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L'IMBOSCATA - Juve, il gioco questo sconosciuto. Allegri può lasciare a fine stagione (ad una condizione). L'erede? Una figura messianica. Plusvalenze, i sospetti si accavallano: Nordio manda ispettori? Chinè desaparecido. Una storia particolare

di Andrea Bosco

di Andrea Bosco

Vietato bere bollicine dopo la vittoria contro il Lecce.  La Juventus ha vinto, non avrebbe meritato di perdere, ma un pareggio non sarebbe stato una bestemmia. Il tap-in vincente di Milik è apparso episodico in un contesto che ha evidenziato i soliti problemi: sotto al vestito, al massimo le mutande. Tradotto: il gioco, questo sconosciuto nella Juve di Allegri. Inutile che ascoltatori, lettori e tifosi, si indignino e mi diano, come accaduto nel collegamento radiofonico del martedì su Rbn con Antonio Paolino, del “disfattista“. Io dico come la penso. Nessuno ha criticato la Juventus più di me per le cose inerenti al campo. Ma nessuno l'ha difesa (e ancora lo sto facendo) più di me per quanto attiene alla giustizia ordinaria  e a quella sportiva.  Pochi come il sottoscritto la difendono dalle imboscate mediatiche. Ma difenderla non significa  evitare di denunciare l'assenza di gioco.  

I  miei pensieri possono (anzi debbono) essere criticati. Grazie a  grazie a Dio, c'è  in Italia, libertà di parola. “Disfattista“ però non lo accetto: è una  volgare menzogna. 

Vedremo se contro l'Atalanta la Juventus capotterà  (si può scrivere così o con due “p“:  a scanso di eventuali lamentele di tafani dalla penna rossa) oppure ingranerà le marce alte  per continuare a restare nello specchietto retrovisore di Inter e Milan.

Nel frattempo, mi piacerebbe che la  “Triade in grigio“  avesse qualche  “sussulto bianconero“. L'Avvocato confessò ad Enzo Biagi di  provare  un fremito ogni volta che leggeva una parola che iniziava  con la “J“.  Io non credo che l'attuale presidente della Juventus, sia colto da fremiti di quel tip . Magari li potrebbe avere  per un bilancio  finalmente aggiustato. Il bilancio non “tratta“  Berardi. Che costava un Perù per un quasi trentenne. Ma che è un fior di giocatore, capace di spedire all'inferno in successione prima la Juve e poi l'Inter. 

Trasfer-eccetera (il sito che per la Procura Federale è la Bibbia) lo valuta 18 milioni. Carnevali ne chiedeva 35,  cash. In alternativa: 28 cash, più un giocatore. Uno tra Illing e Soulè, ha svelato Tmw. Magari a fine  stagione Carnevali abbasserà le pretese. O magari se Berardi avrà la continuità dimostrata in questo scampolo di campionato, le aumenterà. Nessuno però si chieda per quale motivo questo Berardi non abbia mai disputato una gara di Champion's, visto che non ha mai posto le condizioni per lasciare il Sassuolo. Per due volte la Juve ci ha provato. Magari alla terza ci riuscirà.  Ma sarà, comunque,  un rimpianto: Per Berardi, soprattutto. Che con la maglia della Juve (o con quella del Milan, che parimenti  lo trattò) avrebbe potuto avere la carriera internazionale che non ha avuto. 

Berardi alla Juve?  Solo se Allegri abiurerà finalmente al 3-5-2 che produce “stitichezza“ calcistica.  Altrimenti sarebbe inutile. Ho  un mio pensiero: se mai dovesse vincere lo scudetto (sogno fantozziano, al momento), Allegri se ne andrà da vincente. Dicendo quello che disse anche la volta scorsa: “Voglio vedere , poi chi mi sostituirà, come saprà coniugare  il risultato - che alla Juve è tutto – con il bel gioco“. 

Sotto questo profilo, difficile dargli torto: Sarri vinse lo scudetto, ma non era l'allenatore giusto per la Juve. Alle corte: di bravi in giro ce ne sono. Ma sono adatti per la Juve? Perché la Juve è una filosofia. E visto che un nuovo Lippi in circolazione non c'è, visto che Spalletti è sotto contratto con la Nazionale,  uno solo potrebbe prendere il comando, coniugando appunto risultato e spettacolo. L'uomo che  pretenderebbe di sedersi a mangiare da Cracco. E che  nonostante tutti i tentativi  (anche apprezzabili ) di affrancarsi dal mondo che lo rivelò (operaio specializzato con il cuore di un campione), non è mai riuscito a togliersi di dosso quella seconda pelle a strisce. Che ai creativi non piace, ma che  è l'unica amata dal pueblo. 

La Juve è  simbolicamente ritratta come una zebra. Ma nel 2019 in Kenya è nata una zebra a pois. Esattamente come cantava, Anna Maria Mazzini al secolo la grandissima Mina.  La speranza è che i creativi tedeschi che gestiscono le divise della Juve  non se ne siano accorti. Altrimenti una maglia nera con i pois bianchi la ammolleranno. Quindi? Quindi: Antonio Conte. Probabilmente Ancelotti, Guardiola, Klopp, Xavi,  Zidane sono (ma non ditelo a lui)  più bravi. Ma nessuno di loro potrebbe, a mio parere, allenare la Juve, con la stessa efficacia di Conte.  Allenare alla Juve è una fatica titanica, come ben sa Allegri. Se vinci è normale. Se pareggi finisci sotto processo. Se perdi arrischi di non mangiare il panettone.  Conte è messianico. E alla Juve devi esserlo. Perché magari il motore che ti mettono a disposizione non è quello della Red Bull. Ma la carrozzeria è quella della Ferrari. E la Juve, al pari della Ferrari è  una leggenda dello sport.  Sedersi sulla panchina di una “leggenda“ non è  come sedersi sulla panchina  di una squadra “ solo“ fortissima . Auguri  ad Allegri. Ma ci faccia vedere “altro“. Così è da  asfissia . 

Ha spiegato l'avvocato del Napoli che per la faccenda  degli atti trasmessi da Napoli a Roma (“ipotesi di  bilanci taroccati“) la società partenopea arrischia  niente. “C'è il precedente del Bologna con il caso Orsolini“. Ma il collega Capuano che la materia  la mastica,  predica “calma e gesso“. Il precedente, infatti,  potrebbe essere anche quello della Juve . E ha  ragione Capuano: serve che la giustizia sportiva spieghi il suo agire. Perché i sospetti si stanno accavallando. E se ormai è  praticamente  assodato (per chi vuole vedere)  che Calciopoli nacque  in qualche segreteria di partito, restano  misteriosi  i comportamenti  della Procura di Torino e di quella Federale.  Mettiamo la Procura di Torino:  ipotizza un  reato  (utilizzo di fatture false)  che neppure uno studente al primo anno di giurisprudenza avrebbe potuto ipotizzare.

Visto che essendo la Juventus una società “in perdita economica“  che non pagava imposte sul reddito,  da quel tipo di utilizzo non avrebbe tratto alcun vantaggio fiscale  Infatti l'accusa (“farlocca“) è decaduta. Ma perché, allora la Procura di Torino  “inventa“  la frode fiscale, debole fin dalla  prima formulazione?  Perché  solo ipotizzando quel reato (che non c'era)  la procura ha potuto  utilizzare le intercettazioni e perfino i trojan (come si fa per i mafiosi), come usa per il reato di “falso in bilancio“. Eccesso di  “tifo“ da parte dei pm torinesi? Non credo,  nonostante un deplorevole episodio. Bisogno spasmodico di visibilità?  A questa, credo di più. Ma non ci sono prove. E solo gli ispettori (se Nordio li manderà)  potrebbero far luce sulla vicenda.  Nordio dovrebbe farlo: la Juve è quotata in Borsa e i danni  economici e di immagine che ha ricevuto sono immani.

Più semplice decrittare invece l'agire della Procura Federale. Che inizialmente aveva assolto tutte le società,  per le plusvalenze. Ma che poi si  fa mandare gli atti dalla Procura di Torino (che non era competente e non avrebbe dovuto né potuto indagare)  e “spiana“ la Juve. E attenzione:  solo la Juve. Per ora? Vedremo. Ma il “giro del fumo“ non è poi così difficile da interpretare. Mettiamola così:  se tu aspiri ad un seggiolone istituzionale e ti spiegano che te lo daranno, ma che in cambio vogliono un “piacere“  che permetta di mettere fine ad un incubo (che come in un romanzo di Verga potrebbe  far evaporare   quella “roba“ che consente di far girare la roulette)  cosa fai?  Fai lavorare la ghigliottina e  ti fai sostenere da sanculotti e sferruzzatrici . Vedremo cosa succederà alla procura di Roma dove il processo Prisma è stato spostato. Non è detto che quel foro non prenda provvedimenti contro la Juventus.  Difficilmente quelli (ma nel mondo “all'incontrario”  e non serve disturbare il  conosciuto generale dei parà, tutto è possibile)  ipotizzati da  Santoriello e dai  suoi colleghi. Quanto a Chinè, oggi è un desaparecido. Non è detto, ricompaia. Almeno a breve . 

Aurelio de Laurentiis, seccatissimo, ha rifiutato il Tapiro offerto dal kamikaze Staffelli addirittura strattonando l'inviato di “Striscia la notizia“. Strano che un uomo di spettacolo come lui, non abbia capito che la satira di Antonio Ricci è una medaglia per chi la riceve. Pensi ai giornalisti beccati in castagna con qualche “sfondone“ che sono felici per essersi fatti  “beccare“. Il giorno dopo,  la loro popolarità sale alle stelle. “Che figura di merd...“  di Emilio Fede è diventata un mito.   

Ps:  la Nazionale Italiana Femminile ha giocato recentemente contro la   Svezia, con la quale ha perso per 0-1. Le  nordiche si sono lagnate per la località dove hanno dovuto giocare. Per le dimensioni dello stadio. Per la qualità delle  strutture (dagli alberghi, agli spogliatoi, ai servizi ) messe a disposizione. Per la carenza di mezzi  che avrebbero impedito  ai tifosi di raggiungere agevolmente  quella  località. Che ha un nome: Castel di Sangro. Alla fine anche Girelli e  compagne si sono lamentate per i motivi espressi dalle svedesi.  Ma Girelli avrebbe potuto, con dovizia di particolari, spiegare, alle ragazze del Nord, per quale (più che probabile)  motivo, la scelta della  Federazione sia caduta sulla cittadina (6500 abitanti) abruzzese.  Io sono andreottiano, ergo portato a “pensar male“ . Ma voi  potreste documentarvi. E' una storia  molto (ma  molto)  particolare.  Fidatevi .  


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