Capozucca: "Allegri meritava Champions, ma bisogna dare meriti al Real. Barella in una big"

25.06.2017 17:30 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Capozucca: "Allegri meritava Champions, ma bisogna dare meriti al Real. Barella in una big"
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

L'ex ds del Cagliari Stefano Capozucca ha rilasciato un'intervista a stadiosport.it. Ecco le sue parole:

 

Qual è la differenza più grande tra il calcio di oggi e quello di 20 anni fa?

"Sicuramente è cambiato molto il calcio, soprattutto sul piano atletico. Oggi si gioca un calcio molto più veloce e dinamico. Per quanto riguarda l’Italia c’è stato un lungo periodo in cui non arrivavano più campioni, mentre oggi con le nuove proprietà, soprattutto straniere, si ritorna a portare in Serie A giocatori importanti. Non è che vedo molto di buon occhio gli investitori esteri, sarebbe sempre meglio avere società italiane, ma sono sempre capitali che entrano che girano nelle casse italiane."

In tutta la sua carriera dirigenziale, qual è l’acquisto che le è rimasto nel cuore?

"Sicuramente il giocatore che mi viene subito in mente per vari motivi, sia a livello tecnico che umano, è Diego Milito ai tempi in cui lavoravo al Genoa."

Per quale motivo è finito il suo rapporto lavorativo al Cagliari?

"Cagliari è stata una perentesi straordinaria e non pensavo che potessi stare così male andando via dalla Sardegna, ma è stata una decisione presa già da tempo, prima del torneo Sardegna di Olbia. Però non è assolutamente vero che è stata la conseguenza di alcune divergenze con Rastelli, o con il resto della dirigenza. Semplicemente non c’erano affinità di intenti. In due anni abbiamo raggiunto grandi risultati sportivi, un campionato vinto ed una salvezza ampiamente raggiunta. Adesso non eravamo più d’accordo su alcune strategie societarie e, di comune accordo, è giusto che ognuno vada per la sua strada, nessun problema."

Che programmi ha per il futuro? Ha già sentito qualche squadra?

"E’ normale che io vorrei lavorare. La situazione è stata repentina nell'ultimo mese, ma spero a breve di trovare una squadra."

Nell'ultima partita di questo campionato è stato lanciato il giovane portiere Luca Crosta, che ha ben impressionato. Che futuro prevede per lui? Chi sarà il portiere titolare del Cagliari nella prossima stagione?

 

"Crosta è un classe 1998, ha grandissime qualità ed il tempo è dalla sua parte. L’anno prossimo però il titolare del Cagliari sarà Alessio Cragno, che è un altro giovane (classe 1994) ed ha già maturato una buona dose di esperienza. Dai programmi, almeno fino a quando c’ero io, il titolare sarà Cragno. Ha fatto molto bene al Benevento in Serie B e adesso deve trovare la consacrazione anche in Serie A."

Quale giovane del Cagliari sarebbe pronto per approdare in una big?

"Sicuramente mi viene in mente Nicolò Barella, che ha fatto dei passi da gigante nella scorsa stagione. E’ un giocatore secondo me molto importante. Barella potrebbe giocare in ogni squadra perché ha qualità, quantità, forza, temperamento, quindi lo vedrei bene ovunque. Un altro giocatore che arriverà sicuramente alla ribalta non è italiano, ma è il coreano Han.
Han è un talento davvero straordinario e avrà sicuramente un grande futuro."

Nell’ultimo giorno dello scorso mercato estivo il Milan “strappò” Mati Fernandez al Cagliari, con il quale la trattativa era in uno stato avanzato. Che cosa accadde precisamente?

"Questo è una domanda a cui non voglio rispondere, di questa cosa non voglio parlare."

La Lazio ha disputato una grandissima stagione, ma adesso rischia di perdere alcuni dei suoi pezzi pregiati come De Vrij, Biglia e Keita. Se dovesse gestire il mercato biancoceleste, come rimpiazzerebbe queste eventuali partenze?

"Questo è un discorso un po’ particolare. Quando certi giocatori fanno un grande campionato è normale che arrivino molte richieste. La Lazio è già una grande squadra, ma quando arrivano offerte da squadre che sono ancora un gradino sopra, diventa difficile trattenere i calciatori. Non è facile per le squadre mantenere gli organici. Spesso la volontà delle società è quella di trattenere certi tipi di giocatori, poi se arrivano delle richieste importanti per questi giocatori, a cui viene promesso anche un certo salario, per la società di appartenenza non è mai semplice. La Lazio ha un grandissimo presidente, Lotito, e un direttore sportivo molto sottovalutato ma che è bravissimo, forse perché a Tare non piace la ribalta mediatica e quindi sta sempre al suo posto ma è uno che ha sempre fatto grandi cose, ha lavorato sempre bene e ha portato sempre giocatori importanti, quindi se la Lazio perde qualche pezzo importante del suo organico, Tare saprà rimpiazzarlo a dovere."

Nella stagione appena conclusa, qual è il tecnico che più ha stupito?

"Ci sono diverse considerazioni da fare. Sicuramente la squadra che ha giocato il più bel calcio è il Napoli di Sarri. Poi sulla bravura di Allegri non bisogna discutere. Sono già 8 anni che allena in Serie A, ha cominciato a Cagliari, poi ha vinto al Milan, adesso alla Juve ha vinto 3 scudetti, quindi su quello che fa Allegri non ci sono dubbi. Poi se parliamo di sorprese, l’allenatore che ha fatto cose straordinarie ed impensabili è Gianpiero Gasperini."

Lei era presente a Cardiff per la finale di Champions League. Che risposta si è dato al clamoroso crollo della Juventus tra primo e secondo tempo?

"Sicuramente la Juventus ha fatto una buona gara e per i primi 25 minuti ha dominato. Poi c’è stato il gol di Ronaldo, ma è riuscita a chiudere il primo tempo sull'1-1. Nel secondo tempo è entrata in campo una Juve diversa ed a me dispiace, perché innanzitutto sono un tifoso italiano e avevo piacere che vincesse la Juventus. Poi perché la allena un amico come Massimiliano Allegri che meritava di ottenere questo trionfo. Io non so cosa sia successo tra primo e secondo tempo, ma bisogna anche dare i giusti meriti agli avversari. Il Real Madrid ha fatto una partita dove ha sbagliato ben poco ed ha giocatori mostruosi, basti pensare a Bale che nella finale era in panchina. L’organico del Real è stellare, la panchina è veramente importate."

Si parla di un interesse di Milan ed Inter per James Rodriguez. Secondo lei può veramente arrivare in Italia?

"Qui stiamo parlando di un grande calciatore e di due società che hanno grandi mezzi economici a disposizione. Il Milan ha già dimostrato di poter ambire a grandi calciatori, si è già mosso molto e bene. L’Inter è un po’ in ritardo ma sono sicurissimo che farà un grande mercato. Sabatini ed Ausilio sono in grado di portare grandissimi calciatori, perché sono ottimi dirigenti ed alle spalle hanno una società non forte, fortissima, quindi non mi sento di poter escludere nessun tipo di operazione."

Chi tra le due milanesi ne avrebbe realmente più bisogno? Sarebbe più adatto al gioco di Montella o Spalletti?

"Di grandi giocatori ne hanno bisogno tutti. Quando arriva un campione va sempre bene. Il problema è quando arriva un calciatore mediocre, perché quando vai a dare all'allenatore un giocatore che ha delle qualità importanti allora diventa tutto più semplice. Io dico che sia a Spalletti che a Montella, se si danno giocatori importanti, sapranno dove farli giocare."

Ritiene che la Roma possa uscire ridimensionata da questa sessione di mercato?

"Roma è una piazza importante, ma allo stesso tempo difficile. Difficile perché a Roma si aspettano sempre di vincere qualcosa. Poi di quelli che sono i progetti della Roma io non ne sono al corrente, però è una squadra che l’anno scorso è arrivata seconda e per fare meglio di così devi vincere il campionato. Poi se vendi i pezzi migliori diventa tutto più difficile."


 

Ci può svelare qualche chicca di mercato? Qualche calciatore sfumato all'ultimo momento e che si è poi rivelato un rimpianto?

"Se guardo il passato ci sarebbero troppe cose da dire, ma voglio guardare avanti, voglio dimenticare e pensare solo a quello che verrà. Ricordare alcune cose è inutile e non bisogna più pensare a quello che è successo. Ci sono alcune cose fatte bene, altre fatte male, alcune cose riuscite ed altre non riuscite. Si dovrebbero dire troppe cose per chi ha una storia che inizia ad essere un po’ troppo lunga come la mia. I rimpianti ci sono sempre nel calcio."