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Next Gen-Pianese, Birindelli e il suo passato: "Giocare alla Juve è stato un sogno, ma ora sono un avversario"

di Marco Spadavecchia
Birindelli alla Pianese

Undici anni lungo un ciclo di gioie e dolori, compreso quello della retrocessione in serie B post Calciopoli. Il cammino di Alessandro Birindelli in bianconero, alla Juventus, è una storia scritta sulle pagine che scandiscono il tempo della Vecchia Signora dal 1997 al 2008. "Ho trascorso undici anni a Torino in una società che mi ha dato tanto – dice l'ex bianconero domani avversario della Next Gen alla guida della sua Pianese, club di Piancastagnaio anch'esso bianconero –. A Torino ho avuto la possibilità di giocare nel calcio che conta, di crescere come atleta e come uomo. È normale provare un affetto enorme. Ma domani saranno avversari, e per 90 minuti sarò concentrato esclusivamente sulla Pianese – confessa l'ex terzino, già avversario scomodo della Juventus Primavera alla guida di pari età dell'Empoli –. La Juve era la squadra che tifavo fin da bambino. Mi trovai catapultato dalla serie B a una formazione che l'anno prima aveva vinto la Champions League: un sogno".

NEXT GEN-PIANESE –  Al di là dei ricordi, c'è il presente: si gioca domani, stadio Moccagatta, ore 20.30: i toscani sono a +2 rispetto alla Juventus. E ad Alessandria sarà una sfida per la quota playoff. "Parliamo di una squadra con tanti giocatori di prospettiva, destinati a palcoscenici di alto livello – dice Birindelli presentando la gara contro il suo passato in conferenza stampa –. Non lo scopro io: hanno grandi qualità tecniche, palleggiano molto, amano gestire il possesso, occupano bene gli spazi tra le linee con continui movimenti. Sono difficili da affrontare, diversi da tutte le altre squadre. Per questo servirà essere ancora più compatti e attenti tra i reparti, altrimenti rischiamo di esporci alle loro qualità".


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