra ancora dentro una bolla dalla quale fatica ad uscire. Aver concesso ben 9 tiri nello specchio della porta ad un avversario che ci metteva si volontà, ma con pochissima qualità, fa riflettere.

Aver concesso la superiorità nei duelli, sia a terra che aerei, racconta di una partita interpretata con troppa leggerezza  da chi è sceso in campo. Eppure da Verona si doveva ripartire, Verona doveva servire per cancellare quanto visto con l’l’Udinese. E invece la delusione non solo non è passata ma se possibile si è addirittura raddoppiata. Adesso comincia a essere “strana” anche la classifica. Dietro iniziano a premere, ed è vero che sul quinto posto ad oggi restano 12 punti di vantaggio, ma passata la sfida di domenica prossima in casa con il Frosinone, il calendario inizierà a farsi più complicato, con Napoli, Atalanta, Genoa e Lazio. Insomma o si riesce a imboccare nuovamente la via maestra, oppure si rischia di gettare alle ortiche una stagione. Passare dal sogno all’incubo senza una via di mezzo, è l’aspetto che inquieta di più. Mai pensato che questa squadra potesse vincere lo scudetto, infatti lo definivamo sogno, ma sinceramente non avremmo mai creduto di mettere assieme due miseri punti con Empoli Udinese e Verona.

L’involuzione è sia dei singoli, e per alcuni ci può anche stare, che di gruppo,  e forse questo è l’aspetto che preoccupa maggiormente. Cosi come non possono far dormire sonni tranquilli le parole dei calciatori. Dal “ siamo stati troppo mosci” di Rabiot fino al “abbiamo perso la concentrazione” pronunciato da Alex Sandro. L’aspetto mentale dunque come primo elemento. L’atteggiamento in campo non lascia mai spazi ai dubbi, e tra questa Juve e quella di appena un mese fa sembra esserci una distanza abissale. Distanza che dovrà essere colmata nel più breve tempo possibile. Facile a dirsi, più difficile a mettere in pratica.

La società, con Giuntoli in testa dovra’, capire i margini che ci sono per arrivare in porto senza ulteriori scossoni. L'obbietivo è sempre stato dichiarato, il raggiungimento della zona Champions, e per ora la classifica lo rispecchia.Però a mente fredda  e senza farsi prendere dal panico, si dovrenno valutare tutti i possibili scenari. La qualificazione in Champions è vitale per programmare con serenità le prossime stagioni, per continuare a costruire una squadra che possa tornare a competere per la vittoria. Dal sogno all’incubo in appena un mese, ma il tempo per rimettersi piedi adesso comincia a stringere.