NIENTE ALIBI

La sconfitta di ieri è una di quelle che si incartano e si portano a casa, inutile parlare di campo impraticabile, cosa vera cosa e giusta, ma il campo valeva per tutte due le squadre, come a Istanbul, dove il campo era un campo di patate ma c'è anche per gli avversari e  anche ieri il terreno di gioco valeva per i Grifoni. La legge del calcio di ieri è chiara: chi sbaglia paga ed i cocci sono suoi, bon vale la pena aggrapparsi al campo e tanto meno alle valutazioni dell'arbitro Mazzoleni che ieri ha permesso oggettivamente un gioco troppo maschio e  troppi falli ai rossoblù con pochi ammoniti.

I bianconeri sono usciti sconfitti a causa della più classica delle equazioni pallonare: chi segna vince.  Davanti un portiere in grande serata come già capitato in altre occasioni, devi segnare e queste partite sono partite che devi vincere se vuoi vincere un campionato.

La gara di Marassi è un campanello di allarme che arriva da Genova perché l'anno scorso a Genova i bianconeri avevano fatto molto peggio, subito il triplo dei tiri degli avversari ma avevano vinto, quest'anno hanno giocato molto meglio ma alla fine hanno perso.

Se la Juventus vuole vincere questo scudetto deve ritrovare quella cattiveria ma cattiveria sotto tutti i punti di vista, dall'arrivare prima sul pallone, alla cattiveria che ti porta a lottare per vincere fino alla fine e soprattutto che ti porta a non giocare con sufficienza, evitando alcune leziosità fuori luogo. 

E' chiaro che la squadra è ancora in una fase di definizione e l'identità tarda ad arrivare, da una parte va aumentata la  concretezza, dall'altra va aumentata la velocità del gioco, troppo prevedibile. Massimiliano Allegri devi chiarire bene con i suoi che senza fame, determinazione, voglia, non si arriva da nessuna parte. Le occasioni come quelle di Genova non vanno perse, se la Juventus avrà imparato la lezione, allora tutto sarà ancora possibile, qualora si continuasse in questo senso, ripetersi per la quarta volta diventerebbe un'utopia.