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Il primo mister di De Sciglio: "La Juve è il club che può dargli tranquillità. Eccelleva nel senso della posizione, Allegri ha sempre saputo leggere il suo spartito"

20.07.2017 09:00 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
Fonte: Intervista realizzata da Mirko Di Natale e Marco Spadavecchia
ESCLUSIVA TJ - Il primo mister di De Sciglio: "La Juve è il club che può dargli tranquillità. Eccelleva nel senso della posizione, Allegri ha sempre saputo leggere il suo spartito"
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© foto di Alberto Lingria/PhotoViews

E'stato definito come "la scommessa costosa" della Juventus, la piazza ha accolto tiepidamente il suo arrivo in bianconero. Mattia De Sciglio, a nemmeno 25 anni compiuti, ha tutto il potenziale per sovvertire i pronostici estivi sul suo conto e, oltre alle sue qualità, può affidarsi alla statistica positiva della "Milano-Torino" che vede gli ex giocatori rossoneri far sfracelli in bianconero. Ricordate Edgar Davids?

"Sono veramente contento per lui, ho seguito tutta la vicenda e la Juventus mi sembra, al momento, il club che può dargli più tranquillità". Traspare gioia dalle parole di Eus Scialpi, il primissimo ex allenatore di De Sciglio, che in esclusiva ai nostri microfoni esprime la sua opinione in merito al calciatore che conosce da quando era bambino: "Sono stati due anni abbastanza tribulati - ha continuato -, non mi spiego il perchè di questi risultati negli ultimi due anni. Eppure con Allegri è un altro ragazzo e le sue prestazioni sono molto migliori".

Ma facendo un passo indietro, tu sei stato il primo allenatore di Mattia De Sciglio nella scuola calcio del Cimiano.

"Mattia è figlio di due atleti: la madre è una nuotatrice, il papà un insegnante di arti marziali. I miei figli sono suoi amici da quando sono nati, si conoscono da una vita. Nel 1998 i suoi genitori, grazie anche all'amicizia che mi lega a loro, me lo hanno affidato nella scuola calcio del Cimiano e a posteriori, decisero di farlo per non dargli troppe pressioni che magari avrebbe avuto da un'altra parte. Noi ci allenavamo 2-3 ore a settimana, anche se non era il più bravo era l'unico che prendeva il foglio e ripeteva gli esercizi che gli davo quando andava in piscina da sua mamma. Lui me lo ripete ancora oggi, gli ho sempre risposto che nessuno ti regala nulla. Ma questo mi fa molto piacere.. E' un ragazzo molto quadrato, d'altri tempi. Frequenta ancora i ragazzi che vedeva all'oratorio 15 anni fa, le sue radici sono molto sane".

In cosa eccelleva De Sciglio con lei?

"Lui eccelleva nel senso della posizione, con me faceva un po' di tutto ma nasce come centrale di difesa. Io ho sempre preteso con i ragazzi che usino sempre il destro e il sinistro. Si sforzava più degli altri a mantenere questo obiettivo, ovvero il saper calciare con tutti e due i piedi. Questo gli è tornato utile negli anni successivi. Non è sempre stato, calcisticamente parlando, tra i primi della classe, ma ha sempre dimostrato di non mollare mai. L'ho seguito anche nel suo percorso scolastico e nonostante giocasse attivamente a pallone, era molto bravo. Pregio? Il più bello è che anche quando ha la morte nel cuore, ti fa un sorriso".

E' stato quindi un mentore per Mattia.

"Non faccio fatica a crederci, ma poi a giocare è anche la fortuna. Io non mi prendo alcun merito, è successo e sono molto contento di questo. A Mattia ho dato tanta modestia, quello sì. A lui ho sempre fatto capire di esser umile, di volar basso, di avere il carattere giusto e la padronanza per gestire quanto gli accade. I suoi genitori sono persone splendide, hanno sempre fatto sceglier lui e non mi hanno mai detto nulla. Per chi sta coi bambini, questo è oro colato".

Prima si chiedeva il perchè con Allegri ha sempre lavorato bene. Forse è perchè ha trovato quella tranquillità che ha bisogno per lavorare al meglio?

"Io sono sicuro e mi gioco tutta la credibilità (ride ndr) che con un mister come Allegri che ha saputo leggere il suo spartito, Mattia renderà al massimo delle sue potenzialità e farà bene. Risente delle pressioni? No, lui non risente delle pressioni. Lui era utilizzato sempre anche quando non stava bene, questo va sottolineato. Quando sente la pressione calcistica è spronato a dare il meglio di se, poi al Milan non so cosa sia successo anche perchè, personalmente, non chiedo mai nulla a Mattia di questo. Piuttosto che fargli sempre le domande, preferisco che il suo vicino di calcio gli stia vicino ed eviti l'argomento. Quando ci vediamo, beviamo assieme un caffè o mangiamo un gelato. Siamo legati da una bellissima amicizia".

Nel Milan abbiamo visto il 100% di Mattia?

"Secondo me no, e non so i motivi. Il vero Mattia uscirà bene verso la quinta o la sesta giornata di campionato, quando si sarà ambientato bene e i compagni capiranno che si potranno fidare perchè è un uomo spogliatoio".

Si ringrazia Eus Scialpi per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.