SOTTOBOSCO - La brutta copia della Juve che fu. Ci sta tutto, ma non che al 22 marzo la squadra cammini e non abbia un gioco. Paratici, Pirlo e l'Isola che non c'è. Urge profondo rinnovamento. Io, onestamente "disonesto"

Si chiama Juventus ma è una brutta copia della squadra che fu. Un lettore (risparmio il nome , perché non è bello infierire) mi aveva scritto una mail “bacchettandomi“ per aver definito nella mia ultima “Imboscata“ fallimentare la stagione della Juventus. Non saprei, francamente, come diversamente definirla. Spero sia finita la “ciurla“ della “rimonta“ e del “decimo scudetto“. Ci può stare, di perdere: specie dopo 9 stagioni di successi. Ci può stare di avere sfortuna, infortuni, errori arbitrali. Non ci può stare che al 22 di marzo la squadra non abbia un gioco. Non ci può stare che sul campo cammini. Non ci può stare abbia perso anche il simulacro del furore agonistico che fu. Non ci può stare sia ancora agli esperimenti. La Juventus abbisogna di un profondo rinnovamento. Ha vinto per tante stagioni. Ma nelle ultime due ha sbagliato tutto quanto poteva sbagliare: concettualmente . La Juventus ha perso la sua anima. Oggi non è il Bayern , ma neppure una Atalanta. Oggi è una nobile decaduta che costa troppo e non rende per quanto costa. Ha ringiovanito, non sempre bene. Dal suo vivaio non esce un giocatore da prima squadra dai tempi di Giovinco e Marchisio. I Fagioli sono lì: a 20 anni ritenuti troppo giovani per avere spazio.
Non so cosa farà la proprietà, cosa farà la presidenza. Ma oggi, proprietà e presidenza stanno sbattendo contro la dura realtà: giocatori super-pagati e sopravvalutati. Giocatori scarsi. Giocatori spocchiosi. Giocatori che “promettono“ e mai mantengono. Giocatori con una andatura da pensionati al parco.
La squadra è da rifare. Ma qualche cosa da rifare c'è anche in società. La squadra non l'ha messa assieme Andrea Pirlo: l'ha costruita Paratici. Ma Pirlo ci ha messo del suo cercando inutilmente “l'isola che non c'è“. Il calcio non è, non può essere e mai sarà “liquido“. Pirlo aveva illuso: poi si è perso nella fragilità di una inesperienza che gli ha fatto sbagliare formazioni, cambi, approccio. Non so come si allenino alla Continassa. Ma contro il Benevento la Juventus ha perso oltre il 70% dei contrasti.
L' errore di Arthur che ha determinato la sconfitta non è solo un errore. E' una idea superficiale di calcio. La Juve va ripensata. E non so come potrà fare. Chissà se con Pirlo o altri. Fino ad ieri non avevo dubbi. Ma ora , fuori dalla Champions, con il campionato compromesso, anche il quarto posto, obiettivo minimo, appare in forse. Al pari del futuro che forse non vedrà più in bianconero Ronaldo.
Un saluto dal vostro cronista “disonesto“. Io sono tra quelli che reputano il campionato falsato. Ma non ho scheletri nell'armadio: lo sto scrivendo da mesi. Io ritengo meritato lo scudetto (se lo vincerà) dell'Inter. Nell'ambito di un campionato falsato. Non dalle Asl e neppure dal Napoli, che ha fatto (peraltro “con dolo“, aveva scritto Sandulli ) i propri interessi. No: il campionato è stato ed è falsato da una Federazione imbelle che ha consentito al Coni di fare “giurisprudenza“. Ci dica Gabriele Gravina: perché ha disertato il Collegio di Garanzia del Coni? Ce lo dica: lui che certamente fa parte degli “onesti“. Le Asl sono la foglia di fico che non riesce a coprire le indecenze. Non si gioca in Italia, ma si è giocato in Europa. E ora si giocherà con le Nazionali. Si è girato dall'altra parte anche Andrea Agnelli. Che come Garibaldi ha detto: “Obbedisco“ . Sfido chiunque a dire che un campionato nel quale una gara di andata si disputerà mesi dopo avere disputato la gara di ritorno, non sia un torneo sghembo. Io forse sono “disonesto“ . Ma di un “disonesto“ si puo' comprendere che sia “onestamente disonesto” .
E' piuttosto dagli onesti che devi guardarti. “Perché non puoi mai prevedere quando faranno qualche cosa di incredibilmente stupido“. Firmato: capitan Jack Sparrow.