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L'inferno di Piazza San Carlo, Carmine Rossi (Sportitalia): "E' accaduto tutto in dieci secondi, ho pensato ad un attentato. Allo Stadium non sarebbe mai successo"

05.06.2017 21:00 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - L'inferno di Piazza San Carlo, Carmine Rossi (Sportitalia): "E' accaduto tutto in dieci secondi, ho pensato ad un attentato. Allo Stadium non sarebbe mai successo"

Sono trascorsi due giorni, ma quanto accaduto in Piazza San Carlo non è ancora stato del tutto dimenticato. A raccontarci fedelmente quanto è successo è stato il giornalista di Sportitalia, Carmine Rossi, che si trovava a Torino per raccontare il match tra Juventus e Real Madrid: "Si è scatenato tutto in pochissimi secondi, attorno alle 22:11 e il cronometro della partita segnava il 65' - racconta il collega in esclusiva ai nostri microfoni -. In dieci secondi è accaduto tutto: mi sono ritrovato dal vedere la partita all'essere calpestato dalle persone che hanno travolto passeggini, borse e tutto quello che c'era li attorno. C'era una grandissima ressa, è stato tutto rapido e la maggior parte dei danni è stata causata dai cocci delle bottiglie in vetro che vendevano qui in piazza".

Uno scenario piuttosto inquietante per chi ha vissuto quella sera.

"Sì, esatto. Uno scenario da guerriglia urbana, le persone erano a terra piene di sangue, chi camminava scalzo senza scarpe tra i cocci che ti citavo prima. Difficilmente mi dimenticherò di tutto questo. Quando mi sono rifugiato in Piazza Castello ho visto scene da film; una esperienza davvero assurda".

Hai avuto la sensazione di essere coinvolto in un attentato terroristico?

"Sì, assolutamente. Nel marasma generale quando scappi non avendo una meta, ho cercato di aiutare chi era a terra pieno di sangue. Nei primi dieci minuti sono stato convinto di essere un protagonista di un attentato terroristico, era quella l'idea principale da parte di tutti. C'era chi parlava di aver sentito un camion che aveva accelerato, chi invece aveva sentito degli spari provenienti vicino al maxi schermo. In dieci secondi mi sono ritrovato, nella parte sinistra, più di cinquemila persone che mi hanno travolto facendomi cadere. Ti viene da pensarlo con quello che senti in tv".

A livello di sicurezza, come era l'organizzazione all'interno della piazza?

"Non mi sento di addossare colpe alle forze dell'ordine. Io ero in piazza per fare le dirette con Sportitalia, dalle 18 mi sono fermato perchè l'altra diretta era prevista alla fine del match. Intorno alle 19, chiunque volesse entrare in piazza era controllato coi metal detector. Essendo in trentamila all'interno di una piazza piccola per contenere tutte queste persone, alla loro attenzione sono sfuggite quelle persone che poi vendevano le birre e le bottiglie in vetro. Li ho visti con i miei occhi quando sono entrati. Io ho riportato un trauma da schiacciamento alla schiena perchè sono stato calpestato come migliaia di persone, ma li i danni più gravi li hanno fatti i cocci delle bottiglie. Se non fossero entrate, diverse persone non si sarebbero fatte male. Nessuno poteva controllare cosa avrebbero portato tutte e trentamila le persone, quindi ribadisco che non sarebbe corretto addossare la colpa alla polizia visto che era impossibile controllare tutti".

La soluzione poteva essere quella di organizzare l'evento all'interno di un ambiente più ampio.

"La piazza non poteva contenere tutte queste persone. Mentre stavo guardando la partita ho sentito di persone che si lamentavano del maxischermo che era ad altezza discutibile, un po' più in alto e tutti avrebbero seguito meglio la partita. Perchè non allo Stadium? Quello che è successo a Torino dimostra di come l'imbecillità di poche persone porti al caos, visto che è bastato un allarme bomba per provocare più di 1500 persone ferite. Allo Juventus Stadium tutto questo non sarebbe mai successo".

Si ringrazia il collega di Sportitalia, Carmine Rossi, per la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.