.

L'IMBOSCATA - Debito e liquidità, buone notizie in casa Juve. La squadra sarà rinforzata: ecco le tre linee guida. Il futuro di Allegri e il ruolo di Elkann: avanza un'ipotesi. Alcaraz, Yildiz e nuovo modulo? C'è qualche problema

di Andrea Bosco

La buona notizia è che la Juventus ha restituito il prestito obbligazionario da 175 milioni (5,9 milioni il costo degli interessi), lanciato in occasione dell'ultimo aumento di capitale effettuato dagli azionisti. E contemporaneamente ha ottenuto rinnovi e nuove linee bancarie e di factoring per circa 65 milioni di euro. Liquidità che le consentirà di muoversi nelle pieghe di un bilancio in "rosso" che deve assolutamente essere diminuito. Il resto è secondario.

Ovviamente, ottenendo un posto in Champion's, la Juventus otterrà liquidità (va rammentato che l'esclusione dalla medesima, nonostante un terzo posto guadagnato sul campo grazie alla premiata "ditta" Ceferin – Chinè - Procura di Torino, è costata alla Juventus un centinaio di milioni di euro) da destinare anche ad operazioni di mercato. Poi – non dico per vincerla la Champion's – ma almeno per partecipare in modo "decente" (nessuno ha dimenticato le "grezza" contro i dilettanti israeliani), la squadra dovrà essere rafforzata. Tenendo (possibilmente) quelli buoni e inserendo gente di livello.

Ovviamente tutti i giocatori della Juventus sono in vendita: nessuno escluso. E va di cuelo che la Roma non navighi nell'oro: altrimenti per 30-35 milioni anche il ragazzino che le è stato dato in prestito se ne andrebbe. Così come è andato Dragusin, (via per 1,5 milioni e fortuna che la Juve abbia potuto incassare- pare 6-7 milioni, per la cessione del difensore del Genoa in Premier) così come è andato (per 3 milioni di euro, a prezzo di saldo) Filippo Ranocchia (3 gol nelle ultime 4 gare) al Palermo.

Certo vedere (ancora) in circolazione lo sciagurato Alex Sandro, fa pensare sulle scelte effettuate dalla società e probabilmente dall'allenatore. Che a dire il vero ha lanciato molti giovani, smentendo (di necessità – virtù) le sue abitudini. Ma zavorrato da un gioco "conservativo" (inutile parlare di bel giuoco, di gioco difensivo: dietro al gioco c'è di più a cominciare dai cambi, dalla comunicazione, dai metodi di allenamento, dalla gestione della gare) ne ha migliorati pochi. Gettare la croce addosso ad Allegri è patetico: il suo pedigree parla per lui. È uno chef stellato. Ma il suo menù è il medesimo da troppo tempo. Diciamo che Allegri ha la classe di un Artusi: un classico. Ma oggi le "stelle" della premiata guida le beccano le nuove generazioni.

Quindi: segui i soldi, recita una antica "pratica" pratica giudiziaria. E la mission della Juventus è, primariamente, abbassare il monte ingaggi, vendere gli esuberi, puntare sui giovani, da valorizzare e poi da cedere. Come l'Atalanta? Esatto. Non piace? Farsene una ragione. La Juventus non investirà mai 50 milioni per l'olandese dei bergamaschi, per quanto bravo (e lo è) possa rivelarsi. Non scucirà mai 40 milioni per Goretzka. Congederà appena potrà Pogba. E non si straccerà le vesti se Rabiot non rinnoverà. Capitolo Allegri: ha ancora un anno di contratto. La sua, di "mission", è portare la Juventus in Champion's. In quale posizione non farà differenza. Io reputo che non resterà in scadenza di contratto. Non è escluso gli venga offerto un rinnovo: magari un biennale a cifre sensibilmente defalcate rispetto a quanto percepisce. Yaki se ne sbatte dei mal di pancia dei tifosi e degli "out" che sono arrivati fino a New York.

Se Allegri accetterà, la panchina della Juve sarà ancora sua. Del resto, dove mai potrebbe trovare J.E. uno che agisce contemporaneamente da allenatore e general manager, e gli fa anche da "parafulmine"? Perché questo è stato Allegri in questi ultimi due anni: un uomo che ha una precisa idea di calcio, ma che, obtorto collo, ha dovuto indossare panni pirandelliani. Tanti, troppi.

Che succede ora? Non ho sfere di cristallo da consultare. Sarebbe anche ora di tornare a vincere. Ma per farlo servirà attingere a forze nuove: il texano, per dire, che ha tirato come pochi altri la carretta, ormai vaga per il campo in cerca della bombola di ossigeno.

Cambierà modulo, Allegri? Ma per favore. Ma voi davvero vi mettereste nelle mani di questo sconosciuto Alcaraz a centrocampo con Yildiz dietro alle due punte? Serve equilibrio in campo. Serve una difesa che faccia il suo lavoro e un attacco che la butti dentro. Ma servirebbe anche un centrocampo che sappia difendere, impostare, offendere. La Juventus non ce l'ha. E per questo continua a soffrire.

La Juve becca in difesa perché a centrocampo i singoli non riescono a tenere la posizione. Perché la palla circola con una lentezza esasperante, spesso imprecisa. Perché nessuno riesce ad inventare. E se non inventi, puoi avere in attacco anche Ronaldo il Fenomeno assieme a Van Basten ed egualmente faresti fatica. A Vlahovic arrivano due, massimo tre palloni giocabili a partita. Colpa di Allegri? Un poco anche sua. Colpa soprattutto della pochezza tecnica dei centrocampisti.

Vediamo se riusciranno a steccare anche con il Frosinone. Una squadra che ha talento, ma che nelle ultime uscite è stata impallinata come l'orsetto del Luna Park. Dimenticare il punteggio tennistico rifilato in Coppa Italia. Vincere: magari anche di corto muso. Dietro stanno "bussando". E se non si trovano rimedi, prima o poi, la porta la apriranno.


Altre notizie
PUBBLICITÀ