L'IMBOSCATA - Caos derby d'Italia, c'è un solo responsabile (che non se l'è sentita). La verità di Fagioli. E la prova tv? Media a due velocità (informatevi su amicizie). Ceferin ha il suo valletto. La Juve si allei con Adl e Lotito
di Andrea Bosco
La verità è che la colpa del “bordello“ accaduto all'Allianz al termine di Juventus – Inter ha un solo responsabile: l' arbitro Massa. Se Massa avesse (come avrebbe dovuto) estratto il cartellino rosso per l'entrata indecente di Lukaku su Gatti, invece che il giallo, nulla sarebbe accaduto.
Lukaku avrebbe preso anzitempo la via degli spogliatoi e non avrebbe potuto essere parte “in causa“ nel finale western di Torino .
Ma Massa (non nuovo a decisioni bizzarre e sempre pro Inter, vedi il rigore non visto su Belotti quando vestiva la maglia del Toro, vedi il mancato rigore- Massa era al Var - pro Atalanta, quando steso a terra Lautaro gaglioffamente afferrò la gamba di un giocatore bergamasco) “non se l'è sentita”. Il fallo era inutile e violento.
I fischi, i “ buuu”, gli insulti all'indirizzo dell'attaccante belga iniziano dopo quell'intervento a fine gara. Non è vero che “per tutta la partita Lukako“ è stato fatto oggetto di razzismo. Ovviamente , questo non giustifica, né quei cori, né il razzismo di fondo che esiste allo stadio di Torino e in tutti gli stadi italiani. L'Italia non è un paese razzista, ma molti italiani lo sono.
In ogni caso, Fagioli, probabilmente non avrà detto niente di particolarmente “intelligente“ ( Ravezzani, Telelombardia ) citando gli episodi del Meazza contro Kostic e Vlahovic, ma ha detto la verità. I due serbi sono stati gratificati di “zingaro“ per tutta la gara dalla curva interista in occasione di Inter – Juventus.
E a fine gara la scena western di Milano è stato solo l'anticipo di quanto accaduto qualche giorno dopo a Torino. Per i fatti dell'Allianz la Juve ha offerto collaborazione (per individuare i colpevoli) “ma non si è scusata con l'Inter“ ( Visnadi “Il Giornale“). Male se la Juve non si è scusata: spero lo faccia . Ma l'Inter? Si era scusata per gli epiteti contro Kostic e Vlahovic? No: non si era
scusata .
Esiste sempre una doppia velocità: nella quale i giocatori della Juventus sono sempre “figli di un dio minore“. Come spiegava Franco Carraro, presidente federale ai tempi di Calciopoli al designatore Bergamo: “Nel caso, per carità che non venga favorita la Juventus“ .
Due velocità anche per l'esposizione dei media Che neppure si preoccupano di nascondere le proprie simpatie. Quanto è durato in pagina “il casino“ di San Siro? Un giorno. Per i fatti di Torino, la canea sta divampando. E continuerà: nel solco di altre “canee“ .
Quelle relative alle vicende giudiziarie del club di Elkann. “Affondate la Juventus“: sembra l'ordine dell'ammiragliato inglese: “Affondate la Bismark“. Affossate la Juve: Che deve stare “a dieta“ dopo 9 scudetti di fila. Deve stare all'Inferno. Lo ha deciso il Palazzo. Questione di “vendite“? Ma no: i giornali quasi non vengono più comprati, il giornalismo è un mestiere in declino. Questioni “politiche“. Informatevi sulle “amicizie“ dei media italiani e capirete.
Morale: la curva Sud della Juventus è stata chiusa dal giudice sportivo per un turno. E la cosa mi trova d'accordo. A patto che lo stesso metro punitivo venga adottato per qualsiasi altra curva. Lukaku e Handanovic hanno preso un turno (per atteggiamento provocatorio il primo, per rissa il secondo) di squalifica. Tre ne ha prese Cuadrado (per rissa a fine gara e per aver dato un pugno ad Handanovic). Giusta punizione. Ma perché Cuadrado si trasforma in pugile? Se hai sangue nelle vene e uno offende la moralità della tua mamma, inevitabilmente esplodi un diretto. E' capitato anche a me quando giocavo. E a me un solo pugno, non bastò. Infatti io di giornate di squalifica ne presi 5. Nessuna punizione per il dirigente dell'Inter che è arrivato al contatto fisico con Massa. E nessuna punizione per Dumfries che a fine gara ha rifilato, nella mischia, un calcio dove non batte il sole, a un giocatore della Juve. Nessuna “prova televisiva“ assunta. Mica siamo ai tempi di Calciopoli, quando Ibra (con maglia della Juve) fu squalificato per le immagini prodotte da Mediaset ( he allora forse si chiamava Fininvest). Massa non se l'è “sentita“ di infarcire il referto di dettagli. Da quanto di è visto in campo, avrebbero dovuto essere squalificate mezza Inter e mezza Juventus.
Vogliamo dirlo, oppure facciamo ancora finta di niente? Vogliamo spiegarlo che si o-dia-no. Da decenni si odiano. E non c'è verso di uscirne . Anzi un modo ci sarebbe: la rinuncia (non dico la restituzione alla Juve) allo “scudetto di cartone“. Fino a quel momento (Guido Rossi ma che cazzata hai mai fatto?) si detestavano. Oggi si odiano. E non tanto per i comici che “sfottono”. Fanno i comici, il loro lavoro. Qualcuno lo fa male, ma fa parte del gioco. Si odiano perché non riescono ad “accettarsi“. L'Inter pretende di “profumare di bucato“. La Juventus non accetta che un “imballaggio“ spicchi nella bacheca interista. Tutto qu . L'Inter ammetta le sue colpe (prescritte). La Juventus ammetta le sue (e ce ne sono: anche se non sono quelle sanzionate“ sull'onda del sentire popolare“): Non dico che alla fine si stringano la mano. Ma almeno evitino che ogni gara che le coinvolge finisca nel porcaio visto martedì scorso. Passano gli allenatori, i giocatori, i dirigenti, invecchiano i tifosi: la solfa resta la medesima. La cosa si risolve sono con la reciproca ammissione delle proprie responsabilità.
Lette le notizie: le procure hanno aperto una indagine sulle plusvalenze di Lazio, Roma e Salernitana. Ma le “mosche cocchiere“ si sono già affrettate a scrivere che la loro situazione “è ben diversa da quella della Juve“. Non avevo dubbi. Ancora non si sa di cosa siano accusate queste tre società' ma ”loro“, sanno.
Intanto il Consiglio di Stato ha motivato: la procura federale (ergo la Federazione) ha compiuto un atto oltraggioso negando le carte Covisoc alla difesa della Juve. Hanno scritto che questo potrebbe cambiare tutto in sede di discussione al Collegio di Garanzia del Coni.
Non sono così ottimista. La notizia ferale è che Gabriele Gravina è diventato il valletto di Ceferin con il ruolo di vicepresidente Uefa. Io – mi siete testimoni - che l' avevo scritto con mesi di anticipo - non mi sono stupito. A quello mirava Gravina: quello ha ottenuto. Se poi i “denari“ siano stati i proverbiali “trenta“ o qualche cosa di più, lo sapremo vivendo. Gravina vice di Ceferin è paragonabile a Dracula alla vicepresidenza dell'Avis. Nessuno parli di “patteggiamento“.
Gravina va esautorato in Italia. La Juventus si allei con de Laurentiis e con Lotito. Il nemico del mio nemico è il migliore dei miei amici. Occhio alle “palle”, anche qui. Il detto non ha origini arabe. E i latini lo hanno adattato. Il detto è ebraico, presente nell'Esodo. Serve una alleanza tra quanti non si riconoscono nel calcio di Gravina, quanti vogliono le riforme, decurtando il numero delle partecipati ai tornei, quanti non sopportano più una giustizia sportiva che è diventata peggio dell' Inquisizione spagnola, quanti vogliono che l'elezione del presidente federale non sia bulgara (a proposito di democrazia: in Uefa Ceferin era l'unico candidato, così come candidato solitario sarà Infantino per il seggiolone della Fifa) , quanti vogliono uno sviluppo diverso per il calcio della nazionale. Gravina è il gattopardo che finge di cambiare “affinché tutto resti come prima“. Il l'uomo di “apparato“ che non ha mai pensato di fare veramente le riforme. Per lui le “convergenze“ sono parallele. Sembra il Cavaliere Inesistente di Italo Calvino: una armatura vuota che non si addormenta per evitare di cessare di esistere. Una armatura che al “convito amoroso“ deve dissertare per tutta la notte su come vadano piegate le lenzuola perché sprovvisto di “altri argomenti“. Ma che con le parole manda la dama in “estasi“. Perché certi “inesistenti“, con le parole sono maestri. Con le parole.
La Juventus può sperare nel Collegio di Garanzia del Coni. Ma soprattutto nel Tribunale di Madrid. Quanto le sta accadendo è frutto della sua adesione alla Superlega. In difesa del suo monopolio Ceferin è disposto a tutto. Sembra Paperone che si tuffa nei dollari. “E' mioooo“ urlava Paolo Rossi allo Strehler di Milano, nei panni di un personaggio di Moliere che satireggiava un noto politico. Se Madrid decreterà che il monopolio Uefa è illegale, la Superlega diventerà una realtà. E sarà la fine di Ceferin (e di Gravina). Ma nel frattempo la Juve si attrezzi ad una alleanza. I comuni lombardi erano divisi e litigiosi. Ma per sconfiggere il Barbarossa si allearono. La cosa buffa (a testimonianza che la storia sovente ha corsi e ricorsi) è che l'Alberto da Giussano del calcio italiano potrebbe essere meridionale e chiamarsi Aurelio. Al quale di tutto si può dire: tranne che non abbia carisma, che non abbia le idee chiare, che non sia abbastanza cinico per allearsi con i suoi storici “inimici“. Ma soprattutto non si può dire che non sappia gestire bene, dal punto di vista economico e dello sviluppo calcistico un club. Il Napoli è la testimonianza che l'imprenditore De Laurentiis ci sa fare. E' uno che non ispira grande simpatia, ma è uno con la schiena dritta. Anche e soprattutto in materia di sicurezza allo stadio. Uno che non si piega ai ricatti. Capeggi una grosse koalition, De Laurentiis. E spedisca Gravina a baciare sine die la pantofola a Ceferin. Finché potrà. Perché se poi il Tribunale di Madrid....