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L'IMBOSCATA - Chinè anti-Juve: tanti, troppi indizi. Lo scippo dei "figuranti" Uefa. Calciopoli, ecco perchè Elkann ha rinunciato ai ricorsi. Rivelazioni su Gravina. Giuntoli rinforzerà la squadra: strategia e budget

di Andrea Bosco

I “figuranti“ dell'Uefa hanno scippato un “Pallone d'oro“ alla Juventus. Quello di Fabio Cannavaro assegnato al Real Madrid. Niente di nuovo. Da quando è nata, 126 anni anni fa, la Juventus, tra gioie e dolori, scandali, ha dovuto mettere in conto anche l'ostilità del  restante mondo. Hanno contribuito in tanti. Presidenti che “profumano di bucato“, immemori delle proprie nefandezze. Presidenti che si dichiarano  “arrubbati“. Calciatori che ancora spandono fiele per questo o quell'episodio avvenuto nei tempi nei quali “Berta filava“. Poi ci sono i ricattatori. Poi ci sono le alci,  gli avvoltoi, i corvi, gli sciacalli e gli squali. Ma ci  sono anche i procuratori federali. Quelli che fornivano false intercettazioni alla Commissione antimafia.  E che indagavano sulla (ipotetica)  mancata segnalazione di un “fuorigioco“ in un Cagliari – Juventus. Quindi non deve stupire che lo zelante procuratore Chinè (insensibile, per ora, alle schifezze perpetrate da altri club nei dintorni delle plusvalenze, ma implacabile nello sanzionare la Juventus con 10 “afflittivi“ punti in classifica  per le proprie)  si sia chiesto per quale motivo a seguito del  “pugno“ di Gatti non sia stata applicata la prova televisiva. Evitando però contemporaneamente  di chiedersi per quale motivazione, la condotta "truffaldina" di Faraoni  (Oscar come attore non protagonista) egualmente dalla “prova televisiva“ non sia stata presa in esame.  Ma  sarei un ingenuo a continuare a chiedermelo. Il motivo è il medesimo per i quale gli ululati razzisti a Lukaku all'Allianz hanno prodotto pagine di giornale, servizi televisivi, interrogazioni parlamentari. E quelli degli ex tifosi del belga (oggi con la maglia della Roma)  al Meazza siano passati velocemente in “cavalleria“ . 

126 anni: storia cominciata su una panchina grazie alla passione di alcuni ginnasiali. La verità? I tifosi, delle squadre rivali della Juventus (grandi o piccole siano) hanno  bisogno di quel  “nemico“. Per giustificare  i fallimenti, le frustrazioni, gli insuccessi.  

Si va presto a Firenze. Nella speranza di poter vedere una bella partita. Come la scorsa stagione, quando Italiano confinò Allegri dietro alla lavagna.  

Volete sapere per quale motivo la Juventus ha rinunciato a ricorrere per Calciopoli al Consiglio di Stato? Lo ha svelato sul “Corriere della Sera“ Francesco Bertolino.  Perché i processi sportivi sono costati ad Elkann la bellezza di 115 milioni di euro. Scritto e certificato  dal consiglio di amministrazione della Juventus. Il titolo è acchiappante ma in realtà il resto dell'articolo si sofferma per lo più sul bilancio in rosso, sulla ricapitalizzazione, sulle richieste di arbitrato presentate da Cristiano Ronaldo che da Madama vorrebbe 19,5 milioni di euro di arretrati.  Nel segno dell' “ottimismo“, Bertolino, chiosa: “resta da vedere se gli altri azionisti  (diversi da Elkann n.d,.r) vorranno partecipare al terzo aumento di capitale in quattro anni“. Difficilmente, però, immagino  si arriverà a quanto Bertolino ipotizza: “Il consiglio potrebbe dover ricorrere al paracadute di un consorzio bancario che garantisca la sottoscrizione delle azioni inoptate dagli attuali soci“ .  

Dice che a gennaio, Giuntoli, provvederà a rinforzare la squadra. Visto che finora Weah non si è rivelato così produttivo è possibile che dal Frosinone rientri dal prestito Soulè che con Di Francesco sta facendo bene.  E reputo che le squalifiche di Fagioli e Pogba, imporranno alla Juve di mettere sotto contratto un centrocampista. Nessuno che costi più di 20 / 25 milioni. Nessuno da pagare “subito“ . Uno piuttosto da poter rateizzare. 

Segnalo, in chiusura, le rivelazioni del collega de La Verità Alessandro Da Rold sul presidente Gabriele Gravina. Scrive Da Rold che Gravina vanta  una estesa rete di relazioni:  “dalla politica, al mondo dello spettacolo, dalla magistratura,  fino al comparto sicurezza“.  A  sostegno di questa tesi, Da Rold spiega come esista un video  del  22 ottobre 2023 che ritrae al tavolo di un ristorante romano, assieme al presidente della Figc, il “sorcino“  Renato Zero,  Adriano Galliani, number one del Monza e neo senatore di  Forza Italia,  Gigi Marzullo star televisiva (“si faccia una domanda, si dia una risposta“) e l'ex  comandante generale della Guardia  di Finanza,  Giuseppe Zafarana. Tutti cantando a squarciagola “I migliori anni della nostra vita“.  Si immagina con piena soddisfazione di Gravina che recentemente ha definito la sua Federazione come “la più efficiente  da quando esiste la Figc“. Ovviamente, pranzare in compagnia  non è reato,  è lecito. Neppure lo è assumere i figli di noti personaggi. E infatti Gravina, ha assunto  (il premier era Mario Draghi)  Marta Giorgetti  figlia del ministro leghista delle Finanze: arrivata al Club Italia per uno stage, oggi   la signorina vanta un contratto a tempo determinato. Poca roba: o glielo rinnovano, oppure il contratto si estinguerà. 

Dopo  la vicenda dei calciatori  ludopotici  messi nel tritacarne da Fabrizio Corona, il vicepremier Matteo Salvini  (leader della Lega)  aveva  chiesto le dimissioni di Gravina. Così, per la cronaca.  Al comitato Euro 32 (Europei che  l'Italia dividerà con il sultano Erdogan)  è arrivato invece  Filippo Tajani, figlio del ministro degli esteri Antonio, nonché coordinatore di Forza Italia.  Trentenne, il giovanotto  sta facendo i primi passi come procuratore nel mondo del calcio. Secondo “Storie & Sport“ ad assumerlo sarebbe stato Giovanni Valentini, responsabile dell'area marketing e diritti televisivi  figlio del più noto Antonello, istituzione calcistica nazionale fin dai tempi di Antonio  Matarrese.  Altro? Una cosa: Paolo Boccardelli, presidente Covisoc che come noto è (Shakespeare, in questo caso è di rigore) la Commissione di Vigilanza che controlla le società di calcio professionistiche, dovrebbe essere in scadenza di mandato. Al suo posto i boatos  all'interno del Palazzo, accreditano  Germana Panzironi,  già giudice del Tar.  Tribunale con  il quale la Procura Federale ha, non infrequentemente, rapporti di lavoro . 

Devo riconoscerlo: Gabriele Gravina è un fuoriclasse.  E il suo stipendio contestato pubblicamente dal senatore leghista Roberto Marti, presidente della Commissione Sport e Cultura a Palazzo Madama che gli ha rammentato il doppio stipendio (Presidente Figc e Vice in Uefa)  percepito e che sarebbe superiore a quello del premier Giorgia Meloni, è  meritato. Se non altro perché cantare in pubblico con alcuni stonati avventori (pare invece che Gravina con la melodia se la cavi)  deve essere stata una fatica improba. Ma cosa non si farebbe per la “Federazione più efficiente da quando esiste la Figc“? 


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