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POGBA: "Tornare alla Juve è stata una scelta di cuore, dobbiamo riprenderci il posto che ci spetta. Allegri? Con lui ho un rapporto molto forte"

di Giuseppe Giannone

Intervistato da "GQ", Paul Pogba, centrocampista classe 1993 della Juventus e della nazionale francese, affronta diversi temi, primo tra tutti quello del ritorno in bianconero: "A me piace pensare e dire che è il mio cuore che ha fatto la scelta. Era anche forse il momento giusto per tornare qua. Gli ultimi tre anni a Manchester, condizionati anche dagli infortuni, non sono andati come volevo, non è un mistero. Ho pensato che se a questo aggiungevamo il fatto che anche la Juve arriva da due anni in cui non ha vinto lo scudetto, era una bella sfida per entrambi. E forse era il momento giusto per ritrovarci e provare a riprenderci il posto che ci spetta, a me e alla Juve. E soprattutto per tornare a vincere. Io voglio giocare sempre, e voglio dare il massimo. E dentro di me so che questa maglia è speciale, tira fuori il mio meglio. Abbiamo costruito una bella storia con questa squadra, che non ho mai dimenticato anche quando sono andato via dalla Juve. Tornare qua per me è sempre un motivo di spinta, di stimolo a fare bene. Non ho mai avuto dubbi che questo fosse il mio posto.

La mia prima esperienza alla Juve? La prima volta qui ero più giovane e non avevo l’esperienza che ho adesso. Sono cresciuto nella vita personale, ho due bambini, una moglie, e anche come calciatore. Ho vinto il Mondiale con la Francia, l’Europa League con lo United, ho giocato con grandi giocatori e una grande squadra. Ho imparato tanto lì, era totalmente diverso dalla mia esperienza precedente. Dovevo prendermi più responsabilità che invece avevo meno qui alla Juve quando ero giovane e avevo giocatori esperti vicino a me. Adesso mi guardo e penso che sono diventato come questi giocatori, come Pirlo, come Buffon, come Chiellini. E ora tocca a me fare alla Juve quello che hanno fatto loro.

Allegri? Ho sempre avuto un rapporto molto forte con il mister. Bello, onesto. Lui mi conosce e mi ha sempre spinto quando eravamo qua insieme. Anche quand’ero a Manchester siamo rimasti in contatto e abbiamo parlato molto.

Le critiche? Sai, avendo iniziato a giocare ad alti livelli molto giovane, sono abituato a gestire le voci. Fa parte del gioco: come atleti conviviamo con elogi e critiche settimanalmente, sapendo che dobbiamo mantenere un equilibrio e la concentrazione sul nostro lavoro".


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