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Spalletti: “Fa piacere sentire la forza e la passione di John Elkann. Conceicao deve fare più gol. Su Bremer e Rugani…”

di Camillo Demichelis

Luciano Spalletti parlerà in conferenza stampa alla vigilia della gara contro il Bologna valida per la 15ª giornata di Serie A. TuttoJuve.com riporterà le sue parole in diretta: 

Sulle parole di John Elkann?
"Anche se sono arrivato da poco tempo, posso coinvolgere tutta la squadra. Fa piacere sentire ancora la forza e la passione di John Elkann e della famiglia per uesto club. Dà a noi dare forma e sostanza a questa passione onorando il passato e costruendo il futuro dello stesso livello e anche migliore come ci ha detto Elkann quando ci è venuto a trovare".

Come stanno Bremer e Rugani?
"Rugani si può usare in maniera ridotto. Per Bremer, per la delicatezza della cosa, lui è uno di quelli che h questa disponibilità però si vede che ha bisogno di tempo, bisogna andarci cauti per non metterlo in difficoltà. Per quanto riguarda il cambio modulo. Io mi stupisco ancora quando sento parlare di schemi in campo e caselle in campo. Nel calcio attuale è cambiato non vinci occupando posizioni ma gli spazi. Ormai si va all'uno contro uno a tutto campo e bisogna adattarsi a questo calcio. Vero che ho idea di mettere la squadra con questo 4-3-3 o 4-2-3-1, voglio provare a fare qualcosa di diverso, ma è solo un discorso di partenza perchè poi la partita ti porta ad altri moduli, perchè la partita ti obbliga a fare tanti cambi durante la partita. Ora è un discorso individuale che lo metti a disposizione della squadra".

Sul Bologna?
"Bisogna fare i complimenti a chi lo allena e chi lo ha costruito, sta facendo vedere di avere grande qualità e sanno dove vogliono andare. Non hanno timore di niente, ti costringe ad una quantità di duelli, cerca di chiuderti, ti indirizzano dove vogliono, non gli interessa quanto spazio hanno dietro le spalle. Per essere bravo a far la partita devi abbattere questi recinti, non fare uomo contro uomo ma uomo oltre l'uomo. Se non siamo pronti a questa condizione per noi sarà una serata complicata da raccontare

Conceicao può essere più decisivo?
"Questa è la sua evoluzione e deve andare a cercare di fare più gol, più determinato in fase difensiva, perchè ha questo spunto micidiale. Magari dobbiamo anche farlo migliorare nei contrasti, nella fase difensiva e duelli, però abbiamo visto grande disponibilità da parte sua. Siamo sulla buona strada".

La Juve ha sempre fatto fatica negli scontri diretti...
"Probabilmente la personalità è un elemento fondamentale nel calcio. Se una volta aveva personalità chi rischiava la giocata ora ci vuole nell'accettare la partita a tutto campo, nell'andare a indirizzarli negli spazi dove tu vuoi al di là del gesto tecnico. La partita va riempita di quello che serve nel calcio moderno e noi dobbiamo fare passi in avanti in queste cose. Ormai fanno tutti così e diventa una costante quella di sapersi ritagliare dove voglio andare, per avere un voto sufficiente in pagella basta una giocata, per fare una partita da campioni bisogna stare dentro il cuore della squadra per 90' e vicino al pallone. Una giocata sola non basta più, ora è un altro il modo di ragionare".

Come si evitano certi primi tempi?
"Serve quello che ho appena spiegato. Ci sono due tipi di partita nella stessa gara. Il comportamento di squadra e una condizione agli svolgimenti di gioco di carattere individuale. L'episodio individuale che può fare la differenza. C'è un limite dove questo non si può fare, può capitare 1 volta, non che spesso poi si mette che questa l'ho interpretata male, mi sento frustrato perchè non mi doveva capitare e non ho saputo reagire... è una roba che siamo disponibili e si fa quello che ci vuole senza presunzione, senza confini, senza esitazione. Si va a fare quello che c'è bisogno di fare, quello che è il motivo per cui siamo qui".

Si rivede in Italiano?
"A me garberebbe perchè sono più grande di Italiano, ma tornare indietro non si può. Sicuramente da Italiano si può imparare qualcosa e secondo è uno dei più forti che abbiamo. Io ho detto a tutti di prendere Italiano, non solo a De Laurentiis".

Ha vissuto altre situazioni simile?
"Nessuno mi convincerete a non aspettarmi grande cose da questa squadra, nessuno mi convincerà che non sono bravi. Non mi convincerete a non pensare che supereremo questi limiti. Nel mio lavoro è sempre stata complicata, ma ho continuato a fare quello che dovevo fare. Un allenatore deve essere ossessionato dal poter modificare, migliorare la squadra. Uso il dialogo perchè li vedo interessati e disponibili, se ci fosse bisogno poi si dialoga anche meno.

Ha sentito Elkann? Quando ci vorrà per vincere?
"Ho sentito e visto John Elkann. L'ho visto ieri e ogni tanto mi manda i suoi pensieri e sono cose che mi fanno piacere. Oggi ha parlato di futuro e dobbiamo avere in mente quel pensiero lì. Quando fai parte della Juve devi pensare al massimo che si può realizzare e stare nella tavolo rotonda".

Spalletti spiega la decisione di non andare in ritiro: "Il ritiro, non andremo più in ritiro. Il ritiro non è un luogo ma una condizione mentale. Non si va più in ritiro perchè per quanto mi riguarda è una fatica maggiore. Le ho viste tutte le strade da percorrere e questa è un fatica in più. Ai ragazzi che vengono dall'estero, chi ha mogli, figli... da stasera cominci il viaggio, poi la borsa, vai là e tutto il giorno pensi la partita e tutto diventa una corrosione per i muscoli e la testa. Se si ha a che fare con un gruppo di bravi ragazzi, che la condizione mentale è corretta come quelli della Juventus, non si va in ritiro. Chi veste la maglia della Juventus è sempre in ritiro, anche quando è a casa perchè lo sa che dipende dai risultati. Quindi, si parte domattina.

Termina la conferenza stampa di Luciano Spalletti


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