Perché INTERpretare quando basta saper leggere

25.10.2014 16:30 di  Giuseppe Monzù   vedi letture
Perché INTERpretare quando basta saper leggere
TuttoJuve.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Un po' come una ricorrenza che annualmente ritorna dopo undici mesi di assenza, anche l'autunno 2014 ci regala il solito mucchietto di inesattezze proveniente da un'altra squadra che disputa il campionato di serie A: la Fc Internazionale, meglio conosciuta come Inter.

Solitamente le chiacchiere provenienti dall'ambiente nerazzurro hanno un prologo inevitabile - ed encomiabile nella sua costanza - nelle parole che il buon Gigi Simoni rilascia ai colleghi, ricordando il rigore non assegnato per il contatto tra Iuliano e Ronaldo nel lontano 1998. Se ci sono episodi che soggettivamente credi ti segnino una carriera, il buon Simoni avrà i suoi buoni motivi per parlare ancora di un episodio di ben sedici (!) anni fa. Ma Gigi Simoni, oggi presidente della Cremonese, era evidentemente impegnato a gestire la situazione della sua squadra e, a commentare una frase di commiato sportivo che Andrea Agnelli ha voluto dedicare a Massimo Moratti, ci ha pensato proprio la società Fc Internazionale.

Strano, davvero strano, che una società che vive una situazione debitoria multimilonaria ed una situazione ambientale tutto fuorché serena visti i risultati sportivi assolutamente non esaltanti, trovi il tempo per interessarsi delle parole che il presidente di un'avversaria, la Juventus, ha pronunciato all'assemblea dei propri azionisti. Agnelli, commentando le dimissioni di Moratti dalla carica di presidente onorario dell'Inter, lo ha salutato affettuosamente ricordando che il suo amore sconfinato per quei colori gli ha fatto accettare uno Scudetto che l'Inter stessa non aveva vinto.

La replica dell'Inter, affidata ad un comunicato ufficiale, recita  così: "F.C. Internazionale prende atto dell'ennesimo tentativo del Presidente Agnelli di mistificare i fatti e di cambiare il corso della storia. Purtroppo per lui e per tutto il calcio italiano il 2006 é stato un anno disastroso, in cui lo scudetto é stato assegnato legittimamente all'Inter dalla FIGC, e la Juventus é stata retrocessa in serie B insieme alla sua reputazione. Questi sono i fatti. Che non permetteremo a nessuno di alterare né di dimenticare".

Se non fosse il comunicato ufficiale di una società sportiva, non ci sarebbe neppure bisogno di analizzare che molte delle parole affidate al comunicato stesso corrispondono a clamorose inesattezze e così nasce la nostra domanda: perché inerpicarsi su specchi scivolosissimi per interpretare fatti e sentenze di una chiarezza straordinaria? 

Iniziamo dal verbo mistificare: sinonimo di imbrogliare, scendendo in campo eludendo le regole che tutte le altre squadre rispettano. Un po' come accaduto ai tempi del passaporto comunitario, falso, di Alvaro Recoba. Nessuna sanzione per la squadra - un punto di penalizzazione per ogni partita in cui Recoba era sceso in campo - né per il dirigente che aveva seguito la spinosa pratica, quel Gabriele Oriali oggi team manager (!) della Nazionale di calcio.

Proseguiamo con cambiare il corso della storia: qual'é l'unica squadra che si é fregiata di uno scudetto pur non avendolo vinto sul campo? Proprio l'Inter, guarda un po'.

Che dire di scudetto legittimamente assegnato dalla Figc: lo Scudetto di cui si fregiano all'Internazionale Fc è uno scudetto strappato dal petto della legittima vincitrice, la Juventus, di un campionato che la giustizia penale ha definito "non alterato" con una sentenza che é facilmente consultabile sul web. Lo stesso Scudetto che un ex componente del cda Inter, salito fino allo scranno di presidente della Figc - Guido Rossi - ha revocato ai bianconeri ed assegnato ai nerazzurri nel giro di un paio di giorni. Cosa sarebbe successo con uno scudetto revocato da un Nedved proprio all'Inter?

Concludiamo rileggendo che la Juventus é stata retrocessa in serie B insieme alla sua reputazione. Questi sono i fatti. Che non permetteremo a nessuno di alterare né di dimenticare: che la Juventus sia stata umiliata e scacciata in serie B nel 2006 é un dato di fatto. Così come lo é la relazione di qualche tempo dopo del procuratore Palazzi che riteneva i comportamenti assunti dai dirigenti dell'Inter passibili di rinvio a giudizio e penalizzazioni; relazione arrivata oltre il tempo massimo della prescrizione. Un altro dato di fatto, che si fa sempre più strada durante i gradi di giustizia penale, é che l'associazione a delinquere capitanata dall'allora Direttore Moggi, non esiste; o meglio, come si può parlare di associazione a delinquere se gli associati non ci sono (gran parte assolti e solo alcuni in via di prescrizione)? 

Alla luce di questa analisi permetteteci tre rapide riflessioni: forse il fair play finanziario dell'Uefa e gli scarsi risultati sportivi fanno così paura che per non far aprire gli occhi ai tifosi neroazzurri, si preferisce agitare lo spauracchio Juventus che a tutte le latitudini ha capacità eccellenti di unificazione antijuventina. Probabilmente in casa nerazzurra ignorano che 14 milioni di tifosi juventini, ed altri milioni di sportivi veri, hanno 444 milioni di buoni motivi (e di euro...) per attendere che venga messa la parola fine ad una farsa chiamata Calciopoli.

In ultimo, è evidente che regni la confusione in casa Inter. Ma questa confusione é così forte da non permettere di leggere sentenze già agli atti da anni? Così impegnati nella ricerca di nuovi innesti sul campo, in casa nerazzurra dovrebbero spostare le proprie attenzioni sul tesseramento di una buona squadra di interpreti: forse, a causa della multiculturalità che si respira dalle parti di Appiano Gentile, queste sentenze ancora non sono disponibili in lingua indonesiana o statunitense.

Ma, come ci ricordano anche loro, il corso della storia non si può cambiare: la storia, e gli annali del calcio, raccontano che in cima alla classifica per 32 volte si è letto un nome solo. Juventus. Fatevene una ragione.